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Voto: 7/10 Titolo originale: Cast a Deadly Spell , uscita: 07-09-1991. Budget: $6,000,000. Regista: Martin Campbell.

Riflessione | Omicidi e Incantesimi è la versione lovecraftiana di Chi ha incastrato Roger Rabbit

13/11/2018 recensione film di Sabrina Crivelli

Riscopriamo il dimenticato film TV del 1991 diretto da Martin Campbell, che mescolava indagine hard boiled e personaggi fantastici

omicidi e incantesimi film 1991

Spesso gli anni ’90 riscuotono meno successo di altri periodi tra gli appassionati di horror. I capostipiti di molte saghe iconiche, quali Venerdì 13 di Sean S. Cunningham, Nightmare – Dal profondo della notte di Wes Craven, La casa di Sam Raimi o La bambola assassina di Tom Holland si concentrano infatti tutti nel decennio precedente, facendogli conquistare il titolo di ‘periodo d’oro’ del genere. Tuttavia, anche questa bistratta epoca cela tra le sue pieghe una serie di pellicole cult, piccoli tesori e classici sottovalutati che meriterebbero maggiore riconoscimento presso il grande pubblico. Ne è un esempio Omicidi e Incantesimi (Cast a Deadly Spell), film per la televisione diretto nel 1991 da Martin Campbell e scritto da Joseph Dougherty, che omaggia a modo suo il celebre ciclo letterario fantastico dei Miti di Cthulhu di H. P. Lovecraft.

Non è facile unire in maniera riuscita diverse tipologie filmiche. Ai giorni nostri potrebbe anche sembrare scontato, dacché man mano che il cinema si è sviluppato la pratica di mescolare generi diversi è divenuta sempre più praticata. Un trentennio addietro però, non era così scontato che noir e fantasy coesistessero e dessero vita non solo a una storia riuscita, ma anche a un universo coinvolgente. Eppure, in Omicidi e Incantesimi questo complesso equilibrio è stato raggiunto in modo magico.

Ed è proprio la magia ad essere l’ingrediente segreto di questa ricetta! La storia è ambientata difatti in una Los Angeles alternativa del 1948, in cui l’uso delle arti magiche è all’ordine del giorno, tanto che sostituiscono in toto la tecnologia. Addirittura, è considerato anomalo non ricorrervi e tutti quanti, dai normali cittadini ai galoppini dei gangster, se ne avvantaggiano.

Esiste però un’eccezione nell’ucronia di Omicidi e Incantesimi: il detective Harry Phillip Lovecraft (già …) incarnato da Fred Ward (Tremors). Il suo fermo credo non toglie che anche lui non rimanga comunque invischiato in una serie di intrighi dall’origine soprannaturale dopo essere stato assunto dal ricchissimo Amos Hackshaw (David Warner) per recuperare nientemeno che il celebre Necronomicon.

Potrebbe sembrare un accostamento azzardato, ma vedendoli a stretto giro, Omicidi e incantesimi e Chi ha incastrato Roger Rabbit (Who Framed Roger Rabbit) di Robert Zemeckis, uscito nel 1988, presentano un approccio assai simile, in cui un immaginario fantastico si struttura su un impianto narrativo desunto dalla letteratura hard boiled e pulp. In ambedue si tratta di una detective story ambientata nella Città degli Angeli, con tanto di boss criminali, investigatori privati e donne conturbanti, ma ai personaggi cartooneschi del secondo l’altro contrappone potenti divinità, maghi, streghe, potenti divinità, gremlins e gargoyle, ispirati perlopiù dalle pagine degli scritti lovcraftiani.

Vengono nominati perfino Cthulhu e Yog-Sothoth! Quello di Martin Campbell è insomma un omaggio appassionato al maestro della letteratura fanta-horror nato a Providence, e riesce a fare pure un ottimo lavoro nel proiettare l’orrore cosmico che ne ha contraddistinto gli scritti su un racconto noir per il cinema.

Ulteriore nota particolarmente positiva di Omicidi e Incantesimi è poi il cast. Il protagonista, Fred Ward, sembra nato – un po’ come Bob Hoskins di Chi ha incastrato Roger Rabbit – per incarnare l’ex poliziotto sciatto, caduto in disgrazia che viene coinvolto in un contorto mistero. Possiede quel fascino burbero necessario per incarnare lo stereotipico ruolo, immancabile presenza nella filmografia noir. Lo stesso vale per il resto degli attori coinvolti.

Il demoniaco Amos Hackshaw è reso magistralmente da David Warner (Il presagio), mentre Clancy Brown (Highlander ‑ L’ultimo immortale) è un’ottima scelta per l’affabile boss del crimine Harry Bordon. In ultimo, una giovanissima Julianne Moore dai fluenti capelli rossi e dalla voce suadente veste i panni della femme fatale con inusitato fascino (qualcuno ha forse pensato a Jessica Rabbit?). Insomma è un ensamble azzeccatissimo che riesce a concretizzare al meglio il materiale contenuto nel copione scritto da Joseph Dougherty.

In ultimo, la ciliegina sulla torta sono l’abbondanza di gag ilarizzanti con creature fantastiche e i gustosi effetti speciali pratici. Per non rovinare la sorpresa a chi non ha mai visto il film non indulgeremo nel dettaglio descrivendo ogni battuta e ogni scena comica, ma vi basti sapere – o ricordare – l’enorme mostruosa creatura che compare sul finale e che dovrebbe essere, almeno nella comunità horror, assai più apprezzata di quanto non è ricordata.

Non solo, c’è anche un uso inventivo della magia e soprattutto, nonostante sia un film pensato per la televisione dalla HBO può contare su più che discreti effetti speciali artigianalu e su un creature design eccezionalmente vario, realizzato con notevole impiego di trucchi prostetici (memorabile quello dei gargoyle).

Si può affermare quindi senza remore che Omicidi e Incantesimi – di cui peraltro è stato addirittura girato un sequel dal titolo Witch Hunt – Caccia alle streghe, diretto da Paul Schrader nel 1994 – abbia aperto la strada ad altri mash-up curiosi successivi, come la serie TV della NBC Grimm, creata da Stephen Carpenter, Jim Kouf e David Greenwalt (trasmessa in italia su Steel e su Premium Action tra il 2012 e il 2017).

Purtroppo, in Italia non è mai uscito in DVD o blu-ray ed esiste soltanto in una vecchia VHS dell Warner Bros. Curiosamente, esiste un film omonimo, diretto nel 1998 da Griffin Dunne e con protagoniste Sandra Bullock e Nicole Kidman.

Coloro che non avessero mai visto Amori e Incantesimi, possono farsene un’idea con il trailer di seguito, seguito da un solo suggerimento: recuperatelo!

Fonte: BD