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Titolo originale: Ex Machina , uscita: 21-01-2015. Budget: $15,000,000. Regista: Alex Garland.

Riflessione: Ex Machina e l’ansia che non dipende dall’Intelligenza Artificiale

20/12/2024 news di Redazione Il Cineocchio

Nel 2014 Alex Garland si addentrava in una discussione molto attuale sulla paranoia tecnologica e i pericoli reali delle aziende tech

Domhnall Gleeson e Alicia Vikander in Ex Machina (2014)

Ex Machina è stato acclamato come un’analisi dei potenziali pericoli dell’Intelligenza Artificiale. Tuttavia, l’I.A. dotata di autocoscienza è ancora agli stadi iniziali, mentre i pericoli della tecnologia digitale sono già una realtà tangibile. L’influenza sempre più pervasiva di Internet nelle nostre vite ha creato quella che il regista Alex Garland ha definito una “paranoia tecnologica” in un’intervista di qualche anno fa a NPR.

Questo è il tipo di orrore su cui si basa Ex Machina per suscitare una reazione emotiva autentica nello spettatore: una paura radicata nella realtà vissuta piuttosto che in una possibilità futura.

Ex Machina è stato il debutto alla regia di Garland, che ha portato la sua esperienza come sceneggiatore di film di vario successo in questa opera. Il film del 2014 si concentra su un programmatore, Caleb (Domhnall Gleeson), che vince un concorso nella sua azienda. Il premio è trascorrere una settimana nella remota e fortificata tenuta dell’eccentrico CEO Nathan, interpretato da Oscar Isaac.

ex-machinaQui, Caleb deve valutare il livello di coscienza di Ava (Alicia Vikander), la nuova invenzione di Nathan, attraverso un test di Turing. Ben presto, Caleb scopre di cosa siano realmente capaci sia Ava che il suo capo.

Il sci-fi thriller psicologico è ricco di depistaggi e pervaso da una solitudine inquietante, ispirandosi a Shining di Stanley Kubrick.

L’Intelligenza Artificiale non è un pericolo imminente …

Il regista Alex Garland comprende che c’è “molta ansia in circolazione riguardo all’I.A.”, ma ritiene che sia “mal indirizzata”, poiché non rappresenta una minaccia immediata (via NPR). Garland, non estraneo alle ambientazioni distopiche, ha voluto prendere una strada diversa con Ex Machina, spiegando a Channel 4 che il film “non vuole far paura riguardo all’A.I.”.

A suo avviso, “qualsiasi discussione sull’Intelligenza Artificiale diventa inevitabilmente una conversazione sulla coscienza umana.” Il dramma psicologico di Ex Machina si concentra infatti sull’ansia del creatore, sempre più alienato dalle sue macchine.

La paranoia di Nathan nei confronti dei suoi robot in Ex Machina rispecchia la relazione tra le persone e la tecnologia digitale. Come ha osservato Garland durante l’intervista con NPR:

“Non capiamo come funzionino i nostri telefonini o i laptop… ma sembra che queste cose sappiano molto di noi. Questo non riguarda tanto l’Intelligenza Artificiale, quanto la paranoia tecnologica.”

Garland si riferisce al fatto che siamo costantemente sorvegliati dalle grandi aziende tecnologiche ogni volta che interagiamo con Internet, dai motori di ricerca ai social media, sacrificando la nostra privacy. Questo è il motivo per cui Ex Machina risulta concettualmente intelligente e coinvolgente: il cuore del film risiede nella paura umana della tecnologia, piuttosto che nel pericolo della tecnologia stessa.

alex garland ex machina… ma le grandi aziende tecnologiche sì

Per quanto riguarda la possibilità che una I.A. veramente senziente esista, Alex Garland ha parlato con diversi esperti del settore durante la preparazione del film, i quali gli hanno detto che potrebbe richiedere decenni, se non secoli.

In una Q&A al Landmark Theatres, Garland ha spiegato che “ogni volta che si fa un passo avanti… il traguardo sembra spostarsi un po’ più lontano.” Questo non significa che una I.A. del genere non esisterà mai: molti esperti con cui ha parlato sarebbero pronti a scommetterci.

Nel frattempo, Garland vuole piuttosto sottolineare i pericoli che le aziende tecnologiche rappresentano oggi. Parlando del personaggio di Oscar Isaac, Garland ha commentato a NPR il linguaggio volutamente amichevole usato dalle aziende tecnologiche per mettere a proprio agio i clienti mentre sorvegliano e monetizzano i loro dati:

“Ti dicono, ‘Ehi amico, ehi fratello …,’ come se fossimo amici, sai … ‘Non sono davvero una grande azienda tecnologica, sono tuo amico, stiamo uscendo insieme al bar o in spiaggia, facciamo parte dello stesso mondo. Ma, allo stesso tempo, ti prendo un sacco di soldi, mi appropri di tutti i tuoi dati e frugo nella tua rubrica’ e cose del genere.”

Come Garland evidenzia in molte delle sue interviste, queste aziende utilizzano la tecnologia in modi molto più sinistri rispetto alla lontana minaccia di robot senzienti pronti a dominare il mondo.

Di seguito potete vedere il una scena di Ex Machina: