Voto: 6.5/10 Titolo originale: Oddity , uscita: 19-07-2024. Regista: Damian Mc Carthy.
Oddity: la recensione del film horror irlandese di Damian Mc Carthy
24/08/2024 recensione film Oddity di Marco Tedesco
Il regista torna sulle scene con un'opera bizzarra e tonalmente coraggiosa, in cui non mancano momenti di genuino terrore
Come accade per la maggior parte delle cose nella vita, i film horror più memorabili devono rischiare di essere terribili – fare scelte che non funzioneranno quasi certamente per tutti gli spettatori – se vogliono riuscire a lasciare un segno in un panorama ai limiti dello stagnante.
E Oddity di Damian McCarthy (Caveat), presentato in anteprima all’ultimo SXSW (dove ha vinto il premio del pubblico nella sezione Midnighter) e poi al Fantasia, supera questo criterio a pieni voti.
È passato quasi un anno dalla morte improvvisa di Dani Timmis (Carolyn Bracken), e sua sorella gemella Darcy è ancora alla ricerca di una chiusura emotiva. Grazie all’aiuto del cognato Tim Timmis (Gwilym Lee) e alle conoscenze di famiglia sull’occulto, Darcy riesce però a usare un oggetto appartenente a quello che è considerato l’assassino di Dani per ‘vedere’ l’ultima notte di vita della sorella.
Ma quando Darcy scopre che le cose non sono come sembrano, impacchetta una spaventosa scultura di legno e fa una visita inaspettata a Tim e alla sua nuova fidanzata Yana (Caroline Menton). Nel corso di una terribile serata, Darcy userà il suo forte legame con il soprannaturale per regalare a sua sorella un minimo di giustizia.
In un genere ancora dominato da strazianti storie di perdita, Oddity è una rara incursione nell’horror e nel melodramma. C’è una dose di esagerazione che permea tutto il film – in particolare, nelle interazioni tra la Bracken e Menton – che lo renderà sia più difficile da apprezzare che più facile da amare.
La sceneggiatura di Damian McCarthy cammina infatti sulla sottile linea tra l’assurdo e il grottesco, lasciando di tanto in tanto gli interpreti a lottare con l’ambizione del tono imposto. Il miglior parallelo per Oddity è così un episodio di Tales From the Crypt: matrimoni infelici portati all’estremo e una narrazione che punta a una serietà irrazionale simile a quella vista in Barbarian.
Ma considerando che il film sarà probabilmente etichettato (giustamente) come una horror comedy, ciò che sorprende di più di Oddity è quanto riesca a essere genuinamente spaventoso.
Damian McCarthy comprende perfettamente sia il potenziale sia i limiti di questo tipo di narrazione, e di conseguenza la gran parte dei 95 minuti complessivi è un esercizio nel sovvertire le aspettative di chi guarda.
Anche quando la sceneggiatura si inerpica lunga una strada iperbolica, il regista si prende tutto il tempo per creare alcune scene da brividi che colpiscono con un grande impatto (c’è almeno una scena che potrebbe competere col The Ring di Gore Verbinski per la sua presa traumatica sul pubblico).
Insomma, se siete attratti dagli horror intrisi di melò – se trovate titoli come Cobweb di Samuel Bodin più divertenti delle più recenti imitazioni di Hereditary – allora potreste trovarvi sulla lunghezza d’onda molto particolare di questo film.
Oddity risulta spesso terrificante proprio per il suo lato più insensato, e proprio nonostante esso, e Damian McCarthy e il suo cast puntano in alto senza mai perdere l’equilibrio. In un genere dove esistono percorsi ben più sicuri verso una tranquilla distribuzione cinematografica, sapere che qualcuno ci abbia voluto scommettere non può che rasserenare gli animi degli appassionati rimasti con poche speranze.
Di seguito trovate il trailer internazionale di Oddity:
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