Home » Cinema » Sci-Fi & Fantasy » Riflessione | 2022: I sopravvissuti di Richard Fleischer, un futuro che sa di presente

Voto: 8/10 Titolo originale: Soylent Green , uscita: 18-04-1973. Regista: Richard Fleischer.

Riflessione | 2022: I sopravvissuti di Richard Fleischer, un futuro che sa di presente

08/12/2020 recensione film di Amerigo Biadaioli

Nel 1973 Charlton Heston era il protagonista di una trasposizione amara e cupa, capace di sembrare oggi attualissima

2022 i sopravvissuti film heston

Sono convinto che certi film ci chiamino misteriosamente a sé, in certe sere o certe notti, per dirla alla Libabue, e lo fanno tramite misteriosi vettori che, come le bacchette in Harry Potter nel mitico negozio di Diagon Alley, “scelgono” i loro piccoli proprietari.

Sono stato richiamato dalla mia bacchetta in prossimità di un anniversario. Poco più di 100 anni fa, è nato il regista, Richard Fleischer. Quindi ecco, ho visto questo film giusto in tempo per augurargli buon compleanno. E, visto che è nato di dicembre, anche buon Natale.

2022-Isopravvissuti.jpg2022: I sopravvissuti (Soylent Green), uscito nei cinema nel 1973. Tratto dal romanzo Make Room, Make Room! di Harry Harrison (Largo! Largo! nell’edizione italiana), è un film che immagina l’entropia di un futuro non lontanissimo (eccoci qua). La popolazione mondiale è cresciuta fino a raggiungere numeri abnormi e insostenibili e la terra si è arroventata. È un pianeta, quello dell’anno 2022, che conosce solo l’estate, un’estate torrida e perpetua. Non c’è cibo, siamo troppi, dovremmo morire in grande numero per rendere la nostra esistenza come specie possibile ma, ovviamente, ci ostiniamo a sopravvivere (o a cercare di). Tutti.

Esaurita ogni possibilità di ricorrere ai prodotti della Terra, ormai resa arida dall’ipertrofico sfruttamento degli anni precedenti, si ricorre permanentemente al razionamento d’emergenza. Si usano gallette a base di concentrato di alghe d’oceano. Ma tra il 2015 e il 2019 (giuro, non mi sto inventando gli anni) anche il mare esaurisce le sue risorse energetiche. E quindi arriviamo al 2022. Le gallette di alghe diventano gallette “Soylent Green”.

Sono gallette a base di cadaveri. L’umanità, spolpato anche l’oceano, mangia se stessa. Industrie robotizzate provvedono a trasformare la carne umana in preparato alimentare. Nessuno lo sa, ovviamente, questo sono io che spoilera. Nel film, William Simonson, il dirigente della misteriosa ditta di gallette (Joseph Cotten) viene ucciso. Il detective Thorn (Charlton Heston), aiutato dal vecchio Sol Roth (Edward G. Robinson), indaga senza sosta. E scopre l’impensabile.

Un film che ci resta dentro per tanti motivi.

Dopo aver visto 2022: i sopravvissuti sarà difficile dimenticarsi delle spalatrici: la gente  povera che, a differenza dei ricchi, vive ammassata per le scale, accovacciata dentro le macchine, dentro le chiese. Delle donne che sono “forniture”: vengono usate per creare nuove leve per questa specie che distrugge se stessa  a chi ha avuto il piacere di leggerla, torna in mente Margaret Atwood e le sue ancelle).

Sarà difficile togliersi dalla testa le molte sequenze dolci e toccanti: i dialoghi tra Charlton Eston e l’uomo Sol, il lirismo della scena dell’eutanasia di Sol Roth (Edward G. Robinson) sulle note di Čajkovskij, Beethoven e Griego.

Sarà impossibile togliersi dalla testa il finale, struggente e terribile. Un finale che lascia spazio a ben poca speranza, ma non con il buio totale.

Sarà invece molto facile identificarsi nell’atmosfera oscura e post-apocalittica di 2022: i sopravvissuti in questi mesi surreali del 2020. Mesi nei quali siamo usciti per una sigaretta sotto casa e ci siamo scoperti turbati nel vedere persone che si conoscevano e si si avvicinavano nei tanto temuti “assembramenti”; mesi nei quali ci siamo sentiti in imbarazzo nel salutare un amico: una strana macarena per un po’ e poi un gomito ad altezza sterno, se ci andava bene.

2022 i sopravvissuti filmUna visione necessaria, che ci permette di fare anche un po’ di storia. Fa rabbrividire ripensare al Rapporto Sui Limiti dello Sviluppo del 1972, che il Club di Roma, un comitato di scienziati, commissionò al MIT, l’Istituto di Tecnologia del Massachusetts, una delle più importanti università di ricerca al mondo. Un rapporto che, negli anni 70, prediceva le conseguenze della continua crescita della popolazione sull’ecosistema, ed esponeva i rischi delle delle politiche economiche iperaggressive non curanti dell’ambiente.

Quasi mi scordavo di citare un Charlton Heston super ispirato (solo pochi anni prima era stato il protagonista di Ben Hur e Il Pianeta delle scimmie). 2022: i sopravvissuti è un film che dà prova del suo talento e di autentica partecipazione emotiva (le lacrime della scena del suicidio assistito sono vere) per un tema che negli anni ’70 era troppo avanti; apprezzarlo era considerato un vaneggio ‘da fricchettoni’. E invece eccoci qua, all’alba del 2022 o giù di lì, con un pianeta che è sempre più incandescente e noi che ci domandiamo in che razza di mondo viviamo. Ci aggrappiamo con il bambino che è in noi a Sean Connery o Gigi Proietti, e loro ci salutano, con quel loro sorriso malizioso, fanciullesco e rassicurante.

Provo un immenso piacere ad aver organizzato con voi questo “festino” celebrativo. Richard Fleischer è un regista di razza, che è stato capace, in 40 anni di carriera, di spaziare dal genere noir a quello catastrofico e al thriller dove, a mio parere, ha dato forse il meglio di sé producendo sapientemente intrecci fantasiosi e avventurosi.

2022 i sopravvissuti film soylentDato che l’occasione è appunto speciale, possiamo nel nostro piccolo farci un regalo, facendolo a Richard Fleischer. Riconosciamo la sua capacità da grande mestierante di Hollywood di regalare grandi opere di denuncia sociale. Celebriamolo per essere stato pioniere della grande tecnologia del Techniscope e del genere distopico che negli ultimi anni sembra essersi allontanato dal decennio migliore.

In zona cesarini, consiglio il bellissimo libro Piovre, vichinghi e ladroni. Le 20.000 fantasie hollywoodiane di Richard Fleischer (Falsopiano, 2017), che raccoglie saggi su questo regista che merita di essere riscoperto.

E allora guardiamoci questo piccolo diamante grezzo. Nel clima di sospensione che stiamo vivendo, trangugiamo pure i nostri cocktail di paure e sogni del futuro (?) – giusti o sbagliati che siano – e invece di disperderle  queste energie, incanaliamole in un film serrato, onesto, e straordinariamente pulsante.

Il trailer internazionale di 2022: i sopravvissuti