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Voto: 6.5/10 Titolo originale: Older Gods , uscita: 01-03-2023. Budget: $500,000. Regista: David A. Roberts.

Older Gods: la recensione del film horror lovecraftiano di David A. Roberts (su Prime)

27/08/2023 recensione film di Marco Tedesco

Il regista gira con perizia e pochi mezzi un'opera capace di restituire tematiche e sensazioni tipiche del Solitario di Providence

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Al giorno d’oggi è raro trovare dei buoni ‘horror cosmici’, considerato che si parte sempre dalla vivida e ineffabile immaginazione di H.P. Lovecraft e da quello che ne scaturito nei suoi molti racconti. Ultimamente le sue storie hanno prepotentemente ricominciato infatti a ispirare innumerevoli film, serie TV e videogiochi, da Lovecraft Country della HBO (la recensione) al prossimo Suitable Flesh di Joe Lynch, fino al Call of Cthulhu della Cyanide.

Senza contare che, per anni (e inutilmente …), Guillermo del Toro ha provato a portare sul grande schermo Alle Montagne della Follia, dimostrando che i grandi studi non sono proprio disposti a concedere fondi a progetti che coinvolgano direttamente l’amato scrittore di Providence.

E così restano solo i registi indipendenti – con tutti i limiti del caso – a provarci, continuando a tener viva la memoria e le opere di H. P. Lovecraft per le nuove generazioni.

A unirsi a questa cerchia di benemeriti è ora David A. Roberts (Weight), la cui ultima fatica appena finita dritta nel catalogo di Prime Video, Older Gods, pesca a piene mani da quel terribile immaginario.

older gods film 2023 posterDopo che il suo amico d’infanzia Billy (Ieuan Coombs) viene dato per morto suicida, Chris Rivers (Rory Wilson) si reca nella sua remota tenuta nella campagna del Galles per cercare di capire l’insensata tragedia.

Chris scopre così una serie di file video e di documenti che Billy gli ha lasciato, sapendo che la fine era imminente. Gran parte dei contenuti riguarda un simbolo, un cerchio all’interno di un cerchio, e una cospirazione che coinvolge una cabala religiosa che cerca di portare un antico Male nel nostro mondo.

Mentre Chris scava più a fondo in ciò in cui Billy era coinvolto, iniziano a verificarsi cose molto strane, da incubi cosmici all’apparizione di uno strano uomo ammantato che perseguita Chris e che si introduce in casa di Billy.

Le spirali del dolore permeano la lotta di Chris sia con l’inesorabilità della documentazione di Billy sia con gli eventi che si verificano intorno a lui all’indomani di una perdita. Incolpando se stesso, Chris si rassegna quindi a capire cosa sia successo all’amico, e se conoscete un po’ H. P. Lovecraft, saprete che in genere questo genere di cose non finisce mai bene.

Sono molti gli indie lovecraftiani emersi nel tempo a cadenza più o meno regolare, da quelli del mai troppo lodato Stuart Gordon a Offseason dell’anno scorso (la recensione), fino a Il Colore Venuto dallo Spazio con Nicolas Cage.

A prescindere da ciò che si pensa di ognuno di quelli, uno degli aspetti più impegnativi nell’adattare le pagine di H. P. Lovecraft è far sì che gli elementi là descritti riescano a trovare un ‘ritmo’. Non molti ci sono riusciti purtroppo, eppure Older Gods riesce a catturare, coinvolgere e avvincere lo spettatore senza sacrificare la storia o l’azione, pur incorporando molte delle storie e dei temi dell’autore.

David A. Roberts porta avanti la vicenda combinando le componenti, spingendo Chris in un’escursione mentre ascolta le registrazioni di Billy attraverso il suo iPhone, in stile podcast. È molto meglio che guardare un video sul portatile, come accade a volte nei lungometraggi a basso budget, una scelta che può uccidere il ritmo di un film.

Il regista può quindi far ambientare lo spettatore attraverso la natura, introducendo un dettaglio che colpisce al cuore, e poi rivolgere la calma dell’ambiente in cui si muove Chris contro di lui. Questi piccoli accostamenti risuonano in Older Gods, dai terreni agricoli apparentemente sconfinati in cui si trova il cottage del protagonista all’isolamento intimidatorio che lui prova mentre si trova lì. Oppure la visione del nastro con la valutazione di un paziente psichiatrico mentre Chris sente che sta inesorabilmente soccombendo alla follia.

Anche la fotografia di Shaun Bishop contribuisce a non far vacillare Older Gods, dalle roboanti riprese panoramiche dalla finestra del cottage ai paesaggi onirici di Chris in conflitto con un’entità sovrannaturale grande come un pianeta. Il ragazzo è costretto a vedere se stesso come il minuscolo Davide contro l’immenso orrore cosmico di Golia in un singolo fotogramma, e questa immagine è potentissima nel restituire l’umiliante terrore di un uomo in contrasto con l’universo.

Detto questo, con Older Gods David A. Roberts non ha certo aperto nuovi orizzonti. Tuttavia, le sottili sfumature di permanenza abietta traspaiono quando Chris si mette nei panni di Billy e sfida le prepotenti insistenze degli dei antichi e dei loro seguaci.

older gods film 2023Come nel Celephaïs di H. P. Lovecraft, l’eternità esiste nella mente del credente, quindi l’offerta di eternità degli dei diventa una promessa con una contropartita in cambio di un sacrificio rituale. Utilizzando la sua coscienza morale, Chris soppesa pertanto le sue convinzioni rispetto all’essere scelto dagli dei.

Il film diventa allora un antagonista dell’ipocrisia religiosa, proponendo una filosofia di scelta di ciò che è coscientemente giusto rispetto a una versione apocrifa dell’immortalità o del concetto di paradiso. Gli obblighi morali di Chris nei confronti degli altri, come la memoria di Billy, la sua fidanzata incinta e il figlio che porta in grembo, si riferiscono alla forza dell’umanità di fare ciò che è giusto, anche quando gli si offre una strada facile, ma con il peso del dolore da sopportare.

Il finale del film trasuda sentimentalismo edificante, forse un po’ troppo. Sebbene si adatti all’arco della storia raccontata e ai temi messi sul piatto da David A. Roberts, in particolare la considerazione del percorso di coloro che sono abbastanza giusti da resistere alle tentazioni e seguono la propria bussola morale, è anche sovraccarico di dialoghi sdolcinati in una scena un po’ troppo lunga.

Ciononostante, Older Gods rimane un piacevole esponente del sottogenere degli horror cosmici. Rory Wilson si carica in pratica il film sulle spalle e, grazie alla buona sceneggiatura e alla regia attenta, costruisce un tremendo dramma in cui lo spettatore può facilmente perdersi. L’atmosfera inquietante donata dalla fotografia e le qualità alienanti dell’ambientazione contribuiscono poi a elevare ulteriormente questa storia soprannaturale, fornendo inquietudine (e anche qualche spavento inaspettato).

Di seguito trovate il trailer internazionale di Older Gods, disponibile nel catalogo di Prime Video: