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Recensione libro + Intervista | Ridley Scott – Cinema e visioni dalla New Hollywood di R. Antoniazzi

28/09/2021 news di Alessandro Gamma

Un volume che ripercorre la straordinaria carriera del regista britannico, esaminandone la lunga e variegata filmografia

Ridley Scott - Cinema e visioni dalla New Hollywood di R. Antoniazzi

Tra i registi più visionari degli ultimi 40 anni, Ridley Scott, classe 1937, è considerato – giustamente – uno degli autori tra i più versatili della cosiddetta New Hollywood, un filmmaker tanto eclettico da riuscire con pari successo a destreggiarsi tra i generi più vari (storico, sci-fi, thriller, commedia …) senza mai far venire meno il suo stile personale e incisivo.

Fin dagli esordi nella pubblicità, passando per le seminali architetture cyberpunk di Blade Runner (1982) o le arene di sangue e sabbia di Il Gladiatore (2000), la sensibilità visiva di Ridley Scott si è da subito dimostrata fuori dall’ordinario, emergendo comunque anche in lavori considerati minori come Hannibal (2001), Un’ottima annata (2006) o Robin Hood (2010), sempre attenta a cercare di proporre contenuti stimolanti per lo spettatore, costruendo immagini che spesso sono diventate iconiche.

Ridley Scott - Cinema e visioni dalla New Hollywood di R. AntoniazziDalle ossessioni distruttive del film d’esordio, I duellanti (1977), al femminismo libertario di Thelma & Louise (1991), dalla spettacolarizzazione della violenza de Il Gladiatore alla lotta tra il positivismo scientifico e l’ostilità dell’ignoto di Sopravvissuto – The Martian (2014), passando per il nichilismo esasperato di The Counselor – Il procuratore (2013) e Alien: Covenant (2017), fino al conflitto tra tolleranza e fanatismo de Le crociate – Kingdom of Heaven (2015), quello di Ridley Scott è un cinema di guerrieri in lotta per gli ideali, per la vendetta, per la propria vita.

Un cinema che, film dopo film, riflette la condizione dell’uomo nel palcoscenico dell’universo, costruito con rigore, perfezionismo tecnico e forte impatto visivo (vedere i suoi storyboard preparatori per credere).

Abbiamo fatto una chiacchierata con Riccardo Antoniazzi per parlare allora della genesi di Ridley Scott – Cinema e visioni dalla New Hollywood (Edizioni NPE, 14,8×21 cm, brossurato con alette b/n, pagg. 216, 14 euro) e della sua passione per il filmmaker di South Shields:

A chi si rivolge il volume? Quanto ci hai messo a scriverlo?

Quando ho iniziato a scrivere la monografia, sapevo di dovermi rivolgere a due target: gli appassionati in erba, e i cinefili più navigati interessati alla mia visione della filmografia scottiana. Spero di essere riuscito a rispettare queste esigenze, a far trasparire il mio devoto omaggio a un colosso della macchina da presa, con uno stile accessibile ma comunque adeguato al registro saggistico. Il mio scopo è far sì che il lettore si trovi quasi a entrare nella testa del regista, a immergersi nel processo creativo che ha condotto alla realizzazione di numerosi capolavori e cult. Dalla prima grezzissima bozza all’ultima incarnazione sono passati quasi quattro anni, durante i quali ho affinato il mio stile di scrittura e rivisto più volte i film di Ridley Scott, vivisezionandoli e approfondendoli grazie anche alla fruizione di backstage, interviste e commentary audio contenuti negli extra delle versioni home-video.

Dopo la folgorazione con Il Gladiatore, come hai proceduto con la ‘scoperta’ di Scott?

Avendo visionato Il Gladiatore praticamente da adolescente, la mia “scoperta” di Scott regista è proseguita con i suoi titoli post-Duemila, quindi Hannibal, Black Hawk Down e via discorrendo. Poi sono andato a ritroso e alla fine ho recuperato sia i vecchi classici che le sue più controverse opere a cavallo tra anni Ottanta e Novanta. L’aspetto più avvincente dell’arte di Ridley Scott è la facilità con cui egli passa da un genere all’altro senza mai rinunciare alla sua personalissima impronta, ovvero quella del “creatore di mondi”, dell’esteta in grado di comunicare con i non detti, con i dettagli diegetici e le composizioni delle inquadrature.

Ridley Scott - Cinema e visioni dalla New Hollywood di R. Antoniazzi (2)Quanti titoli hai rivisto in vista della pubblicazione del saggio? Sei andato in ordine cronologico?

Mi premeva molto veicolare l’idea di una personalità registica in perenne mutamento e adattamento, di conseguenza ho seguito l’ordine cronologico. Ovviamente in vista della stesura ho dedicato una retrospettiva all’intera filmografia, cosa che mi ha dato un grandissimo piacere: almeno una pellicola di Scott al mese me la devo rivedere per necessità quasi fisiologica.

Ce n’è qualcuno che ti ha colpito di più – o di meno – a una nuova visione?

Senza ombra di dubbio Prometheus è il film che, all’accumularsi delle visioni, mi ha regalato più dettagli su cui meditare e ricamare. Anch’io ho fatto parte di quella fetta di pubblico che, in un primo momento, non era rimasta troppo convinta dal taglio più filosofeggiante di quest’opera; ma, con la scusa di rigustarmi la sua estetica epocale, ho avuto il tempo di rendermi conto della sua complessità. Prometheus è molto più di un prequel di Alien, e sono convinto che negli anni sempre più gente se ne renderà conto.

Scott ha girato quasi subito due film epocali (Alien e Blade Runner), poi negli anni ’90 ha dato un po’ il peggio (o il ‘meno meglio’) della sua filmografia. Hai provato a spiegarti queste due ‘fasi’ antitetiche?

Come ho scritto anche nel saggio, credo che quella parentesi faticosa degli anni Novanta sia legata a necessità di natura puramente economica: Scott aveva bisogno di finanziamenti per mettere in piedi la sua casa di produzione personale, la rinomata Scott Free Productions, e di conseguenza ha accettato di prestarsi a lavori su commissione dal tono minore.

Preferisci il Ridley Scott fantastico / sci-fi o quello più ancorato alla realtà?

La fase fantascientifica è sicuramente più influente, ma a pelle sono più legato allo Scott dei “kolossal”, se non altro perché è grazie a film come Il Gladiatore e Le Crociate che sono diventato anche un appassionato di Storia. Si parla tanto degli anacronismi del Gladiatore, eppure Scott ha saputo raccontare come pochi il riproporsi ciclico di determinate condizioni politiche e antropologiche attraverso i secoli.

Ridley Scott - Cinema e visioni dalla New Hollywood di R. Antoniazzi (3)C’è un suo progetto che avresti voluto vedere e nn si è fatto?

Molti non sanno che Ridley Scott e H. R. Giger (il disegnatore di Alien) erano a lavoro su un film intitolato The Train, nel 1989. Dai concept emersi doveva essere un’ibridazione tra Alien e l’estetica cyberpunk di Blade Runner, in cui una creatura geneticamente modificata, al centro di un progetto per le intelligenze artificiali, scatenava la sua furia tra gli scomparti di un treno bio-meccanico. Da un soggetto in stile classico, le menti di Scott e Giger avevano iniziato a concepire una serie di idee per scene malatissime, ai limiti del gore, che è un vero peccato non si siano mai concretizzate a causa di scontri produttivi.

Che aspettative hai per House of Gucci e The Last Duel?

Sono due progetti che mi intrigano parecchio. In particolare The Last Duel sembra possedere il pedigree dello Scott che piace di più al grande pubblico, quello della messa in scena spettacolare e della rievocazione di smisurate ambientazioni storiche. Con House of Gucci la faccenda un po’ si complica perché, già a partire dal materiale promozionale, un pubblico più generalista sembra aver storto il naso davanti alle accelerazioni sul lato kitsch della vicenda, in realtà ben calato nel contesto di edonismo decadente degli anni Ottanta.

Cosa pensi che Ridley Scott possa ancora ‘dare’ al cinema (o alla TV)?

Ormai sta giungendo alla conclusione della sua vita artistica, e credo voglia spremere fino all’ultimo la sua tempra visionaria. L’annuncio del suo film su Napoleone previsto per il 2023 lascia intravedere una volontà di mettersi continuamente in gioco con grandiose boccate d’aria fresca per la sala, inarrestabile malgrado l’età avanzata. Nel mio intimo, mi piacerebbe che Disney e Fox gli lasciassero carta bianca per chiudere la sua trilogia prequel di Alien, i cui attuali sviluppi ho amato molto.

Di seguito il trailer di Blade Runner: