Home » Cinema » Azione & Avventura » Monty Python e il Sacro Graal: emerse 3 scene inedite (tra cui il finale alternativo), la descrizione

Titolo originale: Monty Python and the Holy Grail , uscita: 14-03-1975. Budget: $400,000. Regista: Terry Jones.

Monty Python e il Sacro Graal: emerse 3 scene inedite (tra cui il finale alternativo), la descrizione

01/08/2018 news di Redazione Il Cineocchio

Il clamoroso ritrovamento a oltre 40 anni dall'uscita del film nell'archivio personale di Michael Palin

Ogni fan di Monty Python e il Sacro Graal ha certamente bei ricordi del coniglio assassino, dei Cavalieri che dicono “Ni!” e delle discussioni sulla velocità nell’aria delle rondini. Ma quanto sarebbe diverso il mondo se il film del 1975 avesse incluso anche un “amorevole Cavaliere Rosa” e un negozio di libri del Selvaggio West? Siamo infatti stati molto vicini a vederli, come dimostra il recente ritrovamento di materiale inedito e perduto legato alla pellicola diretta da Terry Gilliam e Terry Jones negli archivi personali di Michael Palin.

Nella British Library, che ospita appunto l’archivio privato dell’attore, è stato trovato materiale non utilizzato per il final cut di Monty Python e il Sacro Graal, inclusi nuovi sketch comici, un finale alternativo e un delizioso nuovo personaggio. Proprio come per ogni altro film, alcune scene sono state tagliate o modificate per scopi di fluidità della storia, per motivi finanziari o semplicemente perché si è optato alla fine per qualcosa di più divertente.

In una delle sequenze scartate, Re Artù (Graham Chapman) incontra un Cavaliere Rosa (molto simile al Cavaliere Nero con cui combatte nella versione finale del film) in una “posa leggermente camp” e che pretende un bacio da lui. Il Cavaliere Rosa non permetterà ad Artù di attraversare il ponte senza il suo bacio, e i due uomini finiscono per lottare e cadere l’uno sull’altro.

Michael Palin ha dichiarato in una recente intervista che tale sketch probabilmente non funzionerebbe oggi:

Quando scrivevamo i Python nel 1973, c’era molta più omofobia – o, piuttosto, non esattamente omofobia, ma imbarazzo nel trattare l’intero soggetto dell’omosessualità.

Provate ora invece a re-immaginare il finale del film, in cui Artù viene arrestato quando cerca di assaltare il castello con il suo esercito. Questa parte doveva essere quasi completamente diversa, e forse molto meno esilarante. Secondo le prime stesure della sceneggiatura infatti, la sequenza avrebbe dovuto concludersi con una grande battaglia tra eserciti e altri personaggi, ma venne modificata per ragioni di budget, e perché un finale più anticonvenzionale era in effetti molto più divertente.

Un altro sketch infine – molto più in linea con qualcosa che si potrebbe ritrovare in Flying Circus o Il senso della vita – si svolgeva in un set da Selvaggio West, dove un reporter, pensando di essere entrato in un saloon, incappava invece “nell’ultima libreria prima di arrivare in Messico”. Quando chiedeva ci fosse un altro posto in cui potesse prendere qualcosa da bere, gli veniva risposto: “Non da quando hanno iniziato a specializzarsi in autori europei moderni.” La scena poi proseguiva, con alcuni banditi che entravano chiedendo una copia di “Black Beauty” [romanzo di Anna Sewell del 1877 sul maltrattamento dei cavalli], salvo arrabbiarsi quando questa arriva in pessime condizioni.

Sebbene queste scene possano apparire decisamente divertenti (figuriamoci vedendole!) il film resta un classico della comicità così com’è, con ben pochi difetti o problemi da potergli rimproverare. Magari nella riedizione home video per i 45 anni verranno reinserite come extra (magari con un  commento audio), e chissà che non ne vengano trovate altre nel frattempo!

Di seguito il trailer originale di Monty Python e il Sacro Graal:

Fonte: TT