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Voto: 6/10 Titolo originale: Moonwalker , uscita: 29-10-1988. Budget: $22,000,000. Regista: Jerry Kramer.

La recensione concisa: Moonwalker di Kramer & Chilvers

07/03/2023 recensione film di William Maga

Nel 1988 Michael Jackson era il mattatore di un film evento destinato soprattutto ai suoi moltissimi fan, ma non per questo privo di spunti interessanti

moonwalker jackson film 1988

Michael Jackson nel paese delle meraviglie. L’allora trentenne re del pop, già interprete dello sfortunato remake del 1978 di Il Mago di OzI’m Magic (The Wiz) di Lumet – accanto a Diana Ross, dopo aver ‘sfondato’ nella giovanissima arte del videoclip (prima con Thriller di John Landis, gioiellino dell’horror, 38 milioni di copie vendute, poi con Captain EO di Francis Ford Coppola, in alta definizione e destinato al parco divertimenti di Disneyland) sfoderava nel 1988 il suo fascino e la sua musica in Moonwalker, una favola natalizia destinata ai cinema in cui ballano, cantano e si fronteggiano il Bene e il Male.

Moonwalker.jpgIl primo è incarnato dallo stesso Michael Jackson, che interpreta se stesso, non rinunciando a qualche spezzone biografico particolarmente trionfante (i ricordi dei Jackson Five, le oceaniche adunate delle sue tournee …): il secondo è un certo Mr. Big (Joe Pesci) uno spacciatore megagalattico che vorrebbe soggiogare con la droga i bambini.

Nel mezzo – anche grazie a un budget stimato in 22 milioni di dollari – c’è posto per molti effetti speciali magici, mutazioni ‘a vista’ (il sortilegio migliore è probabilmente quando Michael Jackson si trasforma in un robot in stile Optimus Prime) e incursioni nel mondo della fantasia che si popola volentieri di cartoni e di disegni, all’insegna del surreale al potere.

All’eroe, che nel frattempo si esibisce in alcuni suoi pezzi forti — fa capitolo a sé il video di Smooth criminal del regista inglese Colin Chilvers, tratto dall’album campionissimo di vendita Bad, in cui il cantante è accompagnato da piccoli e fedeli amici come Kellie Parker, Brandon Adams e Sean Lennon, il figlio allora 12enne dell’ex Beatle, col compito di riportare il mondo al sorriso. E di tornare fra i suoi ‘fedeli’, dopo aver finto di fuggire nell’infinito e oltre.

Per chi c’era in quegli anni, si ricorderà che spesso Michael Jackson, nei momenti di maggior modestia, professava praticamente di essere il Salvatore del creato, ma in questo ruolo celentanesco era, diciamolo, molto fuori posto.

Eppure il film che si era costruito addosso, con molti soldi e due anni e mezzo di lavoro, aiutato dall’ossigeno visivo di un esperto dei trucchi come Rick Baker, vale ancora – e forse soprattutto – oggi come ‘santino’ per i suoi fan, essendo essenzialmente un cocktail di videoclip e di musica (si susseguono, tra gli altri, Speed demon, Badder, Leave me alone) non sempre amalgamati al meglio, ma tanto basta (va) per trionfare al box office e poi in VHS.

Moonwalker è allora più divertente quando Michael Jackson scappa nel regno del fantastico, a fare le linguacce alla realtà, che peraltro si ripresenta vestita a lutto, e guadagna poi faticosamente i titoli di coda, dopo aver sperimentato le cadenze da videogame (ne verranno, non a caso, messi in commercio tre) e aver perduto più volte la bussola, per il doveroso trionfo distensivo dei buoni sentimenti.

In fondo, dietro le quinte del film, sintonizzato sulle frequenze dei giovanissimi, c’erano (e lo si vede bene), la Disney da una parte e Steven Spielberg dall’altra, mentre George Lucas ci metteva di suo il nero dei cattivi corazzati in divisa tecnologica. A far felice i genitori, però, ci pensava in chiusura il folletto Michael Jackson, intonando a sorpresa Come together dei Beatles, per strappare anche il loro applauso.

Di seguito trovate il trailer internazionale di Moonwalker: