Voto: 6/10 Titolo originale: Old , uscita: 21-07-2021. Budget: $18,000,000. Regista: M. Night Shyamalan.
Old: la recensione del film in cui il tempo scorre rapido diretto da M. Night Shyamalan
22/07/2021 recensione film Old di William Maga
Gael Garcia Bernal e Alex Wolff sono al centro dell'adattamento della graphic novel Castello di Sabbia, una riflessione sulla caducità della vita più interessante che riuscita
Come si può descrivere Old di M. Night Shyamalan in una sola parola … ? Alla deriva. Ispirato più o meno liberamente alla graphic novel Castello di Sabbia di Pierre-Oscar Lévy e Frederick Peeters (da poco pubblicata da Coconino anche in Italia), se ne distacca specialmente per il fatto che le pagine disegnate non lottano così strenuamente per provare a sostenere la (non necessariamente) necessaria coerenza della vicenda. In più, c’è una certa sensazione di spiacevolezza nel compiacimento da parte del regista di navigare in paure profonde che però non richiederebbero alcuna spia luminosa del ‘rilevatore di metafore’ in funzione.
Il tempo continua a scivolare via, specialmente quando fai un picnic dove invecchierai di una vita intera in appena ventiquattro ore: la mortalità è fugace, i minuti sono preziosi e gli esseri umani sono superflui su questa Terra. È la stessa crisi esistenziale con cui in molti combattono ogni notte prima di andare a dormire, se non che M. Night Shyamalan avvolge questo crollo psicofilosofico attorno a un’esperienza cinematografica di 100 minuti che lascia piuttosto frastornati per come viene gestita.
Guy (Gael García Bernal) e Prisca (Vicky Krieps) portano i loro figli Trent e Maddox in una destinazione paradisiaca ed esotica per un’ultima vacanza in famiglia senza complicazioni. Il manager del resort (Gustaf Hammarsten) indirizza presto tutti e quattro verso una spiaggia privata circondata da formazioni rocciose uniche, che si dice sia un’esperienza da non perdere per nulla al mondo.
La famiglia arriva là con altri ‘fortunati’ – il chirurgo Charles (Rufus Sewell), la sua insulsa e giovane moglie Chrystal (Abbey Lee), la figlia Kara e la nonna Agnes (Kathleen Chalfant) – solamente per scoprire che quel luogo nasconde un segreto impossibile da spiegare. Nessuno può infatti andarsene, e stanno tutti invecchiando rapidamente, come dimostrano Trent (Alex Wolff), Maddox (Thomasin McKenzie) e Kara (Eliza Scanlen), che entrano nella fase dell’adolescenza nel giro di pochissime ore.
Si tratta senza dubbio di un concept alquanto intrigante, degno di un episodio di Ai Confini della Realtà, che sposa bene la poetica ormai distintiva di M. Night Shyamalan fatta di colpi di scena e di sorprese imprevedibili, col soggetto di Old che si adatta al suo modo di fare cinema quanto un costume da bagno glamour con la bella Chrystal, eppure non sembra mai che il regista di Unbreakable – che si ritaglia pure un corposo cameo – abbia alcun reale controllo sull’implausibilità della situazione in atto.
È spaventoso, è dolce, è sciocco, è ripugnante, ma mai a manciate uniformi. Piuttosto, M. Night Shyamalan sembra colpito dall’idea alla base ma non è sicuro di come metterla efficacemente su pellicola, poiché ci viene ricordato più e più volte quanto sia sfortunato il nostro cammino dell’invecchiamento verso la morte una volta che l’udito svanisce, la vista si offusca e così via.
La fotografia offre invece un barlume di speranza, con Mike Gioulakis (It Follows, Noi, Split) che cartolinizza le bellezze naturali della Repubblica Dominicana. Si potrebbe osare etichettare Old come un ‘thriller contenuto’, visto che le vittime designate sono intrappolate all’interno di alcune scogliere e confini acquatici, che il ddf amplia attraverso l’inganno visivo. Una scena in cui Charles attacca Guy utilizza l’oscurità della mezzanotte e solamente il fuoco di un falò per replicare l’orrore dei “mostri che fuoriescono dall’ombra” alla Pitch Black.
