Rebel Moon: la galassia di Zack Snyder si spegne dopo due film
17/05/2025 news di Stella Delmattino
Lo sceneggiatore Kurt Johnstad non è affatto ottimista sul futuro della saga, già minuziosamente pianificata dal regista

Pensato come un’imponente epopea spaziale in sei capitoli, Rebel Moon avrebbe dovuto essere il grande universo sci-fi targato Netflix, una risposta originale alle saghe intergalattiche mainstream, costruita sulla visione ambiziosa di Zack Snyder.
Ma dopo due film accolti con reazioni tutt’altro che entusiastiche, il sogno sembra destinato a svanire. Rebel Moon – Parte Due: La sfregiatrice non ha fatto breccia come avrebbe dovuto. È vero, ha debuttato in cima alle classifiche di visione della piattaforma, ma il crollo d’interesse è stato repentino. L’engagement è precipitato subito dopo il weekend di uscita, e la ricezione critica è rimasta gelida.
Su Rotten Tomatoes il film si trova attualmente al 16%, con una media voto di 3,8 su 10. Molti critici l’hanno definito “una space opera poco coinvolgente, piena di note stonate”. Anche Parte Uno: Figlia del fuoco non era stata certo un successo critico, ma almeno conservava una certa curiosità attorno al progetto.
Quella curiosità però sembra essersi consumata del tutto. Nonostante l’investimento stimato in 166 milioni di dollari nei primi due capitoli, la risposta del pubblico e della critica ha probabilmente indotto Netflix a rivedere i propri piani. E il silenzio da parte della piattaforma dopo l’uscita del secondo film è assai eloquente.
Eppure lo sceneggiatore Kurt Johnstad, coautore di entrambi i film insieme a Snyder, ha rivelato che i piani per la saga erano molto più estesi di quanto si possa immaginare.
In un episodio recente del podcast I MINUTEMEN, ha raccontato fino a che punto il team avesse già tracciato il percorso narrativo, pur ammettendo che con ogni probabilità quel cammino non verrà mai percorso.
“Abbiamo delineato i film 3, 4, 5 e 6… outline molto dettagliati, e Zack ha letteralmente tracciato l’intero mondo. Sappiamo dove potremmo andare… abbiamo scritto… outline dettagliatissimi.”
Ha poi aggiunto:
“Il secondo film serviva a trovare la principessa. E il terzo film era pensato per assicurarci che la principessa fosse dove dovrebbe essere — seduta sul trono e a capo del Mondo Madre.”
Tutto questo suona promettente, ma i primi due film non hanno funzionato. Alla domanda diretta sulle possibilità che un terzo capitolo venga effettivamente realizzato, Johnstad ha risposto senza mezzi termini:
“Con un po’ di fortuna e un gesto divino, potremo tornare in quell’universo.”
Non proprio una dichiarazione incoraggiante. Per ora, Snyder e Johnstad stanno voltando pagina e si stanno dedicando a un nuovo progetto per Netflix: un thriller poliziesco ambientato a Los Angeles, dai toni crudi e realistici, ben distante dalle atmosfere mitologiche dei recenti titoli del regista, da 300 ad Army of the Dead, passando proprio per Rebel Moon.
A questo punto, l’eredità di Rebel Moon potrebbe non essere quella dell’universo narrativo promesso, ma piuttosto l’esempio concreto delle difficoltà del worldbuilding su larga scala nell’epoca dello streaming. Poco importa quanto possa essere vasta la tua galassia: se nessuno la guarda, l’universo collassa. A meno che un intervento divino non si presenti con un assegno e un semaforo verde, è meglio non aspettarsi un altro capitolo di Rebel Moon.
Di seguito trovate il trailer internazionale della director’s cut Rebel Moon:
© Riproduzione riservata