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Voto: 5/10 Titolo originale: Snake Eyes: G.I. Joe Origins , uscita: 22-07-2021. Budget: $88,000,000. Regista: Robert Schwentke.

Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini: la recensione del film di Robert Schwentke

22/07/2021 recensione film di Marco Tedesco

Henry Golding è lo spento protagonista di una storia delle origini anonima, che sfrutta anche malamente Iko Uwais

Uno dei personaggi più popolari nell’universo dei G.I. Joe ottiene ora la sua storia delle origini con Snake Eyes, pallido film d’azione che molto improbabilmente non riuscirà a rilanciare una serie cinematografica che era ferma ormai dal 2013. Henry Golding ha dimostrato di possedere un certo soave sex appeal nei precedenti ruoli interpretati (vedi Last Christmas e Crazy Rich Asians), ma in quelli del solitario guerriero del titolo, ossessionato dai traumi infantili, lotta tremendamente per dar spessore a un eroe tenebroso che non riesce a prendere il comando dello schermo.

Obbedendo poi pedissequamente alle regole di un’opera che aspira a diventare il primo capitolo di una franchise – incluso un finale aperto che lascia inevitabilmente la porta aperta ai sequel – Snake Eyes mette sul tavolo una miriade di combattimenti serrati a colpi di arti marziali e katana, ma pochissima eccitazione reale.

Snake Eyes G.I. Joe Origins film 2021 (7)Identificandosi solo come Snake Eyes, un giovane (Golding) ha dedicato la sua vita a dare la caccia alla persona che ha assassinato suo padre quando era un ragazzo. Durante i suoi viaggi nel sottobosco criminale, Snake Eyes salva la vita di Tommy (Andrew Koji), il futuro leader degli Arashikage, un nobile clan di combattenti ninja in guerra con il boss della yakuza Kenta (Takehiro Hira).

Tommy invita Snake Eyes nella loro cerchia ristretta, senza mai sospettare che il suo nuovo amico stia effettivamente lavorando per la yakuza, che vuole che rubi un gioiello con poteri magici che l’Arashikage sta invece proteggendo. In cambio, Kenta promette di trovare il sicario che ha ucciso il padre di Snake Eyes.

Nella mitologia dei G.I. Joe, Snake Eyes è un ninja muto il cui volto è perennemente celato da una maschera nera, che non fa che aumentare la sua aura di mistero e di irrefrenabile freddezza. Il film si propone di spiegare come il personaggio sia diventato tale persona, e il regista Robert Schwentke (R.I.P.D. – Poliziotti dall’aldilà) garantisce una blanda professionalità all’intento, esagerando un po’ con la presunta pericolosità del mondo in cui si muove Snake Eyes.

Ma che si tratti di dialoghi banali o della violenza attenuata – c’è a malapena una goccia di sangue nell’intero film, classificato PG-13 – Snake Eyes appare proprio come un prodotto addomesticato e anonimo, che appesantisce il protagonista con un tiepido retroscena tragico nella speranza di aggiungere intensità al suo arco narrativo.

Questa versione di Snake Eyes è in grado di parlare, ma per quanto Henry Golding si sforzi, non può infondere molta presenza scenica o carismatica a questo aspirante guerriero. Una volta che Snake Eyes si unisce all’Arashikage, deve completare tre test per dimostrare la sua integrità, ma non c’è niente di particolarmente intrigante in questi compiti, che hanno lo scopo di insegnargli preziose lezioni di vita. L’attore malese si rivela meno preparato come eroe d’azione meditabondo, in particolare uno di quelli che si rende conto che gli Arashikage sono una forza positiva, mentre Kenta è il vero villain del film.

Come anticipato, non mancano i combattimenti corpo a corpo e quelli con la spada – per non parlare di un lungo inseguimento che coinvolge auto, motociclette e camion – ma le sequenze tendono ad essere sia troppo ‘finte’ che concepite in modo poco interessante. Se il recente reboot di Mortal Kombat offriva dosi di azione ultraviolenta (la recensione), Snake Eyes è la sua immagine speculare senza sangue, ma anche senza alcun ‘attenuato’ piacere per i suoi pugni e calci.

snake eyes origini film 2021Il cast di supporto sembra letargico almeno quanto Henry Golding, con Andrew Koji che fa del suo meglio per interpretare Tommy, che si lega a Snake Eyes prima che le circostanze creino una spaccatura tra loro. Particolarmente frustrante è la mancanza di minuti sullo schermo per Iko Uwais, l’abbagliante star dei due The Raid, che interpreta un altro membro degli Arashikage, che viene però rapidamente messo da parte in modo che la storia di Snake Eyes possa stare al centro della scena.

Non sorprende che Snake Eyes stuzzichi lo spettatore con le possibilità di un più ampio universo dei G.I. Joe, introducendo alcuni altri personaggi del franchise lungo la strada. Ma la natura obbligatoria di questi riferimenti svuota ulteriormente il film di energia – similmente, il cliffhanger conclusivo atterra malamente, suggerendo un dramma futuro nel quale, finora, non è valsa la pena investire.

Ciò che ha sempre reso Snake Eyes una figura così amata è stato che, dietro quella maschera, non rivelava nulla: era semplicemente un soldato perfetto, imperturbabile. La controparte cinematografica tenta ora di umanizzare quel guerriero, che finisce rapidamente ridotto a un altro pezzo di proprietà intellettuale pop cui attingere senza tanti complimenti o rispetto.

Di seguito trovate il full trailer italiano di Snake Eyes: G.I. Joe Le Origini, nei nostri cinema dal 21 luglio: