Voto: 6/10 Titolo originale: 정이 , uscita: 12-01-2023. Regista: Yeon Sang-ho.
JUNG_E: la recensione del film sci-fi di Yeon Sang-ho (su Netflix)
20/01/2023 recensione film Jung_E di William Maga
Il regista di Train to Busan torna sulle scene con un'opera che parla di Intelligenza Artificiale mescolando emotività e azione
Netflix, che negli ultimi tempi si è data molto da fare per incrementare il suo catalogo di serie e film sudcoreani, propone ora a tal proposito JUNG_E, opera di ‘fantascienza emotiva’ che elargisce grandi dosi di azione e numerosi richiami a titoli noti del passato più o meno recente che parla di Intelligenza Artificiale e di implicazioni della transumanizzazione che è stata diretta da Yeon Sang-ho, già responsabile dell’ottimo Train to Busan del 2016 (la recensione).
Yeon Sang-ho è un regista molto particolare, capace di affrontare i suoi film facendo leva sulle emozioni dello spettatore con grande intelligenza. In Train to Busan raccontava una storia di zombie in modo molto particolare, riducendo gli spazi e cementando il rapporto tra un padre e sua figlia, così come nel sequel meno riuscito Peninsula, aggiungendo elementi come l’avidità e l’egoismo al mix garantito dalla presenza dei voraci non morti. A volte manca il bersaglio, altre volte ci riesce a pieni voti. Pare non ci siano vie di mezzo nella sua filmografia.
Dopo il bizzarro Space Sweepers (la recensione), JUNG_E raccoglie il guanto di sfida di alcuni dei temi visti proprio nel film del 2021 prodotto sempre per Netflix, cercando di vivacizzare, attraverso numerosi strati ed elementi (alcuni migliori di altri), una tipica storia sull’Intelligenza Artificiale e su ciò che ci rende umani.
Il film ci porta in un futuro turbolento, nell’anno 2194, in cui la Terra, distrutta dai cambiamenti climatici e nel mezzo di una guerra civile tra i rifugi spaziali in cui gli esseri umani sopravvivono come possono, cerca di voltare pagina. La chiave, secondo una società di sviluppo robotico, è clonare il cervello di una famosa soldatessa e mercenaria, Jung-yi (Kim Hyun-joo).
Con uno sforzo costante e un addestramento specializzato, sviluppano quindi JUNG_E, un essere cibernetico con l’aspetto di questa celebre guerriere ma tecnicamente potenziato con gli aspetti fisici più avanzati che si possano immaginare. Sarà la figlia Yun Seo-hyun (Kang Soo-yeon), 35 anni dopo, a guidare il progetto.
A livello di sceneggiatura, questo è il più grande punto di forza del film: l’esplorazione del rapporto madre-figlia.
Mentre l’esercito spinge per avviare il progetto e porre fine alla guerra, Yun lo vede come un mezzo per ricongiungersi con la madre, che ha perso in giovane età e che è morta nel conflitto a cui lei sta cercando di porre fine. Yeon Sang-ho sa come mostrare la complessità di rivivere il passato quando certi traumi non sono ancora stati superati, aggiungendo occasionalmente un flashback che sviluppa abilmente il loro legame.
Con momenti che ricordano il Robocop di Paul Verhoeven e un qualcosa alla Io, Robot – sì, la versione di Will Smith, non il romanzo di Isaac Asimov – JUNG_E si apre allo spettatore durante il primo atto, dimostrando che siamo davanti a un film che cerca di esplorare temi interessanti all’interno dei confini della fantascienza e non si limita a lanciare sullo schermo sequenze d’azione senza senso.
Le sequenze d’azione ricordano quelle di Edge of Tomorrow, il gioiello fantascientifico interpretato da Tom Cruise ed Emily Blunt, con tanto di realismo tetro, androidi che si muovono a rotta di collo e coreografie complesse. I paragoni – si sa – sono odiosi, ma è inevitabile pensare a Ghost in the Shell o a Universal Soldier, anche se è vero che il regista sudcoreano infonde costantemente personalità alla sua opera.
Eppure, ci sono alcuni ‘inconvenienti’ che danneggiano l’assoluta riuscita di JUNG_E.
C’è un chiaro problema di ritmo, soprattutto nell’ultima parte, con un paio di colpi di scena falliti che cercano di sorprendere lo spettatore e che invece lo impantanano con troppe sottotrame che offuscano la storia principale.
Sì, sappiamo che la struttura del film è quella che è, e che la sua durata non è eccessiva – circa 99 minuti – ma il legame emotivo tra madre e figlia viene nascosto e quasi sepolto sotto un mucchio di scene che non aggiungono molto al di là del raggiungimento della necessaria quota di spettacolarità di una produzione di questo calibro.
È il difetto più evidente di JUNG_E: a volte, confuso proprio come la macchina ‘con l’anima’ al centro del film, non sa chi è o cosa deve raccontare.
Con le interpretazioni principali di Kang Soo-yeon, Kim Hyun-joo e quella di Ryu Kyung-soo a corollario, JUNG_E è quindi un film che fa leva sul lato più emotivo della sua trama e mette ancora una volta in luce il talento registico e di sceneggiatore di Yeon Sang-ho che, pur non riuscendo a ingranare a causa di un terzo atto travagliato, intrattiene e finisce ugualmente per proporre allo spettatore spunti interessanti in un’epoca in cui le Intelligenze Artificiali sono ormai all’ordine del giorno.
Di seguito trovate il full trailer internazionale (con sottotitoli italiani) di JUNG_E, nel catalogo di Netflix dal 20 gennaio:
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