Voto: 6/10 Titolo originale: Nightbooks , uscita: 15-09-2021. Regista: David Yarovesky.
Nightbooks – Racconti di paura: la recensione del film fanta-horror con Krysten Ritter (su Netflix)
15/09/2021 recensione film Nightbooks - Racconti di paura di Gioia Majuna
Il regista David Yarovesky (Brightburn) adatta il romanzo per ragazzi di J.A. White, rendendolo più spaventoso del previsto, complice anche il produttore Sam Raimi
Alla fine della visione non è del tutto chiaro a chi si rivolga di preciso Nightbooks – Racconti di paura. Come pubblicizzato nelle scorse settimane, il film originale di Netflix dovrebbe essere un fanta-horror destinato ai bambini e ai preadolescenti che parla di “diversità” e di cosa significa essere un emarginato. Ma il prodotto che ci arriva, che tratta di bullismo, accettazione e individualità e presenta alcuni mostri oggettivamente terrificanti, potrebbe risultare troppo cupo per quei due specifici gruppi demografici. Questo può essere un problema negli adattamenti da libro a lungometraggio. Ciò che funziona per i più piccoli in formato letterario può essere ‘troppo spaventoso’ una volta portato in vita sullo schermo.
Detto questo, per i minori che hanno un’alta tolleranza per i prodotti dal potenziale terrorizzante, Nightbooks – che vanta non a caso tra i produttori Sam Raimi, il cui influsso si vede bene nel terzo atto – merita almeno un’occhiata. Calata in un lugubre universo splendidamente reso visivamente (CGI ben dosata e poco invadente), con al centro un intrigante mistero e guidata da personaggi ben tratteggiati, la trasposizione operata dal regista David Yarovesky (L’angelo del male – Brightburn) del racconto di J.A. White del 2018 risulta in definitiva un’esperienza spettrale gratificante per quelli disposti ad abbandonarvisi senza pregiudizi. Ma non aspettatevi la delicata crudeltà di Guillermo del Toro, siamo pur sempre in zona Hollywood!
Nightbooks non perde tempo a gettare il suo giovane protagonista, lo scrittore in erba Alex (Winslow Fegley), grande appassionato di film vietati del calibro di Splatters – Gli schizzacervelli, La Bambola Assassina 2 e Ragazzi Perduti, in una situazione alquanto scomoda. Il film inizia infatti con Alex in difficoltà, allontanato dalla sicurezza del suo appartamento di Brooklyn dalle sue stesse travolgenti emozioni. Non scopriremo perché è così sconvolto fino al momento clou, uno dei molti enigmi che terrà gli spettatori emotivamente coinvolti attraverso la selva di orrori che si susseguono per i 100 minuti della durata.
All’inizio, tutto ciò che sappiamo è cosa succederà dopo: Alex viene attirato in un appartamento magico dalla strega malvagia Natacha, interpretata da una terrificante e imprevedibile Krysten Ritter. Natacha prende a cuor leggero la decisione di sbarazzarsi di Alex, almeno finché lui non riesce a convincerla del suo valore: sa scrivere storie spaventose. La fattucchiera sta al gioco e Alex resta in vita, ma ad una condizione: dovrà narrarle un nuovo ferale racconto ogni notte.
Alex non è tuttavia l’unico prigioniero dell’appartamento (onestamente stupendo) di Natacha. C’è anche Yasmin (Lidya Jewett), una ragazza leggermente più grande di età che ora è comprensibilmente spossata dopo esser stata per un pezzo il giocattolino principale della strega. Yasmin, che ha un debole per la scienza e la botanica magica, si prende cura delle piante di Natacha e svolge altre faccende in giro per l’enorme appartamento, che non solo si espande per contenere tutto ciò di cui Natacha potrebbe aver bisogno o desidera, ma può anche viaggiare in qualsiasi parte del mondo, un po’ come una sorta di Tardis melefico.
Infine, c’è Lenore, una gatta figurativamente pungente che può letteralmente diventare invisibile a suo piacimento. Il felino probabilmente è il personaggio con il miglior arco narrativo, il che non vuol dire che la sceneggiatura di Mikki Daughtry e Tobias Iaconis (La LLorona) non faccia cose interessanti con gli esseri umani, soltanto che il suo percorso è il più intricato e inaspettato. Nel complesso, Nightbooks mantiene il cast ridotto, il che si presta bene a una storia che non è poi così interessata a creare dinamiche complesse, quanto a rivelare poco a poco la psicologia individuale di ciascun protagonista.
Se il risultato fosse scadente – e non lo è – varrebbe comunque la pena guardare Nightbooks anche solo per la performance di Krysten Ritter. Natacha è l’incarnazione perfetta di una strega malvagia per la generazione dei millennial: dai capelli blu e col trucco immacolato, Natacha si pavoneggia in ogni scena indossando alcuni dei look più bizzarri dai tempi di Nelle pieghe del tempo del 2018 (la recensione). Sbarazzina e affascinante, i costumi e il make-up invidiabili di Natacha contribuiscono alla sua caratterizzazione, poiché l’antagonista principale può passare in un batter d’occhio (glitterato …) dalla noia alla feroce arrabbiatura. E in un’opera che mette sul piatto creature simili a ragni con artigli che cercano di strappare gli occhi ai personaggi e caramelle psichedeliche che trasformano i nostri giovani eroi in ghiottoni senza cervello, Natacha resta comunque la parte più spaventosa.
Se alcune delle descrizioni di cui sopra suonano familiari, è perché Nightbooks pesca consapevolmente da alcuni romanzi e fiabe classiche, ma è comunque interessante notare che non sono quelle solitamente classificate come macabre, piuttosto quelle che lo divengono non appena si comincia a soffermarsi più attentamente su ciò che narrano e sulla possibile verità a esse sottostante.
Mentre molti rimandi sono scoperti, Nightbooks utilizza la sua struttura letteraria classica in modi intelligenti, senza mai appoggiarsi troppo alle dinamiche di Le mille e una notte o di Hansel e Gretel a scapito della propria originalità. In tal senso aiuta il fatto che gran parte dell’unicità del film non derivi dalla vicenda raccontata in sé, quanto dall’eccellente direzione artistica, dalle scenografie e dai costumi. Sebbene Natacha possa essere l’epicentro di questo sfarzoso worldbuilding, è integrata nel mondo che abita e controlla.
Si può solamente sperare che questo film trovi un pubblico. Anche i bambini hanno bisogno di film dell’orrore su misura. Essere un bambino, essere un umano, può essere un’esperienza terrificante. E, alla fine, i contorni di questa esperienza cinematografica casalinga potrebbero essere sufficienti a garantire ad alcuni quel tipo di salutare catarsi che solo il genere horror sa offrire. Dopotutto, nei film, i bambini alla fine sconfiggono sempre i mostri, scrivendo il lieto fine.
Di seguito trovate il trailer internazionale di Nightbooks – Racconti di paura, nel catalogo di Netflix dal 15 settembre:
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