Per contrasto, la luminosità diurna ricorre ad ampi spazi per separare i personaggi ed accentuare il senso di isolamento. Il tutto è accuratamente montato e meticolosamente inquadrato così da garantire che lo spettatore non noti i nuovi attori (per i ragazzi) almeno fino a quando M. Night Shyamalan non ritiene che tale twist avrà l’impatto più grande su chi guarda: l’istinto del filmmaker 50enne è acuto, almeno in queste scelte.
Old perde tuttavia la sua compostezza davanti a performance che tentano il massimo del disorientamento, ma si scontrano o diventano strumenti narrativi senza caratterizzazioni più profonde. C’è un motivo preciso per cui Guy e sua moglie malata, o l’infermiere Jarini (Ken Leung) e la sua compagna epilettica Patricia (Nikki Amuka-Bird) sono stati guidati verso questa zona ‘anomala’ (una novità non presente nel fumetto originale).
Come detta la propensione di M. Night Shyamalan, gli eventi si verificano in modo casuale per mantenere palpabile il senso di sfiducia e l’incertezza mentre Charles inizia a indirizzare lame di coltelli contro altri bagnanti, perché in fondo cos’è una storia di sopravvivenza senza che tutti quanti seguano i propri interessi egoistici o nascosti?
Sfortunatamente, il risultato è più simile a un M. Night Shyamalan che ha lanciato i nomi dei personaggi in un generatore di numeri random per vedere cosa succederà dopo – e qualunque cosa accadrà, il rapper Mid-Sized Sedan (Aaron Pierre) esclamerà “Dannazione”.
Ci sono comunque momenti avvincenti in cui Old raggiunge effettivamente il pieno potenziale, e uno di questi picchi di adrenalina è relativo al pancione di Kara visto a un certo punto dell’abbastanza spoilerante trailer promozionale. Guy non ha infatti il tempo di raccontare al figlioletto la storia delle api e dei fiori, e così la sua innocente curiosità sessuale ha ripercussioni immediate (proprio come nel fumetto). Anche la tenera relazione tra Guy e Prisca lascia il segno. I due attraversano l’intero spettro delle emozioni umane, da un legame coniugale in crisi fino alla travolgente comprensione dell’importanza dello stare insieme fino alla fine, nonostante le rughe e gli apparecchi acustici.
Sono tutti gli altri additivi a impantanare quelle che dovrebbero essere pietre miliari narrative distintive di Old, come la vanitosa e sexy MILF fedelissima di Instagram che affronta la sua emaciata forma finale, o l’ossessione di Charles per il cast di un certo film mentre la sua instabilità mentale si fa pericolosamente largo verso l’esterno.
M. Night Shyamalan naviga troppe correnti sotterranee, dai pregiudizi razziali del borghese Charles verso Mid-Sized Sedan (presente anche nel fumetto, ma là era un algerino) alle telecamere nascoste che filmano tutti dall’alto della scogliera, fino al finale – quel dannato momento “Ah!” che potrebbe cancellare quanto visto fin lì grazie a una decisione presa un po’ alla leggera (nemmeno lontanamente presente nella graphic novel) – che non trovano mai la fluidità sperata.
Attenzione, Old è la quintessenza di M. Night Shyamalan, ma è molto meno razionale (un ossimoro vero?) nonostante sfoggi tutti gli ingredienti del sottogenere delle ‘vacanze su un’isola strana‘.
La struttura della sceneggiatura assomiglia a delle onde che lambiscono il pubblico, ritirandosi presto nel mare ancora e ancora senza che il film abbia nemmeno il tempo di elaborare ciò che è appena successo, che include corpi mutilati, omicidi e implicazioni degne del Grande Fratello.
Old raggiunge l’apice quando i suoi protagonisti adolescenti capiscono che tutti i loro potenziali ricordi sono sul punto di essere loro sottratti, sfrecciando rapidi oltre la maturità, i balli di fine anno e tutti gli altri aspetti piacevoli della vita prima che l’età adulta distrugga i sogni di gioventù. Allo stesso modo, Old tocca il fondo con un cast solitamente talentuoso che si arena monodimensionalmente su una spiaggia deserta finendo a parlarsi addosso in circoli senza senso mentre le sabbie del tempo scorrono in fretta su di loro.
Ironia della sorte per una storia che parla di come dobbiamo sfruttare al meglio i minuti che abbiamo, quelli passati a vedere questo film potremmo considerarli una lezione di cui far tesoro.
Di seguito trovate intanto il full trailer italiano di Old, nei nostri cinema dal 21 luglio:
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