Voto: 6.5/10 Titolo originale: The Batman , uscita: 01-03-2022. Budget: $185,000,000. Regista: Matt Reeves.
The Batman: la recensione del film noir diretto da Matt Reeves
02/03/2022 recensione film The Batman di William Maga
Il regista rilegge ancora una volta la storia del Crociato di Gotham City in un reboot cupo ed eccessivamente dilatato ma convincente contro ogni previsione
The Batman, atteso ennesimo reboot delle storie cinematografiche del personaggio più popolare dei fumetti DC, riporta il franchise in quei territori d’ombra già esplorati con estremo e imprevedibile successo dall’impareggiabile trilogia di Christopher Nolan, ma – pur essendo classificato PG-13 – senza infilarci tocchi del feticismo kitsch degli anni di Burton & Schumacher o gli eccessi delle più recenti incursioni di Zack Snyder.
Sebbene “credibile” potrebbe non essere il termine più appropriato per definirla, questa iterazione firmata da Matt Reeves (Cloverfield) è meno sporca e si concentra più sulla componente umana che sugli stereotipi tipici dei supereroi, sebbene questi ultimi siano certamente presenti. Essenzialmente un film di serial killer alla Saw – L’enigmista con innestati elementi fantastici e fumetteschi, l’estetica di The Batman presenta un evidente debito con le atmosfere dei noir, e occasionalmente del western. Stilisticamente, è molto vicino all’interpretazione dell’Uomo Pipistrello griffata Nolan, anche se non vi si ritrovano omaggi espliciti.
Proprio come ogni altra detective story, The Batman tratta di misteri da risolvere, di identità segrete e di rivelazioni inaspettate. L’eroe del titolo è un individuo tormentato e torturato. L’antagonista principale è più vicino a una forza della natura – una forza contorta e malevola, naturalmente – che ad un essere umano. Ci sono poi un sacco di signori del crimine e di poliziotti corrotti. Nessuno, nemmeno Batman, è però imbevuto di abilità speciali innate o di poteri magici. Non ci sono divinità o demoni ultraterreni da combattere.
La vicenda si concentra su una serie di violenti omicidi e su fino a che punto il vigilante in costume da pipistrello di Gotham City si potrà spingere per scoprirne il colpevole e fermare la sua follia, mentre deve contemporaneamente combattere i suoi personali demoni interiori. Per il suo non semplice compito, Matt Reeves ha optato per adottare un approccio che guarda tanto ai polizieschi degli anni ’40 e agli sforzi neo-noir di David Fincher, quanto ai tradizionali cinecomic moderni (e alla serie Gotham). L’abisso tra MCU e DCEU non è mai stato così evidente. La Warner Bros. potrà pure “illuminare a giorno” titoli come Wonder Woman e Aquaman, ma Batman DEVE rimanere immerso nell’oscurità.
The Batman NON è minimamente una storia delle origini. Si apre in un momento storico in cui il giovane miliardario recluso Bruce Wayne (Robert Pattinson) ha scelto da un paio d’anni di indossare il nero mantello e scatenare la sua vendetta personale – forse seguendo l’esempio, e i look, dell’Eric Draven di Il Corvo – contro il crimine dilagante per le strade. Nessun cenno a come sia arrivato a fabbricare il suo arsenale di armi, veicoli e ammennicoli vari.
È per lo più visto con diffidenza dalle forze di polizia di Gotham City, con una notevole eccezione: il tenente Jim Gordon (Jeffrey Wright), che ha scelto di ‘fidarsi’ di lui, nonostante non conosca la sua vera identità. Nessuno, tranne il maggiordomo di Villa Wayne e mentore di Bruce, Alfred (Andy Serkis), ne è infatti a conoscenza. La masnada di signori del crimine e di lestofanti di Gotham, tra cui il temuto boss Carmine Falcone (John Turturro) e il suo subalterno, Oswald “Il Pinguino” Cobblepot (Colin Farrell), non percepiscono ancora Batman come sufficientemente minaccioso da preoccuparsene. Dopo gli eventi di questo film, le cose cambieranno.
Gordon usa il Bat-segnale per convocare il Crociato Incappucciato per chiedere aiuto con l’omicidio avvenuto durante la notte di Halloween dell’amato (ma disonesto) sindaco di Gotham. L’assassino, che è soprannominato L’Enigmista (Paul Dano) per via degli indovinelli che dissemina sulle scene dei crimini, non è un comune killer e non ci vuole molto prima che la scia di corpi si allunghi, con ogni nuovo assassinio che colpisce un membro altolocato della politica o delle gerarchia della polizia. Mentre Gordon lavora per scoprire l’identità dell’assassino utilizzando le tradizionali procedure, Batman fa le cose che Gordon non può. Questo lo mette in rotta di collisione con Falcone, Il Pinguino e Selina Kyle (Zoe Kravitz), una ragazza con un debole per i gatti che tra un turno e l’altro come cameriera si diletta in furti acrobatici e che ha un salato conto da regolare.
The Batman è un lungo film (176 minuti), con una trama necessariamente articolata e che si concentra inevitabilmente su sottotrame spesso abbastanza tangenziali alla primaria al punto che ci sono dei momenti in cui la caccia all’Enigmista passa addirittura in secondo piano.
Sebbene sia giusto attribuire a Matt Reeves e al suo co-sceneggiatore Peter Craig onore per l’ambizione, il film occasionalmente soffre di un ritmo irregolare e un montaggio più rigoroso e stringente non avrebbe probabilmente rovinato il risultato complessivo.
Ci sono meno sequenze d’azione sfrenata qui che in molti film di supereroi, ma le due principali (un feroce inseguimento in macchina in cui la Batmobile fa la sua entrata in scena e uno scontro ‘uno contro molti’ in cui Batman è l’unico senza una pistola) sono spettacolari.
Nel complesso, tuttavia, The Batman si concentra sulle indagini, l’analisi dei codici cifrati, la risposta agli indovinelli e il seguire un labirintico intreccio fino alla risoluzione finale. L’Enigmista potrebbe non essere così diabolico e folle come il Joker di Il cavaliere oscuro, ma non gli paga troppo pegno.
L’abbandono del ruolo di Ben Affleck durante la pre-produzione ha richiesto che Matt Reeves (che lo ha sostituito sulla sedia da regista e ha completamente riscritto la sceneggiatura) si imbarcasse in un progetto di recasting. Questo ha portato The Batman fuori dal cosiddetto DCEU e lo ha inserito nel suo personale universo (non lontano quindi dalla visione di Nolan). Robert Pattinson, che casualmente è apparso in Tenet di Nolan prima di indossare il mantello e il cappuccio, è stato quindi scelto per ricoprire il ruolo principale. Sebbene l’attore 35enne se la cavi dignitosamente come Batman, non altrettanto si può dire per la sua interpretazione dell’alter ego Bruce Wayne.
Come scritto, Bruce Wayne dovrebbe essere un tipo imbronciato e introverso, un uomo modellato dal suo triste passato che lotta per trovare un significato alla propria esistenza. Ma la performance di Robert Pattinson è un po’ troppo monotona. Non trova mai l’umanità al di sotto del dolore del personaggio (in contrasto con Christian Bale, che aveva lottato con alcuni degli stessi problemi) e questo ne sminuisce l’arco narrativo. È un risultato curioso, perché Pattinson è il primo Batman a rivelarsi più ‘vivo’ quando indossa il suo costume che quando è in abiti civili.
Per quanto concerne i personaggi di supporto, The Batman utilizza un approccio fuori dagli schemi. Zoe Kravitz non è la prima donna nera a interpretare Catwoman: Eartha Kitt è stata infatti una delle numerose attrici a interpretare il personaggio durante lo show televisivo degli anni ’60, mentre Halle Berry ha assunto il ruolo in un film solista la cui esistenza la Warner/DC vorrebbe obliare.
L’attrice 33enne si concentra più sull’aspetto “Selina” della sua personalità che su quello “Catwoman” e la sceneggiatura la tratta come una tipica femme fatale. Colin Farrell è irriconoscibile come Il Pinguino: il trucco è impressionante. Il personaggio è sottoutilizzato, ma è assai probabile che sia una scelta dettata dal fatto che Matt Reeves ha grandi progetti futuri per lui (inclusa una serie per HBOMax). Paul Dano non assomiglia a nessuna precedente incarnazione dell’Enigmista ed è peraltro mascherato per la maggior parte del film.
Una volta uscito dal travestimento, tuttavia, appare ingannevolmente ‘normale’, probabilmente una delle ragioni per cui il poco imponente Paul Dano è stato scelto. Andy Serkis garantisce una performance ponderata nei panni del fedele Alfred (anche se a un certo punto di lui perdiamo le tracce). Jeffrey Wright, John Turturro, Peter Sarsgaard arrotondano il cast. E se è vero che Wright e Turturro sono già apparsi in franchise ad alto budget, questa è la prima incursione del genere per il collega 50enne.
La fotografia di Greig Fraser e la colonna sonora di Michael Giacchino contribuiscono pure all’identità unica di The Batman. Il primo lavora su luci e ombre con buoni risultati, inclusi un paio di memorabili momenti in cui sono le silhouette ad essere esaltate. Il lavoro del compositore invece è ‘morbido’ quando necessario, percussivo durante le scene di combattimento e d’azione e trova anche un modo per incorporare l’Ave Maria di Schubert (a corollario, viene ripescata Something In The Way dei Nirvana).
In definitiva, The Batman potrebbe essere il miglior film di supereroi dai tempi di Avengers: Infinity War (la recensione) e il miglior film sull’Uomo Pipistrello dai tempi del capitolo centrale della trilogia di Chris Nolan. I suoi punti di forza risiedono nelle sue differenze coi ‘cugini’ che l’hanno preceduto e nelle modalità in cui Matt Reeves riesce a garantire uno spettacolo degno dei dollari investiti (circa 190 milioni) evitando quella sensazione di essere fatto con lo stampino che zavorra la maggior parte dei cinecomics ormai.
In un momento in cui molte saghe ispirate ai fumetti stanno cercando di espandersi introducendo esseri cosmici e multiversi vari, l’approccio ‘con i piedi per terra’ di The Batman non può che offrire una gradita tregua.
Ah si, NON ci sono scene post credits, ma appena prima dei titoli di coda viene anticipato che un sequel è probabilmente già in cantiere.
Di seguito trovate il trailer doppiato in italiano di The Batman, nei nostri cinema dal 3 marzo:
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