Voto: 5/10 Titolo originale: Madres , uscita: 08-10-2021. Regista: Ryan Zaragoza.
Madres: la recensione del film di Ryan Zaragoza (Welcome to the Blumhouse 2021)
09/10/2021 recensione film Madres di William Maga
Il regista imbocca la carta del sociale, realizzando un horror leggerino sul lato degli spaventi e che non sa nemmeno bene cosa fare col materiale a disposizione
Madres, presentato nell’antologia Welcome to the Blumhouse 2021 di Amazon, è un film horror che ovviamente ha qualcosa da dire, ma non sa come dirlo bene. Introduce svariate sottotrame, a nessuno delle quali viene data sufficiente attenzione o profondità adeguata. I personaggi e la storia sono fragili nel migliore dei casi, ingannevoli nel peggiore.
Sotto la patina di orrore maldestro e piuttosto poco spaventoso, si nasconde infatti una storia interessante, sfaccettata e terrificante perché attinge ad atrocità della vita reale che sono molto più spaventose di quanto Madres potrebbe mai essere. Diretto da Ryan Zaragoza da una sceneggiatura di Marcella Ochoa e Mario Miscione, resta allora estremamente frammentato e dolorosamente scadente, sprecando la possibilità di raccontare una vicenda intrigante e sfumata che resta un problema pulsante nella società di oggi.
Ambientato negli anni ’70, il film segue Diana (Ariana Guerra) e Beto (Tenoch Huerta), una coppia messicano-americana che si trasferisce da Los Angeles in una comunità agricola dopo che all’uomo viene offerto un lavoro manageriale. La coppia si sistema in una casa, anche se Diana, incinta di sette mesi, si sente spesso un’estranea nella comunità ispanica locale perché non parla lo spagnolo.
Poco dopo che si sono trasferiti, la donna inizia a vedere e sentire una presenza in tutta la casa, che sembra mirare specificamente a lei e, soprattutto, al suo bambino. Quando Diana inizia a sviluppare un’eruzione cutanea e a provare dolore e sperimentare visioni, sospetta che qualcosa non vada – i loro amici credono che sia una maledizione che ha colpito la comunità ispanica, in particolare – e indaga su di lei per scoprire che la presenza di un potenziale spirito non è affatto l’aspetto più inquietante della cittadina.
Madres ha diverse idee interessanti, ma – come detto – non vanno mai da nessuna parte. Il film non ha un senso dell’orientamento, portando un sacco di affascinanti sottotrame e colpi di scena che vengono rapidamente tolti di mezzo prima che riescano a prendere saldamente piede. Ciò rende la storia inefficace ed emotivamente inerte, con Ariana Guerra che offre una performance occasionalmente commovente che è però indebolita da una narrativa poco sviluppata, un ritmo incredibilmente lento e una mancanza di intensità generalizzata.
I personaggi sembrano essere stati pensati coscientemente, ma nonostante alcuni casi in cui Madres offre una visione più profonda, sia Diana che Beto rimangono sostanzialmente piatti. Ciò è particolarmente scoraggiante, perché Diana si sente come se non appartenesse alla sua stessa comunità a causa della barriera linguistica – i suoi genitori non le hanno mai parlato in spagnolo perché si vergognavano – e parallelamente Beto si sentiva un estraneo negli Stati Uniti.
Esplorare questi aspetti di Madres sarebbe stato intrigante, ma è un’altra parte della vicenda che a malapena viene messa a fuoco e poi successivamente abbandonata completamente. E questo vale per quasi tutto. Il film vuole andare in varie direzioni, il che rende difficile capire di cosa intenda parlare davvero; non è sicuramente un vero horror. Gli spaventi sono inesistenti e qualsiasi tentativo di renderlo inquietante o intenso è aggravato dalle scarse scelte di regia, una delle quali prevede uno split screen per mostrare il senso di urgenza di Diana durante la sua ricerca.
Sfortunatamente, non c’è accumulo e molti elementi della storia, incluso l’orrore, sono trattati in modo così casuale che a volte è quasi doloroso guardare. Nel suo cuore, Madres non è affatto un horror, ma è travestito come se lo fosse. Questo mina i momenti finali del film, che avrebbero un maggiore effetto se solo Ryan Saragozza e gli sceneggiatori avessero mostrato una presa più salda sulla direzione che intendevano prendere fin dal principio.
A dirla tutta, il mistero al centro di Madres è di per sé intrigante, con la grande rivelazione (così come la sua connessione con la crudeltà della vita reale degli Stati Uniti) che è rivoltante e orribile.
Se non altro, il finale dovrebbe spingere il pubblico ad esaminare ulteriormente e a mettere in discussione alcuni eventi recenti, così come pure la Storia. Ma come prodotto di intrattenimento, Madres è sfortunatamente noioso e poco brillante. Non è così impegnato come sembrerebbe inizialmente nell’affrontare i problemi al suo centro o anche Diana come persona, e questo danneggia il messaggio più di ogni altra cosa.
Di seguito trovate il trailer internazionale di Madres, nel catalogo di Amazon Prime dall’8 ottobre:
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