Sogni e altiforni | La recensione del libro di Gordiano Lupi e Cristina de Vita
28/01/2019 news di Sabrina Crivelli
Frammenti di esistenza e malinconia per il passato ormai sfuggito dominano le pagine del romanzo scritto a quattro mani dai due autori
Una silloge di frammenti d’esistenza inafferrabili, dominio ormai solo della mente, reminiscenze di un passato vissuto e perciò irrevocabilmente sfuggito per sempre. Questa è l’essenza di Sogni e altiforni – Piombino Trani senza ritorno scritto a quattro mani da Gordiano Lupi e Cristina de Vita. Tra le sue pagine abita la nostalgia per un tempo sospeso, divenuto ideale, fatto di un amore e di tristezze, di gioie e di rimpianti per le occasioni mancate, evaporate via come miraggi, senza che nulla si potesse fare.
Il protagonista è sempre Giovanni, calciatore al centro del romanzo di Lupi presentato al premio Strega Calcio e Acciaio – Dimenticare Piombino (Acar edizioni, 2014). Partito da Piombino pieno di speranza, vi ha fatto ritorno per allenare, tramonto della carriera di sportivo. Adesso, privato dell’aspirazione alla grandezza, canto di sirena ormai zittito, incombono mostri ben più temibili: la noia e i ricordi. “Struggente felicità” è “vivere con i ricordi”, professa la voce narrante, in un’amara riflessione. “Vivere di ricordi no. Vivere di ricordi fa morire in fretta”. Un passato troppo vorace divora ogni possibile futuro. Giovanni lo sa; eppure è incapace di combattere questa condizione dell’essere, questa noia Sartriana.
Poi, d’improvviso, emerge un contrappunto femminile. Nel secondo emisfero Debora, vecchia fiamma di Sogni e Altiforni, prende la parola. Le dà voce la de Vita, regalandoci uno sguardo altrettanto malinconico e complementare sullo stesso mondo, sulla stessa storia. Così, da racconto monocorde di un singolo, siamo proiettati in un libresco duetto, in cui ciascuno degli interpreti è profondamente diverso, ma al contempo completa un medesimo ritratto. Una perfetta canzone d’amore a due voci, quindi, imprigionata in un flusso di parole scritte. Di un amore passato, però, e di un quello che è venuto dopo.
Sullo sfondo, scenario affascinante e al contempo malinconico, s’intravvedono le strade, i bar, lo stadio e gli angoli di Piombino, che ormai non sa più di carbone, ma di pioggia e di “salmastro e tamerici bagnate dal crepuscolo ottobrino”, “di migliaia di odori marini”. Spaccato vivido di una società che sta mutando, il vissuto individuale e quello collettivo si fondono in un testo composto da immagini e sentimenti, da prosa e dalla poesia della Colonna Sonora di Francesco De Gregori e di Bob Dylan e dalla chiusura – cinematograficamente apostrofata come Titoli di Coda – di Roberto Vecchioni.
Sugli autori:
Gordiano Lupi (Piombino, 1960). Collabora con Futuro Europa, Inkroci, Valdicornia News e altre riviste. Dirige le Edizioni Il Foglio Letterario. Traduce molti scrittori cubani. Tra i suoi lavori ricordiamo: Nero Tropicale, Cuba Magica, Quasi quasi faccio anch’io un corso di scrittura, Almeno il pane Fidel, Fellini – A cinema greatmaster, Fame – Una terribile eredità, Storia del cinema horror italiano in cinque volumi, Soprassediamo! – Franco & Ciccio Story, Gloria Guida, il sogno biondo di una generazione, Tutto Avati – Il cinema di Pupi Avati. Ha tradotto La ninfa incostante di Guillermo Cabrera Infante (Sur, 2012). I suoi ultimi romanzi – Calcio e acciaio – Dimenticare Piombino (2014) e Miracolo a Piombino – Storia di Marco e di un gabbiano (2016) – sono stati presentati al Premio Strega. Blog di cinema: La Cineteca di Caino (http://cinetecadicaino.blogspot.it/). Blog di cultura cubana e letteratura: Ser Cultos para ser libres (http://gordianol.blogspot.it/). Pagine web: www.infol.it/lupi. E-mail per contatti: lupi@infol.it
Cristina de Vita. Nata e cresciuta a Statte in provincia di Taranto, vive a Bari con la figlia Annalaura, dove si è laureata in Lettere e Filosofia con una tesi in Antropologia Sociale, amante dei libri e delle buone maniere ha partecipato e vinto in diversi concorsi di poesia nazionali ed esteri. Annovera diverse collaborazioni in ambito turistico/culturale per la promozione della Puglia: ha collaborato con Lucio Dalla per la realizzazione del Festival “Il mare e le stelle” alle isole Tremiti, nell’ambito del Festival Itinerante della Letteratura “Spiagge d’autore” ha curato gli incontri con Carlos Albert Montaner, Gordiano Lupi e Abbas Kiarostami. Impegnata come ideatrice e curatrice di una serie di incontri su Fernando Pessoa, ha curato il giro di presentazioni di Juan Martin Guevara con il suo libro “Il Che, mio fratello”. Da sempre attenta ai fenomeni sociologici e antropologici collabora attivamente con testate giornalistiche e associazioni del territorio.
Titolo: Sogni e altiforni – Piombino Trani senza ritorno
Autore: Gordiano Lupi & Cristina de Vita
Prezzo copertina: € 15
Editore: Acar Edizion
Data di Pubblicazione: 2018
Pagine: 330
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