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Voto: 7/10 Titolo originale: Cobweb , uscita: 19-07-2023. Regista: Samuel Bodin.

Cobweb: la recensione del film horror diretto da Samuel Bodin

25/08/2023 recensione film di Marco Tedesco

Il regista torna sulle scene con un'opera spiazzante e girata benissimo, di cui Lizzy Caplan ed Antony Starr sono gli enigmatici protagonisti

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A volte, capita che tra i critici di settore d’oltreoceano si cominci a parlare di un certo film horror non mainstream con insolito entusiasmo. A memoria recente, qualcosa di simile era successo per The Night House – La Casa Oscura di David Bruckner (la recensione) e Barbarian di Zach Cregger (la recensione).

Nelle ultime settimane, la stessa cosa è successa per Cobweb (che curiosamente condivide il titolo con una commedia sudcoreana presentata a Cannes 2023 …), un inquietante horror infantile prodotto da Seth Rogen ed Evan Goldberg che si sviluppa in un crescendo brillantemente e vertiginosamente imprevedibile.

Va detto che non abbiamo certo assistito ad una carenza di film del terrore incentrati su bambini alle prese con eventi inspiegabili. Tuttavia, la maggior parte di essi segue solitamente il modello di The Cellar (la recensione) o di Babadook, in cui i genitori sono coinvolti nella turbolenta spirale di terrore dei preadolescenti – e tutto viene mostrato dalla prospettiva degli adulti.

Cobweb film 2023 posterGuardare attraverso occhi più giovani e innocenti è infatti più impegnativo, e non solo perché ci sono diverse ‘verità emotive’ da esplorare. È perché il pubblico deve ricordare cosa significhi essere impotenti, non avere alcun controllo. È questo che rende opere che trattano il rapimento di bambini come The Boy Behind the Door e The Black Phone così implacabilmente efficaci, anche se a volte estenuanti da guardare.

Sembra quasi un ‘tradimento’ allora il fatto che Cobweb sia ambientato poco prima di Halloween. Dopotutto, è l’unico periodo dell’anno in cui i bambini possono sentirsi sicuri nell’essere terrorizzati.

Ma la casa del piccolo Peter (il pallido e spaesato Woody Norman) sembra comunque una casa stregata, con la carta da parati grigiastra e il cortile pieno di zucche marce. I suoi genitori (Lizzy Caplan e Antony Starr) sono decisamente protettivi attraverso atteggiamenti dominanti, il che spiega perché il piccolo Peter è il ragazzino dolorosamente timido e tormentato dagli incubi che è – e perché è proprio lui a sentire la voce di qualcuno/qualcosa che gli parla dai muri, qualcosa/qualcuno che gli dice che lui non si sbaglia, che i suoi genitori non sono la famiglia perfetta che entrambi si impegnano così duramente a ritrarre.

Il regista Samuel Bodin è probabilmente conosciuto ai più per aver co-diretto il fan film del 2008 Batman: Ashes to Ashes, che prendeva a prestito da Sin City la tipica palette di nero, bianco e rosso per applicarla al mito del più grande detective del mondo. In quei 17 minuti, aveva mostrato sia padronanza nel maneggiare la paura sia estro visivo, e in Cobweb si esibisce di nuovo con uguali padronanza e creatività e accuratezza nelle riprese, opportunamente completate dai ritmi acustici e dai canti fanciulleschi di Drum & Lace (la musicista italiana Sofia Hultquist).

Ma ciò che rende Cobweb così efficace nell’intrappolarvi tra le sue elusive increspature è la messa in scena di una famiglia perfettamente instabile e snervante. La 41enne Lizzy Caplan (che non bazzicava il genere dai tempi di Cloverfield del 2008) si cala a fondo nel ruolo di Carol, una madre apparentemente da favola che vuole solamente disperatamente apparire come una semplice normale mamma dei sobborghi.

Questo senso di forzata normalità si riflette adeguatamente in Antony Starr, che prende la follia supereroistica del Patriota di The Boys e la avvolge in comode camicie a quadri per poter passare per un bravo padre qualsiasi.

Ma è fin troppo chiaro che c’è qualcosa di profondamente sbagliato in questo idilliaco quadretto, qualcosa che sta strisciando piano piano da dietro le pareti di casa e che disturba il loro sogno famigliare accuratamente custodito, qualcosa che sta arrivando proprio per Peter.

Cobweb film 2023 caplanSamuel Bodin rivela a poco a poco esattamente quale questa minaccia sia, in un modo che non delude mai (una rarità per i film che si prendono i loro tempi come Cobweb), e impiega le capacità vocali non di uno, ma di due attori esperti – Ellen Dubin e Jesse Vilinsky – per conferire una sottile complessità a ciò che conosciamo solo come ‘la Ragazza’, che sussurra a Peter e gli suggerisce che tutte le sue paure riguardo ai suoi genitori sono corrette.

Il più grande successo di Cobweb risiede così nell’ambiguità, nel condurre per mano la storia verso la sua inevitabile conclusione senza mai sacrificare quella fondamentale qualità per un horror che voglia lasciare un segno.

E anche l’introduzione della centellinata Cleopatra Coleman (vista anche nel recente Piscina Infinita) nel ruolo della Signorina Devine, l’empatica e sospettosa insegnante che cerca di salvare Peter, non appare qui come il solito cliché abusato che potrebbe sembrare all’inizio.

Detto ciò, il terzo atto di Cobweb sarà però quello più polarizzante. Non faremo spoiler, basti dire che ribalta tutto e che susciterà negli spettatori un moto di amore o di odio. È difficile non fare immediatamente un confronto col Malignant di James Wan. Una situazione misteriosa e poco chiara che divampa nel caos più totale e inasapettato, con gli ultimi venti minuti così incredibilmente diversi dalla prima ora. Eppure tutto si chiude magistralmente.

Insomma, Cobweb è il piccolo incubo estivo che non ci aspettavamo. Bravi critici americani.

Di seguito trovate il trailer internazionale di Cobweb, al momento ancora senza una distribuzione italiana: