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Voto: 5.5/10 Titolo originale: Tex e il signore degli abissi , uscita: 06-09-1985. Regista: Duccio Tessari.

Recensione story | Tex e il signore degli abissi di Duccio Tessari

18/11/2022 recensione film di Marco Tedesco

Nel 1985 Giuliano Gemma era l'eroe degli albi western della Bonelli in un adattamento messo in difficoltà dal passaggio dalle pagine disegnate alla pellicola

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E cavalcarono ancora insieme: dopo che nel 1976 pareva che sarebbe stato il fulvo Charlton Heston a incarnarlo sul grande schermo, con la regia di Enzo G. Castellari (progetto di cui non si fece nulla), il regista Duccio Tessari e l’attore Giuliano Gemma (scelto dopo un sondaggio RAI), già creatori di quella genuina fetta di western all’italiana intitolata a Ringo, nel 1985 riprendevano la strada delle Montagne Rocciose per animare, in un serial di destinazione televisiva, il più popolare dei cowboy italiani.

Si tratta – naturalmente – di Tex Willer, inventato a fumetti nel 1948 da Giovanni Luigi Bonelli (che appare nel cast come soggettista, ma anche nella parte del narratore) e disegnato da Aurelio Galleppini per la gioia di alcune generazioni. Tra gli eroi di carta, Tex era quello che, con maggior tenacia, s’era battuto per rimanere, appunto, di carta: si erano trasformati in attori in carne e ossa Dick Tracy e l’Uomo Mascherato, Superman, Diabolik e Flash Gordon (diventato persino, in una versione scollacciata, Flesh Gordon, con un greve cambio vocale … ), l’Agente Segreto X-9 e Barbarella.

Non era certo facile trasferire su grande schermo la dinamica dei disegni, quelle esclamazioni (‘satanasso’, ‘di cosa hai paura mollusco?’, ‘cane pidocchioso’, ‘madre de dios!’, ‘siete come sciami di cavallette affamate’, ecc.) che, lette su un albo, risultano molto visive e che, udite, però, suonano letterarie.

Texeilsignoredegliabissi.jpgCi sarebbe voluto forse il coraggio di un più dichiarato humour. Duccio Tessari, invece, con un Giuliano Gemma in forma che sembrava ancora un ragazzino nonostante i quasi 50 anni (anche nel senso che può contare su un volto simpatico, pulito e innocente degli eroi di vocazione), si è incamminato con professionismo e onestà su per la sana strada del tardo western, solo qua e là spargendo una mano di vernice horror che fa subito pensare al quasi coevo Indiana Jones (e il poster internazionale del film pensato da Enzo Sciotti calcava non poco la mano in tal senso).

L’operazione da 2 miliardi e mezzo di lire di budget, che sembra diretta chiaramente a un pubblico di teenager più che ai lettori storici, funziona soprattutto se la si pensa in un contesto di serial televisivo: cavalli, paesaggi, coraggio per recuperare le roccaforti dell’avventura.

Tex e il signore degli abissi — presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia di quell’anno proprio nella sezione ‘Giovani’ — ci riporta indietro nel tempo: non solo perché recupera il glorioso personaggio di un momento storico più ingenuo, ma anche perché ci fa vedere, proprio come usava una volta, le sabbie mobili e gli uomini appesi alla montagna.

Al centro del racconto sta naturalmente Tex (ranger, capo degli indiani Navajo e agente federale con pieni poteri) alle prese con una misteriosa e terribile tribù che uccide mummificando e coltiva sogni di gloria e di stregoneria. Come vuole la tradizione del genere western, il film è la storia del viaggio che il buon Tex compie, con gli amici di sempre, per raggiungere i cattivi: si troverà a dover dare e ricevere cazzotti e pistolettate, ma il peggio viene alla fine col ‘signore degli abissi’, la strega Tulac (Isabel Russinova), il gran capo Kanas (un Flavio Bucci che, non per colpa sua, ma così travestito fa ridere) e la furia degli elementi.

Finale in valanga, col crollo del castello, gran cascate di pietre, fumi, lava e l’arrivederci alla prossima puntata (che mai vedrà la luce, viste le critiche abbastanza impietose e l’accoglienza assai fredda al botteghino).

Il liberissimo adattamento è servito con molta onestà artigianale, né per fortuna si tenta la via di strani – ma non completamente astrusi – parallelismi (Tex come un ex sessantottino?) o attualizzazioni di maniera, eppure la psicologia del personaggio del fumetto risulta corta per la dinamica di un film, che si appoggia sì ai panorami, alla Colt, agli speroni e ai cavalli, ma vorrebbe qualche profondità di campo in più.

Resta così l’atmosfera sognata di una storia fuori dal tempo, dove Tex-Gemma troneggia simpaticamente tra Carson (William Berger) e Tiger (Carlo Mucari), dimostrando che l’età è quella che ciascuno si inventa e si sente addosso. E, tra le acrobazie degli uomini — e qualcuna anche della macchina da presa del regista —, una battuta, che sembra casuale, dice così, che si combatte ‘per un pugno di dollari’.

Di seguito trovate il trailer internazionale di Tex e il signore degli abissi: