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Voto: 7/10 Titolo originale: Police Academy , uscita: 22-03-1984. Budget: $4,500,000. Regista: Hugh Wilson.

Riflessione: Scuola di Polizia di Hugh Wilson, la rivincita dei reietti

14/01/2024 recensione film di William Maga

Nel 1984, Steve Guttenberg e Kim Cattrall erano tra i protagonisti del primo capitolo di quella che sarebbe diventata un fortunatissima saga, leggero ma non per questo superficiale

Scuola di polizia (1984) film

Cosa accadrebbe se improvvisamente il sindaco, anzi la sindachessa, di una città americana decidesse di abolire ogni restrizione d’idoneità per entrare nelle forze di polizia e ammettesse tutti senza distinzione di sesso, età, razza, peso, altezza, ceto e istruzione? Ci rispondeva, nel 1984, coi toni comici demenziali della nuova commedia giovanile americana, quella di Porky’s e Risky Business per intenderci, il neo regista Hugh Wilson, che si era fatto le ossa alla televisione e che con Scuola di Polizia (Police Academy) dimostrava, pur in quel l’ottica, di avere un buon ritmo di racconto e di non ammettere pause, qualunque cosa accada.

Levando il piedistallo sotto i piedi delle forze dell’ordine e irridendo quindi a uno dei miti più frequentati del cinema americano che di poliziotti, onesti e corrotti, era – ed è ancora – saturo, il regista narra di come un gruppo di neofiti, tra i più strampalati e pittoreschi su piazza, entri nella Police Academy del titolo guidata da un comandante che si fa i fatti suoi e che lascia l’onere (e l’onore) della disciplina a uno stupido e crudele istruttore (G.W. Bailey) e alla ‘sergentessa’ Leslie Barbara (Donovan Scott).

Sotto il torchio finiscono così ragazzacci sfortunati, mariti oppressi, ragazzette timide che parlano a fior di labbra (Marion Ramsey) e di buona famiglia in cerca di evasioni sociali (Kim Cattrall), latin lovers e altra fauna di varia umanità, tra cui un grassone nevrotizzato e umiliato e un giovane di colore assai abile nell’imitare suoni e rumori (Michael Winslow).

Ma al centro c’è Carey Mahoney (Steve Guttenberg), la recluta più discola e simpatica che, fin dall’inizio, fa di tutto per farsi cacciare ma senza riuscirci, giacché l’ordine è quello della sopportazione. Va da sé che, dopo un ridicolo addestramento, organizzato con la collaborazione di due odiosi spioni che faranno una ‘gaia’ fine, quando si presenta l’occasione e scoppia una specie di rivolta sottoproletaria, i peggiori diventeranno i migliori e avranno la medaglia.

Scuoladipolizia.jpgDopo tanta irrisione il film recupera, senza enfasi, i buoni sentimenti dell’onor civile, quasi patrio.

Scuola di polizia — uno dei maggiori successi USA di quella stagione cinematografica, tanto che venne messo immediatamente in cantiere il primo di quelli che sarebbero diventati sei sequel — beffeggia i valori costituiti, fa rivoltare nella tomba i due John, Wayne e Ford, dà ragione a chi scherza e viene per ultimo nella vita, prende a calci l’ordine, e alla fine rifà suo il valore sociale.

Ma, giocato com’è, sui temi della farsa goliardica, Scuola di Polizia si può permettere tutto, anche se, a una lettura più profonda, testimonia comunque di certi cambiamenti in atto da parte dei giovani americani nei confronti delle istituzioni.

Prediligendo, come scelta, sempre la volgarità alla raffinatezza, Hugh Wilson offre molte e franche occasioni di divertimento, e, nonostante alcuni eccessi e qualche pausa nella seconda parte, il film ha un ritmo scatenato, figurine disegnate con la grafica pesante del pennarello dei fumetti, tanto che di lì a poco i personaggi sarebbero diventati i protagonisti un cartone animato da 65 episodi.

Si riconosce facilmente, nella parte centrale, la parodia di Ufficiale e gentiluomo (1982) ma, giocando di attacco e di difesa, e frantumando a più non posso la narrazione, il regista dimostra di conoscere il metodo e il meccanismo della risata, ad un ritmo centripeto: ogni scena una gag.

Girato – forse non casualmente – all’interno di un ospedale psichiatrico, Scuola di Polizia maschera un significato più profondo a quanto i toni ‘alla Pierino’ permettano di riconoscere a un primo fugace sguardo, ma limitandosi a registrare la voce in attivo della comicità, affidata a molti, bravi e simpatici giovani attori, tra cui spiccava Steve Guttenberg (reduce da The Day After), un’ironica e misurata commistione tra Richard Gere e il nostrano Enrico Montesano.

Ma sono tutti a posto, ciascuno nella sua casella: dalla ‘distinta’ Kim Cattrall all’ipocrita George Gaynes, dal buffo Michael Winslow al super buffo Donovan Scott, fino alla partecipazione straordinaria di Georgina Spelvin, riconosciuta star del cinema a luci rosse, che viene qui chiamata a esibirsi, nella scena più divertente del film, nella sua specialità.

Diventato presto un cult, sarà pure facilotto e infantile, ma Scuola di Polizia resta uno di quei film in cui si ride molto, in barba al politicamente corretto, qualunque cosa significhi.

Di seguito trovate il trailer internazionale di Scuola di Polizia: