[riflessione + video] Alien e Blade Runner sono parte dello stesso universo cinematografico
28/06/2017 news di Redazione Il Cineocchio
I punti di contatto tra le due opere di Ridley Scott (e i sequel/prequel) sono svariati e non troppo nascosti
Per coloro gli appassionati di fantascienza abbiamo in serbo una teoria particolarmente accattivante: Alien (1979) e Blade Runner (1982) potrebbero essere ambientati nel medesimo universo. I due iconici film, i cui seguiti/prequel tornano nei cinema proprio quest’anno (Alien: Covenant, la nostra recensione, è già uscito, mentre per Blade Runner 2049 bisogna aspettare il 4 ottobre), avrebbero difatti abbastanza elementi in comune da far ragionevolmente pensare a una stessa ambientazione. Entrambe le pellicole sono accomunate certo dal medesimo regista, Ridley Scott, nonché dalla fascinazione per una tecnologia futuristica, ma potrebbe esserci molto di più a collegare i due capolavori. Vi illustriamo dunque di seguito i diversi punti tesi a comprovare questa teoria, che vengono raccolti altresì nel video in chiusura:
1) In ambedue è delineato un mondo in decadenza, in preda a mega corporazioni con velleità hi-tech che lavorano sullo sviluppo e ricorrono a intelligenze artificiali; si accompagna un certo scetticismo verso l’umanità. Sono film incentrati su distopie, in cui due spregiudicate multinazionali hanno infinito potere, ossia la Weyland-Yutani, che finanzia le missioni spaziali ambientate nel 2122 di Alien e le società (affinità con la giapponese Yutani) che regnano sulla metropoli fatiscente del 2019 al centro di Blade Runner. Quivi i grigi grattacieli, là una decrepita e sporca nave spaziale, la Nostromo, sembrano avere un’estetica molto simile. E’ il risultato di un lento deterioramento che oltre agli oggetti inanimati colpisce l’indole degli uomini stessi, a cui sono contrapposti i replicanti da loro costruiti, come Ash (Ian Holm) e Roy Batty (Rutger Hauer). Una via di mezzo tra i due potrebbe addirittura essere quel David (Michael Fassbender) che compare la prima volta in Prometheus. Da un lato, Ash è un ufficiale medico sintetico salito all’ultimo a bordo della spedizione, mal visto dell’equipaggio e inserito dalla Compagnia per fare i suoi interessi a discapito di tutto il resto, anche delle vite umane. Dall’altro Batty, dagli intenti meno malvagi del sopramenzionato, sebbene abbia mietuto numerose vittime, non ha meno moralità dell’agente Deckard (Harrison Ford), umano che senza remore uccide i replicanti (che certo sono assai senzienti) su ordine del governo senza pensarci sopra due volte. Batty invece, negli ultimi istanti della sua breve vita (di soli quattro anni) mostra compassione per il poliziotto, che comunque un’altra teoria piuttosto corroborata vorrebbe essere anche lui un automa e che avrebbe acquisito una coscienza, dopo aver definitivamente perso fiducia nell’umanità. David è quindi una via di mezzo tra i due, avendo uno spettro di motivazioni ben più complesse e umane di Ash e, pur essendo crudele quanto lui, la sua curiosità e il suo desiderio di vivere lo avvicinano a Roy.
Infine, a costituire un legame più immediato tra gli umanoidi è la sequenza di Covenant in cui Daniels (Katherine Waterston), assalita da David, lo trafigge con un chiodo gigante, che tiene appeso al collo come ricordo del marito dopo la sua morte. Il sintetico trafitto dichiara: “That’s the spirit!“, le stesse identiche parole usate da Batty dopo essersi conficcato il medesimo oggetto nella mano non appena questa comincia a tremare, per poi urlare le medesime parole dopo che Deckard l’ha colpito in faccia con una spranga.
2) Condividono la stessa tecnologia. Quando Ripley (Sigourney Weaver) prepara l’espulsione della sua capsula di salvataggio e digitando l’ordine per l’accensione, sul monitor compare la scritta “Purge”. Ebbene, il medesimo comando e un’uguale schermata appaiono sullo schermo della navicella di Gaff (Edward James Olmos), quando all’inizio di Blade Runner accende i propulsori della volante della polizia, per poi decollare. Inoltre, mentre lui e Deckard sono intenti a godersi un viaggio di piacere a tarda notte nel cielo inquinato di L.A., utilizzano un software che appare identico a quello che governa i morsetti di sbloccaggio utilizzati dalla Nostromo all’inizio di Alien, quando la nave sgancia il suo carico per poi iniziare la fatale esplorazione dopo aver captato il segnale da LV-426. Certo le connessioni potrebbero anche essere spiegate dal fatto che Scott abbia riutilizzato i medesimi effetti speciali tra una produzione e l’altra, che si seguirono a tre anni di distanza … Tuttavia, va sottolineato che la Nostromo è già incredibilmente desueta nel 2122, anzi la sua tecnologia è vecchia di cent’anni, ossia contemporanea su per giù a quella degli spinner, operativi nel 2019.
3) Alcuni extra contenuti nell’edizione speciale per il 20° anniversario di Alien del 1999 confermano la teoria. Se la 20th Century Fox alimenta da tempo la supposta contiguità tra le due pietre miliari per scopi soprattutto commerciali, nel DVD è stato inserito un Easter Egg che potrebbe fornire nuovi elementi comprovanti, in cui il capitano Arthur Dallas (Tom Skeritt) viene assoldato dalla Tyrell Corporation di Blade Runner, che fabbricava i celebri replicanti. Non solo, ma nella versione britannica tin box di Prometheus è presente un extra che similmente evidenzia un ulteriore legame tra i due mondi: esiste un messaggio registrato da Peter Weyland (Guy Pearce) che, nel mezzo di una sua conversazione, rivela che il dottor Eldon Tyrell (Joe Turkel) è stato il suo mentore. È vero, non menziona mai quest’ultimo o i replicanti per nome, ma parla di un vecchio che ha voluto vivere come un dio nella sua piramide che incombeva sopra la città degli angeli … Ha anche fornito alle sue creature falsi ricordi, gesto che Weyland ritiene un po’ naïve. Certo la descrizione si avvicina molto alle piramidi/grattacieli che popolano lo skyline della Los Angeles (la Città degli Angeli …) di Blade Runner. Tyrell vive proprio in uno di questi, dove, tra l’altro, cerca di immettere falsi ricordi nei suoi replicanti, tra cui Rachael (Sean Young) e forse lo stesso Deckard. Se in parte potrebbe far pensare a una stiracchiata trovata di marketing, non è però così assurdo che Tyrell sia stato maestro di Weyland, che potrebbe anche aver perfezionato gli androidi del primo, di cui si sente peraltro creatore. Inoltre, l’ufficio situato su Marte che vediamo nell’ologramma in Promehteus e le strutture piramidali in Blade Runner sono assai simili, come lo è la compressa questione del rapporto tra creatore prima divinizzato e poi guardato con disillusione dalla sua creatura, ovvero quello di Tyrell e Roy Batty, o di David e Weyland, che a sua volta è alla ricerca di coloro che hanno plasmato la vita sulla Terra, gli Ingegneri; e anche in questo caso si rivelerà una delusione.
4) In ultimo, si possono desumere alcune conferme dalle dichiarazioni del padre stesso delle due saghe, Ridley Scott, sebbene sia spesso capitato che abbia dato versioni poco coerenti tra loro. Comunque sia, il regista ha offerto ai fan una sua affascinante interpretazione, che voleva il pianeta azzurro di Blade Runner e il freddo cosmo di Alien coesistenti appunto nel medesimo universo. In uno dei molti commenti audio da lui realizzati per le edizioni homevideo di BR, il regista ha dichiaratoe:
Quindi su per giù questo mondo potrebbe facilmente essere la città che dà supporto all’equipaggio che parte [per la missione spaziale] in Alien. Quindi, in altre parole, quando l’equipaggio di Alien torna indietro, potrebbero recarsi in questo luogo ed entrare in un bar situato nella strada accanto a dove vive Deckard. E’ come l’ho pensata io.
Tutte queste pellicole si relazionano con l’idea di esseri umani che tentano di ristabilire l’ordine in un universo freddo, desolato e senza senso, pieno di terrificanti e sconosciute sofferenze. Può essere l’uovo contenente un piccolo Xenomorfo o intere colonie per schiavi replicanti e così gli Ingegneri, Tyrell e Weyland, che provano a giocare a fare Dio (e lo stesso fa più tardi la creatura di Weyland, David), al contempo ricercano un ordine cosmico in un caos pieno di orrori. L’unica soluzione parrebbero dunque gli essere alieni dal sangue acido, creature tanto perfette quanto sanguinarie.
In attesa di capire se Blade Runner 2049 aggiungerà altri punti di contatto o meno, di seguito trovate un video, che riassume la teoria sopra esposta, avvalendosi di numerosi immagini:
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