Voto: 6/10 Titolo originale: The Secret Garden , uscita: 08-07-2020. Regista: Marc Munden.
Il Giardino Segreto (2020): La recensione del film di Marc Munden
05/12/2020 recensione film Il giardino segreto di Gioia Majuna
Colin Firth e la giovane Dixie Egerickx sono i protagonista della nuova trasposizione del noto romanzo per ragazzi scritto da Frances Hodgson Burnett, questa volta virata maggiormente verso il fantasy
Il giardino segreto (The Secret Garden), amata – e già cinque volte adattata al cinema e in TV – opera della letteratura per ragazzi di Frances Hodgson Burnett appartiene decisamente al suo tempo, imprigionata nella goccia d’ambra dell’era edoardiana in cui è stata messa su carta.
Il sottile spostamento della storia operato dallo sceneggiatore Jack Thorne dal 1911 al 1947 del dopoguerra è la dimostrazione della volontà di una transizione graduale per il regista Marc Munden (The mark of Cain) e la Heyday Films, anche se l’incanto della parola scritta rifiuta ostinatamente di riflettersi nella sovrabbondanza di fioriture di piante e di cinguetti della fauna selvatica aiutati da un’invadente CGI. Siamo lontani dal fantasy puro di Le cronache di Narnia e La bussola d’oro, e più vicini a I bambini della ferrovia o La piccola principessa, un’altra storia della scrittrice inglese già tradotta memorabilmente sul grande schermo da Shirley Temple nel 1939.
Tra i moltissimi film in uscita nel 2020 dirottati in fretta sulle piattaforme di streaming da marzo (in Italia arriva invece dritto in home video …), Il Giardino Segreto è probabilmente tra quelli più chiaramente progettati a monte per finire nei cinema. Produzione da 20 milioni di dollari di budget decisamente ‘all’antica’, è un film raffinato che riverbera con la sensazione di un’epoca molto diversa.
In quanto tale, è una dolce evasione per grandi, piccini e nostalgici. Anche se lo script di Jack Thorne non riesce a donargli una tensione drammatica sufficiente a emozionare, una buona prova da protagonista per la quindicenne Dixie Egerickx e dei sempre professionali Colin Firth e Julie Walters sono sufficienti a compensare.
Il Giardino Segreto è stato pubblicato circa un decennio dopo Il Giro di Vite di Henry James, e parimenti si respira un’aria altrettanto inquietante nella Misslethwaite Manor e tra i suoi ragazzini trascurati, che il direttore della fotografia Lol Crawley cattura con spaventosa efficacia. Jack Thorne e Marc Munden intessono il mistero dei rumori nella notte, tuttavia, optando piuttosto per un cane spelacchiato e preveggente che guida Mary Lennox (Egerickx) al misterioso luogo del titolo e per un uccello che le indica dove trovarne la chiave.
Questo si verifica più tardi però, dopo un ansiogeno inizio in cui la viziata Mary di 10 anni si sveglia e scopre che i suoi genitori sono morti di colera in un’India devastata dalla Partizione. Orfana, viene così rimandata indietro alle cure indifferenti del suo scoliotico zio Archibald Craven (Firth) nella sua umida e decadente tenuta nelle Yorkshire Moors, recentemente scelte come dimora di soldati britannici durante la guerra.
Mary è una monella odiosa e sgradevole, viziata dai servi e trascurata dalla madre (la sceneggiatura di Jack Thorne le conferisce una motivazione di dolore, al contrario dell’indifferenza dei genitori del romanzo). In una scelta di casting poco ispirata, Julie Walters interpreta la severa governante della tenuta di Misslethwaite, che accoglie la ragazzina con le parole “Sei una piccola sempliciotta, non è vero?” e la avverte di non curiosare in giro. Lei, tuttavia, inizia a esplorare e oltre al suo gigantesco zio (anch’egli in lutto), incontra una serva amichevole, Martha (Isis Davis), il di lei figlio amante della natura, Dickon (Amir Wilson) e suo cugino Colin (Edan Hayhurst) costretto a letto e chiuso nell’angoscia.
Se da una parte Marc Munden e Jack Thorne scelgono di esplorare il trauma della perdita attraverso il ricordo, di come il semplice atto possa creare gioia in alcuni e dolore sfrenato in altri, e come quello stesso trauma di una persona possa sembrare un po’ insignificante rispetto a quello di un’altra, sebbene sia ancora reale e dovrebbe essere trattato con riverenza, dall’altra ci sono tematiche in questo Il Giardino Segreto 2020 che però non si traducono così bene nell’età moderna.
Ad esempio, un uomo negligente devastato dal senso di colpa e dal dolore, che si cura le ferite in uno studio alla Edward Rochester in un contorto scenario del dopoguerra – giudicato secondo gli standard odierni, lo zio Archibald sta chiaramente manifestando una sindrome di Münchhausen per procura.
Poi, la più grande minaccia per Mary è che potrebbe essere spedita in collegio, qualcosa che la sconvolge, ma che allo spettatore di oggi sembra più che altro una soluzione decente se paragonata al continuare a vivere in quel posto molto ‘strano’.
E c’è l’inattaccabile problema che Il Giardino Segreto pensato da Marc Munden si sia a tutti gli effetti trasformato in una Grotta di Aladino di fogliame: un elemento troppo magico e fantastico che non si adatta perfettamente alla geografia interna del film.
Tuttavia, questo è un film soddisfacentemente ricco e bello da guardare. La scenografia e la tavolozza dei colori disposta da Grant Montgomery sono scelte per riflettere le sfumature dell’India su tutto, dagli affreschi alle pareti blu-verdi della Misslethwaite Manor alle tuniche di Mary (i costumi sono di Michele Clapton). La nebbia nelle brughiere, i fuochi tremolanti, i flashback: cuori e anime sono stati riversati nella realizzazione di Il Giardino Segreto con l’intento che fossero godute dal pubblico sullo schermo più ampio possibile ed è quindi assai deludente non avere l’opportunità di vederlo sotto quella luce.
In ogni caso, da primi momenti della performance di Dixie Egerickx al finale alterato, resta un tenue promemoria che i fatti non sono mai come li ricordiamo e che il futuro racchiuda ancora la possibilità di felicità. C’è una forma di deliziosa speranza in questo pensiero.
Di seguito il full trailer internazionale di Il Giardino Segreto, in DVD e BD dal 10 dicembre:
© Riproduzione riservata