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Voto: 6.5/10 Titolo originale: Mr. Harrigan's Phone , uscita: 05-10-2022. Regista: John Lee Hancock.

Mr. Harrigan’s Phone: la recensione del film kinghiano di John Lee Hancock (su Netflix)

07/10/2022 recensione film di Francesco Chello

Un adattamento focalizzato sulle persone, sull’amicizia, sulla relazione tra i due protagonisti che diventa veicolo di una interessante parte tematica e contenutistica, in cui l’horror è un linguaggio accennato e collaterale utile a portare la storia ed i concetti a destinazione. Con Donald Sutherland presenza di pregio.

Mr. Harrigan’s Phone film 2022 sutherland

Le opere di Stephen King rappresentano uno sconfinato bacino di ispirazione per trasposizioni filmiche, che siano esse cinematografiche o televisive. E’ così praticamente da sempre. Fin dai suoi primi anni di carriera, se si considera che Carrie (di Brian De Palma, 1976) è il primo di una lunghissima serie che ancora oggi non accenna a fermarsi. Al punto che qualcuno la considera alla stregua di una categoria, io stesso da collezionista home video ho un piccolo reparto della mia collezione dedicato ai film ed alle serie tv tratti da qualcuno dei suoi tantissimi scritti. Ma non mi addentro oltre, questo è un argomento per il quale probabilmente non basterebbe un dossier.

Elenco in costante aggiornamento, dicevamo, se è vero che anche le piattaforme streaming hanno iniziato a pescare in quel bacino per le loro produzioni originali (o quantomeno esclusive). E’ il caso di Netflix, che aveva iniziato nel 2017 aggiungendo alla propria library gli adattamenti de Il Gioco di Gerald (la recensione) e 1922, per poi ripetersi nel 2019 con Nell’Erba Alta, ed arrivare all’ultimo recentissimo aggiornamento.

Mr. Harrigan's Phone film poster 2022Mi riferisco a Mr. Harrigan’s Phone, disponibile online dallo scorso 5 ottobre, prodotto da Blumhouse e Ryan Murphy Productions con Netflix che acquisisce i diritti di distribuzione (esclusiva, ovviamente).

Tratto dall’omonima novella di Stephen King contenuta in Se Scorre il Sangue (If It Bleeds), antologia composta da quattro racconti inediti pubblicata nel 2020. La sceneggiatura è curata in prima persona da John Lee Hancock che del film prende in carico anche la regia, mentre il ‘Re del brivido’ sale a bordo come executive producer.

Non sono un integralista delle categorizzazioni, ma credo che a volte possano essere utili a determinare le giuste aspettative nei confronti di un film e di conseguenza il responso del pubblico in relazione ad esse.

Dico questo perché credo – o meglio, temo – che Mr. Harrigan’s Phone sia stato venduto nel modo sbagliato. Certo, viene facile (e più accattivante) promuovere un titolo del genere come horror in senso stretto, specie se parliamo della Blumhouse che produce una trasposizione kinghiana (che naturalmente non scrive solo horror, ma di certo ne ha fatto un marchio di fabbrica).

Il punto è che il film in questione, horror lo è malapena di striscio. Che non vuol dire sia una critica, ma una precisazione che può aiutare ad approcciarsi meglio al film e/o giudicarlo con maggior cognizione di causa. Mr. Harrigan’s Phone è un dramma con accenni paranormali. Il fulcro è costruito sui due personaggi centrali, in particolar modo sulla loro relazione che diventa veicolo di tutta una serie di riflessioni di natura contenutistica. Il sovrannaturale è inserito con quella discrezione di chi vi ricorre come linguaggio narrativo per completare un discorso più ampio. Non ci sono jumpscare, tantomeno situazioni ansiogene, fantasmini a buon mercato o momenti creepy, ma soltanto l’inquietudine di avvenimenti inspiegabili (ed ultra terreni) che si incastrano in un quadro d’insieme. Non che basti inquadrare correttamente l’impostazione di un film per stabilire se sia riuscito o meno, ma di sicuro contribuisce a guardare le cose dalla giusta prospettiva.

Che per quanto mi riguarda è quella di un coming-of-age che si realizza attraverso un percorso inusuale ma proprio per questo dotato di spessore emotivo e culturale. Quel percorso è la relazione che viene ad istaurarsi tra i due protagonisti di Mr. Harrigan’s Phone: il giovane Craig, un ragazzo più sensibile della media dei suoi coetanei, che porta con sé il bagaglio di un lutto che ti segna profondamente come perdere la madre in tenera età; l’anziano Mr. Harrigan, milionario freddo e solitario, poco incline alle interazioni sociali, arguto, cinico, colto ed incredibilmente avveduto, molto lucido a dispetto della data di nascita. Tra i due viene a crearsi un rapporto di amicizia sincera, di rispetto, di bisogno reciproco. Entrambi imparano qualcosa dall’altro.

Mr. Harrigan’s Phone film 2022La crescita e le sue difficoltà, l’affacciarsi per la prima volta in un mondo che sa essere spietato ed in cui bisogna saper fronteggiare i propri rivali (e gli ostacoli) per conquistarsi il proprio posto al sole. La crudeltà del denaro, l’importanza del potere (di qualsiasi tipo esso sia) e la bravura nel saperlo imporre più che subirlo. Il piacere della compagnia, esplicitato da due persone fondamentalmente sole che trovano una sintonia tanto inaspettata quanto reale. In un rapporto apparentemente formale, ma più profondo di quanto appaia.

Non a caso, il nuovo lutto diventa l’occasione per il ragazzo per elaborare anche il precedente, aprendo uno sguardo su un’ulteriore tematica come può essere la perdita degli affetti e la metabolizzazione del dolore e dell’assenza. Che non è l’ultimo dei tanti argomenti trattati da un film (e da un racconto) che pone tra i suoi focus quello dell’esplorazione dell’animo umano.

E così che, per fare un altro esempio, il profilo caratteriale di Craig finisce inevitabilmente per portare con sé riferimenti alle dinamiche scolastiche ed al bullismo. Ma lo scambio è bilaterale, Harrigan capirà che nella sua posizione diffidare è utile e lecito ma non sempre necessario, specie se di fronte si trova un interlocutore interessato alla persona e non ai suoi beni materiali. Un uomo potente e fragile allo stesso tempo, che a modo suo riesce ad essere amico di un ragazzo così distante dal suo mondo – anche tramite strambi regali come i gratta e vinci Red Devil che sono una citazione del ‘Red Devil killer’ della serie Scream Queens, prodotta sempre da Ryan Murphy.

Costruire ed accumulare sono il giusto premio per una vita di ambizione e determinazione, ma che è altrettanto giusto pensare di condividere le proprie soddisfazioni con qualcuno, lasciare la testimonianza del proprio passaggio su questo mondo. E ancora, i benefici collegati all’apertura mentale verso un progresso che può essere ambivalente. Un uomo di vecchia generazione alle prese con mezzi moderni, che diventa espediente narrativo per recapitare un fortissimo messaggio neanche tanto simbolico sull’utilizzo degli smartphone e di internet.

Mr. Harrigan’s Phone film 2022 kingIl dialogo tra i due protagonisti di Mr. Harrigan’s Phone avviene spesso attraverso sprazzi di cultura, quei libri che Craig legge ad Harrigan e che, in qualche modo, vengono trasferiti allo spettatore attraverso passaggi salienti letti ad alta voce e persino la sovraimpressione che indica la fonte d’origine cartacea – da Lady Chatterley’s Love a Dombey and Son, passando per Heart of Darkness e They Shoot Horses, Don’t They?, per arrivare a The Jungle, Crime and Punishment ed A Tale of Two Cities. Viene citato anche Oscar Wilde come chiave di lettura dell’intero film – “Quando gli Dei vogliono punirci, esaudiscono le nostre preghiere”.

Film che, quasi paradossalmente visto il contesto in cui ci troviamo, vengono definiti effimeri a differenza dei libri potenzialmente eterni. Con Harrigan che cerca di dissuadere Craig dal diventare uno sceneggiatore invitandolo a cercare su internet una battuta sul rapporto tra screenwriter e starlet – cosa che io inevitabilmente ho fatto e che vi riporto per comodità: “One of the oldest inside jokes out there is of the starlet so dumb she slept with the screenwriter in hopes of advancing her carreer”.

E’ evidente, quindi, il voler sottolineare l’importanza del leggere, del sapere, della conoscenza. Della cultura, appunto. Che si aggancia alla perfezione a quel monito di cui accennavo poco fa. Qualcuno direbbe moralista e/o retorico. Può darsi. Ma chissenefrega, ben venga se poi il concetto è drammaticamente attuale, tristemente veritiero. Analizzare l’alba della digitalizzazione, non tanto in quanto avvento di internet (già presente da un bel po’) ma proprio dello smartphone. Che ad internet ti tiene connesso 24 ore al giorno.

Una droga di passaggio che diventa presto dipendenza. Con tutto quello che comporta, dalla crisi dell’editoria alle fake news, solo per restare nell’ambito del condizionamento psicologico dell’utente finale. Quel telefono che compare nel titolo e che, non per niente, viene utilizzato come mezzo diabolico per comunicare con l’aldilà (“non si dovrebbe invocare qualcuno se non si vuole una risposta, gli spiriti non sono tutti santi”), metafora fin troppo esplicita nel suo fare da specchio dei nostri tempi.

Un presente in cui le relazioni sono prevalentemente virtuali, persone vicine fisicamente che però comunicano digitalmente, l’alienazione collettiva che porta gli individui ad esseri soli anche quando sono in gruppo, ad essere posseduti dalle cose. Lo smartphone è il metodo attraverso il quale siamo legati col mondo, e può essere un pessimo metodo. Il progresso è un bene se lo utilizzi nel modo giusto, per lo scopo giusto. Come ad esempio fa Harrigan quando si rende conto che con quell’aggeggio può alimentare il suo sapere, che sia anche solo per la cronaca o la finanza.

Poi, vabbè, si potrebbe discutere sulla centralità dell’iPhone nella storia che forse stride un po’ con i concetti di fondo, non che la Apple abbia bisogno di pubblicità, ma il product placement è innegabile per quanto si tenti di inserirlo in un discorso critico in relazione allo status che conferisce e nei confronti di una concorrenza che viene abbinata a persone meno popolari.

Mr. Harrigan’s Phone film 2022 netflixJaeden Martell (che aveva già lavorato in altre trasposizioni di opere di Stephen King, visto che era presente nei due It) è convincente nei panni di Craig, riesce a far trasparire la bontà d’animo del suo personaggio, ma anche la sua confusione emotiva, l’elaborazione dei sentimenti, la maturazione. Uno dei pregi del film è quello di poter affidare il ruolo di Harrigan ad un asso come Donald Sutherland che a 87 anni padroneggia ancora la scena con disinvoltura e magnetismo.

Ho apprezzato anche qualche personaggio secondario, come quello del padre di Craig (affidato a Joe Tippett), in un profilo che non cade nel cliché del rapporto conflittuale ma presenta un genitore vedovo con tutte le difficoltà relazionali del caso ma che non smette mai di amare, incoraggiare e sostenere il proprio figlio. Cyrus Arnold è Kenny, un bullo che trasmette adeguato disagio (psicologico prima ancora che fisico).

Il regista John Lee Hancock dimostra di avere un’idea in mente e di seguirla con aderenza, ponendo attenzione sui concetti, sul contenuto. Se vogliamo, un approccio in qualche modo coerente col suo background. Fa un buon uso degli spazi, in particolare della imponente magione di Harrigan, spesso accompagnando il girato con un sottofondo di pianoforte. Mr. Harrigan’s Phone funziona probabilmente meglio nella parte in cui costruisce e descrive la relazione tra i due protagonisti, è l’interazione a carpire l’attenzione di uno spettatore che in quel momento evita di farsi domande sulla presenza di una quota orrorifica che fino a quel punto sembra non esserci.

Con l’uscita di scena di Donald Sutherland c’è da pagare un minimo di dazio, considerando che la porzione soprannaturale è quasi costretta a girare più volte sulla stessa dinamica. Lo stesso finale avrebbe potuto optare per uno scossone più rumoroso, ma la cosa riesce a non trasformarsi in limite per una conclusione che non si può dire manchi di completare con coerenza il tipo di racconto.

Mr. Harrigan’s Phone è un prodotto più profondo di quello che potrebbe sembrare sulla carta. Attento a forma e contenuto, utilizza il sovrannaturale per portare a destinazione molteplici riflessioni di altro tipo. Motivo per cui non mi sorprenderebbero le critiche da parte di chi si aspettava tutt’altro (Blumhouse + Stephen King = ‘cagarella movie’).

Oltre ad appuntarmi che è meglio farsi seppellire con le tasche vuote, io posso solo ribadire il consiglio di approcciarlo con gli occhi giusti, chissà che non venga voglia anche a voi di passare del tempo col Signor Harrigan ed il suo giovane amico.

Di seguito – sulle note di We’re going to be friends dei White Stripes – trovate il trailer internazionale di Mr. Harrigan’s Phone, nel catalogo di Netflix dal 5 ottobre: