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Voto: 6.5/10 Titolo originale: Maigret , uscita: 23-02-2022. Budget: $7,000,000. Regista: Patrice Leconte.

Maigret: la recensione del film di Patrice Leconte col Commissario Depardieu

20/09/2022 recensione film di Giovanni Mottola

Il 73enne attore francese deve risolvere un caso di omicidio in un'opera che andrebbe riguardata due volte per essere veramente compresa e apprezzata appieno

Per coloro i quali conoscono già Maigret, inteso come personaggio di romanzi o di precedenti trasposizioni su piccolo o grande schermo, l’avvertenza migliore sarebbe quella di recarsi due volte a vedere questo film. La prima si rischia infatti di rimanerne un po’ delusi, complice l’eccezionalità delle tre premesse. Tralasciando la prima – l’arte letteraria di Georges Simenon – sulla quale non v’è nulla da precisare, a creare aspettativa sono regia e interpretazione.

Patrice Leconte aveva già dimostrato di possedere un gusto analogo allo scrittore belga in fatto di creazione di atmosfere. Non solo in occasione della diretta riduzione de L’insolito caso di Mr. Hire (1989), ma anche con lavori del tutto personali, come per esempio il magnifico L’uomo del treno con Jean Rochefort e Johnny Hallyday (2002).

maigret film leconte 2022 posterQuanto all’interprete, difficile trovare oggi, sulla carta, un attore più adatto di Gerard Depardieu per il ruolo del Commissario Maigret, almeno ad attenersi all’esplicita descrizione che di lui viene fatta nel primo romanzo del 1931, Pietro il Lettone: stessa stazza, stessa flemma, stessa attitudine all’umana comprensione.

A una prima impressione il film, liberamente tratto dal romanzo “Maigret e la giovane morta”, può dirsi riuscito solo in parte. E quel che difetta – ecco il paradosso – manca proprio per alcune scelte di regia volte a rincorrere l’interprete.

L’aspetto appesantito e affaticato di Gerard Depardieu costringe Patrice Leconte a infondere al Commissario le medesime caratteristiche dell’attore. Così lo priva di quell’agilità di azione e di pensiero che, nonostante la mole, gli consente di solito di concludere con successo un’azione di Polizia anche quando spericolata e al tempo stesso di dedicarsi ad occupazioni gaudenti di Bacco e Tabacco (a Venere, Maigret non si dedica mai).

Il bianco gli resta concesso, ma fin dalla prima scena il Commissario si sente rivelare dal medico che i suoi polmoni sono compromessi e che dunque dovrà rinunciare all’amata pipa e mantenere uno stile di vita morigerato. Da questo momento, cioè da subito, Maigret rinuncia al suo “colore” per dedicarsi esclusivamente a un’indagine complessa: l’omicidio di una giovane della quale non si conosce neppure l’identità. Un pezzo alla volta, come sempre, il Commissario ricostruirà il puzzle.

Ma, al di là delle copertine Adelphi, non è mai il “giallo” il colore prevalente nelle storie di Maigret. Ciò che conta davvero è il famoso “metodo” del Commissario, che peraltro, a precisa richiesta, egli sinceramente nega di possedere. Non è infatti una tecnica da Scuole di Polizia, bensì la capacità di considerare il criminale come una persona normale che per qualche motivo ha deciso di commettere un delitto. Non c’è mai in Maigret la volontà di ergersi a giudice (la categoria da lui più detestata insieme a quella degli avvocati), semmai quella di capire il colpevole e spesso simpatizzare con lui.

Per riuscirvi egli deve calarsi nel suo stesso ambiente e nelle sue abitudini, finendo per mescolarle con le proprie. La figura di Maigret non si struttura perciò solo sulla personalità del Commissario, ma su una sua piena fusione con un contorno che comprende la paziente moglie Louise, la fidata squadra (Lucas, Torrence, Janvier, Lapointe), i bistrot e le brasserie, la pipa.

Patrice Leconte sembra trascurare un po’ tutto questo scenario, semplificando altresì la sceneggiatura rispetto al libro, fin quasi a banalizzarla. Ha inopinatamente eliminato il personaggio di Lognon, l’ispettore lamentoso, afflitto da una moglie isterica e malaticcia nonché dall’ossessione che vi sia sempre qualcuno, Maigret compreso, pronto a sottrargli incarichi e riconoscimenti nonostante il suo zelo. Ha tolto altre di quelle figure secondarie – portinaie pettegole; ex prostitute riciclatesi in bottegaie astute e scontrose; informatori meschini – che Georges Simenon sembra quasi aver tratteggiato appositamente per abili caratteristi.

Anche le scene in famiglia o in Centrale sono prive di quei duetti pimpanti che gli appassionati dello sceneggiato Rai con Gino Cervi (un Maigret perfetto a detta dello stesso Simenon) certamente ricordano. Per questo, per costoro, il consiglio è di guardare il film due volte (la breve durata di 89′ agevola la cosa).

maigret film 2022Perché a una prima visione ci si sentirebbe orfani di quel Mario Maranzana (Lucas) così ammirato dal capo da volerlo quasi imitare fisicamente. E di quel Franco Volpi (il giudice Comelieau) sempre ottusamente spazientito dai metodi del Commissario, per lui incomprensibili. E dell’amorevole Andreina Pagnani (“La Signora Maigret”), pronta anche in piena notte a raccogliere sfoghi e preparare un caffè.

Ma ad una seconda visione non si può che apprezzare il cinema rigoroso e al tempo stesso affascinante del regista francese, privo di ghiribizzi autoriali e ciance engagés. E soprattutto lo si può comprendere nella sua scelta di concentrare il suo film sull’interpretazione di Gerard Depardieu.

L’attore 73enne conferisce al Commissario caratteristiche diverse rispetto ai suoi tanti predecessori (oltre a Cervi i principali furono Jean Gabin, Bruno Cremer, Jean Richard), ma induce lo spettatore a pensare che Maigret non possa essere che così. La sua aria statica e crepuscolare rende ancor più profonda l’anima di un personaggio che dapprima fatichiamo a riconoscere ma ben presto cominciamo a considerare impeccabile. Un Maigret stanco, disilluso, che pare pronto a ritirarsi in campagna.

Tutte le riserve espresse sopra scomparirebbero all’istante se solo il film si fosse intitolato “L’ultima inchiesta di Maigret”. Alle volte basta proprio una minima correzione per rendere perfetto quel che era difettoso.

Di seguito trovate il trailer italiano di Maigret, nelle nostre sale dal 15 settembre: