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Voto: 6/10 Titolo originale: Pokémon Detective Pikachu , uscita: 03-05-2019. Budget: $150,000,000. Regista: Rob Letterman.

Pokémon – Detective Pikachu: la recensione del film con Ryan Reynolds e Justice Smith

08/05/2019 recensione film di William Maga

Il regista Rob Letterman porta al cinema un ibrido in live-action e CGI che affascina per il world building, ma pecca nella scrittura e cade sotto i colpi di un doppiaggio che lo impoverisce

POKÉMON Detective Pikachu film 2019

Prima di partire con la recensione di Pokémon Detective Pikachu, bisogna premettere che chi scrive non è un grande conoscitore e/o fan delle serie di videogiochi / anime / giochi di carte collezionabili della serie Pokémon o del famosissimo gioco per cellulari con realtà aumentata Pokémon GO. C’è una qualche familiarità con le sfere poké, col motto ‘Gotta Catch ‘Em All!’ e naturalmente con la creaturina gialla dalla coda elettrica del titolo, ma non si va molto oltre.

Questa doverosa premessa ci porta a una importante domanda: il film diretto da Rob Letterman (Piccoli Brividi) potrà interessare anche a chi in questo sfaccettato universo non è (o è stato) immerso completamente? La buona notizia è che questa prima versione per il grande schermo – tralasciando quelle precedenti animate distribuite a partire dalla fine degli anni ’90 – è parsa fin dai trailer uno sforzo da parte delle Warner Bros. (il budget è arrivato a 150 milioni di dollari …) tutto sommato affascinante di portare in vita nel modo migliore possibile l’immaginario disegnato o programmato a cui si era abituati.

Pokémon - Detective Pikachu film posterSe è facile intuire che i lungometraggio piacerà molto di più agli estimatori dei Pokémon, va dato atto al regista e ai tre (!) sceneggiatori Dan Hernandez, Benji Samit e Derek Connolly di aver – giustamente – puntato per Pokémon Detective Pikachu anche ad un pubblico potenzialmente più vasto e casuale.

La storia raccontata in sé è intuibilmente facile da seguire, anche se sarebbe di aiuto che i tre di cui sopra avessero scelto di spendere un po’ più di tempo a sviluppare in modo maggiormente elaborato la backstory, nonché gli elementi cardine, dietro il motivo cruciale della coesistenza tra Pokémon ed esseri umani: il ventunenne Tim Goodman (Justice Smith) scopre dai giornali che suo padre Harry, un detective della polizia, è morto in un incidente d’auto dalle dinamiche poco chiare.

Recatosi nell’appartamento del genitore per fare ordine,  si imbatte però nel suo ex partner senza memoria, un Pikachu (doppiato in originale da Ryan Reynolds) che non solo indossa stranamente il tipico copricapo alla Sherlock Holmes, ma che riesce perfettamente a comunicare verbalmente con lui, bypassando il classico e incomprensibile “Pika Pika”. Dopo l’iniziale sconcerto, i due uniranno inevitabilmente le forze per indagare sulla verità dietro al misterioso accaduto, in cui sembra coinvolto anche il potentissimo Mewtwo, trovando un prezioso aiuto in Lucy (Kathryn Newton), una giornalista in stage in cerca del grande scoop.

Si capisce quasi subito che il primo e più importante punto di riferimento – peraltro mai negato – alla base di Pokémon Detective Pikachu sia l’indimenticabile e ancora insuperabile Chi ha incastrato Roger Rabbit di Robert Zemeckis, data la sua combinazione di live-action e CGI / animazione con il genere noir e i vecchi poliziesco, aggiornando la formula al 2019 e abbassando clamorosamente l’età media del pubblico a cui si rivolge. Poco importano i palesi riferimenti sparsi anche agli X-Men, al recente Pupazzi senza gloria e persino a Il Cavaliere Oscuro (tutti quanti molto più maturi come tematiche e approccio).

Tuttavia, sebbene il whodunit portante sia esilissimo e gli inevitabili colpi di scena che a un certo punto arrivano non siano né sorprendenti né scioccanti, nei suoi 104 minuti il film riesce comunque a garantire una certa dose di divertimento, anche se il doppiaggio italiano ammazza completamente la straordinaria performance vocale di Ryan Reynolds, azzoppando e appiattendo irrimediabilmente la visione e annacquando i dialoghi, ben poco brillanti.

POKÉMON Detective Pikachu film 2019 Justice SmithJustice Smith, che già non aveva primeggiato in Jurassic World – Il regno distrutto fa il compitino nella parte stereotipata del ragazzo imbranato e timido che pian piano si dà una svegliata, con Kathryn Newton che si adegua. Completano il quadretto di attori in carne ed ossa una Suki Waterhouse (PPZ: Pride and Prejudice and Zombies) a un passo dalla tappezzeria e un Bill Nighy (Pirati dei Caraibi – La maledizione del forziere fantasma) e un Ken Watanabe (Inception) nei classici ruoli ritagliati addosso all’attore più anziano e a quello più asiatico del mazzo.

Manierismo puro, senza lampi. Spetta quindi ai Pokémon tenere alto l’interesse degli spettatori, e da questo punto di vista, c’è solo da mettersi comodi e aspettare l’apparizione del proprio animaletto favorito.

Dal punto di vista tecnico infatti, Pokémon Detective Pikachu ha nell’accattivante comparto visivo il suo miglior pregio, con il rendering in tre dimensioni e in CGI dei moltissimi personaggi che rimane il più possibile fedele al design originale. Un peccato che solamente pochi di essi abbiano il loro momento per brillare davvero (se vi aspettate combattimenti costanti, meglio smorzare gli entusiasmi) e che la maggior parte in pratica resti relegata sullo sfondo quasi a mo’ di Easter Egg.

Onore poi allo scenografo Nigel Phelps, che insieme al direttore della fotografia John Mathieson e al team degli effetti speciali, è riuscito nell’immaginifico compito di rielaborare con successo l’aspetto del paesaggio urbano di Ryme City, innestando quello tipico alla Blade Runner di colori e luci ovviamente più pop e scanzonati.

Per fortuna poi, a sequenze d’azione assolutamente gratuite come quella della foresta che ‘si spacca’ si contrappone ad esempio quella della parata per le strade della città coi palloni ad aria che volteggiano allegri che sembra presa direttamente dal Batman di Tim Burton, per la gioia di che sa cogliere le molte citazioni piazzate in giro.

In definitiva quindi, anche se sarebbe stato lecito aspettarsi qualcosa di più da Pokémon Detective Pikachu sul lato della scrittura, dello sviluppo dell’intrigante e insolito mash-up tra film noir e cartone animato e della chimica tra i protagonisti, questo costosissimo ibrido rimane un buon punto di partenza – grazie soprattutto al riuscito world building – per quello che potrebbe risultare, incassi permettendo, uno dei franchise di punta della Warner Bros. dei prossimi anni.

Di seguito il trailer italiano di Pokémon Detective Pikachu, nei nostri cinema dal 9 maggio: