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Voto: 4/10 Titolo originale: My Soul to Take , uscita: 08-10-2010. Budget: $25,000,000. Regista: Wes Craven.

Riflessione: My Soul to Take – Il cacciatore di anime di Wes Craven, la (brutta) fine di un’era

18/08/2023 recensione film di William Maga

Nel 2010, Max Thieriot era tra i protagonisti di quello che quasi certamente è il punto più basso dell'esimia carriera del regista di Cleveland

my soul to take film 2010

Nell’autunno del 2010, Wes Craven rientrava in territori piuttosto familiare con My Soul to Take – Il cacciatore di anime, una sciattissima e ben poco velata rivisitazione della sua filmografia precedente.

Quasi tutti i punti della trama del film possono essere associati infatti a precedenti lavori di Wes Cravena, quindi il risultato non può che sembrare vagamente familiare, anche se la sua messa in scena parimenti strampalata e zoppicante.

Lo scenario prevede un maniaco mascherato (Scream), la trasmigrazione dell’anima di un assassino (Sotto shock), sogni infestati (Nightmare) e un sacco di leggende metropolitane di provincia (tutte le cose sopra citate), strapazzate in un horroretto montato alla buona che a malapena raggiunge i 90 minuti.

Probabilmente il punto più basso della carriera del filmmaker scomparso nel 2015.

Sono passati sedici anni dalla morte dello Squartatore di Riverton, un pluriomicida del Connecticut dato per morto quando le autorità lo hanno catturato e dopo un rocambolesco incidente in ambulanza sparisce nel fiume (o limitrofi). Era un maniaco con un disturbo da sdoppiamento della personalità, la cui moglie, il figlio e il bambino non ancora nato non avevano idea che il loro marito e padre fosse il famigerato assassino.

MySoultoTake-Ilcacciatoredianime.jpgLa notte della sua morte sono nati sette bambini prematuri, uno per ciascuna delle sette personalità dell’assassino. E ora, in occasione dei loro compleanni, questi sette sedicenni si riuniscono per alimentare la superstizione che un giorno lo Squartatore di Riverton tornerà a reclamare le loro sette anime.

Se pensassimo che Wes Craven basasse le sue storie sulle proprie esperienze personali, dovremmo dedurne che i suoi giorni al liceo devono essere stati davvero duri, dato che – ancora una volta – uno dei suoi film ci presenta un clan di adolescenti uccisi uno per uno da un pazzoide mascherato …

La domanda è allora: chi sta uccidendo questi ragazzotti? Lo Squartatore di Riverton è sopravvissuto? La polizia non ha mai trovato il suo corpo, quindi è possibile. O forse è il fantasma dello Squartatore ad ammazzare queste persone? O ancora meglio, forse lo Squartatore ha posseduto qualcuno che uccida per suo conto?

Ognuno dei sette protagonisti (interpretati da attori che avrebbero potuto essere sostituiti da manichini e non ce ne saremmo accorti), proviene da un gruppo sociale stereotipato (lo sportivo, l’estroverso, l’emarginato, ecc.), ammantando My Soul to Take di una atmosfera alla Breakfast Club, ma dove tutti muoiono male.

Max Thieriot (Jumper) interpreta Bug, il cui misterioso passato familiare e i probabili problemi mentali conducono a una rivelazione tanto deludente e quanto prevedibile nel finale.

Questa descrizione non menziona comunque altri dettagli confusi, tra cui quello in cui Bug diventa ossessionato dai condor della California perché i nativi americani credevano che trasportassero le anime dei morti. E nemmeno l’improvviso desiderio di piacere orale dell’atleta, simile a quello di uno stupratore, nei confronti della ‘bionda oca’ di turno, che lo spinge a inseguirla nei boschi. E neppure la capacità di Bug di ‘vedere’ i suoi amici in pericolo a livelli quasi precognitivi.

L’unica ragione per cui veniamo a conoscenza dell’idea che le anime malvagie si possano impossessare dei corpi altrui è che, opportunamente, in città c’è un’infermiera haitiana la madre praticava il Voodoo (un argomento trattato da Wes Craven nel bel Il serpente e l’arcobaleno).

La maggior parte degli sviluppi dei personaggi di My Soul to Take avviene nei corridoi della scuola, mentre le uccisioni sono del tipo più stupido e improbabile. Ad esempio, quando l’adolescente timorata di Dio si reca nel buio e umido magazzino della piscina per rintracciare la provenienza di un suono curioso che richiama alla mente qualcosa di simile a un coltello estratto dal fodero … Diamine, possibile che ci sia il killer lì dentro??

Essendo il primo lavoro di cui Wes Craven era sceneggiatore e regista in solitaria dai tempi di Nightmare – Nuovo incubo del 1994, le aspettative erano ragionevolmente alte: quel film aveva reinventato la figura di Freddy Krueger in modo viscerale e originale. E poi c’era stato Scream nel 1996, con uno script intelligente, meta-cinematografico e capace di valorizzare l’estrosa idea di fondo di Kevin Williamson. Ed entrambi operavano nei confini del genere slasher, pur trascendendoli.

my_soul_to_takeEppure, My Soul to Take non può che balzare agli occhi come un grave passo indietro per il regista, e rendere evidente come Wes Craven, nel 2010, non fosse più all’avanguardia dopo una carriera da pioniere.

Va ricordato che in quegli anni aveva prodotto anche alcuni remake di alcuni dei suoi successi del passato, come Le colline hanno gli occhi (2006), L’ultima casa a sinistra (2009) e il tremendo Nightmare – Dal profondo della notte (2010) e che, a parte qualche thriller potabile come Red Eye (2005), i suoi film più significativi risalivano praticamente in blocco agli anni Settanta e Ottanta.

Peraltro, un periodo quello dell’inizio degli anni ’10 in cui Hollywood cominciava a credere che le idee riciclate vendessero meglio di quelle originali. Piuttosto che osare e creare qualcosa di nuovo e di coinvolgente, pare che Wes Craven con My Soul to Take abbia preferito adagiarsi su un’accozzaglia di idee già esplorate (meglio) in precedenza (e l’anno successivo sarebbe arrivato il non certo esaltante Scream 4).

I fan di Wes Craven comunque subodorarono presto la fregatura e non premiarono affatto My Soul to Take, che raccolse al botteghino poco meno di 22 milioni di dollari complessivamente a fronte di un budget di 25 milioni. Un flop piuttosto meritato.

Di seguito trovate il trailer internazionale di My Soul to Take – Il cacciatore di anime: