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Voto: 6.5/10 Titolo originale: Guy Ritchie's The Covenant , uscita: 19-04-2023. Budget: $55,000,000. Regista: Guy Ritchie.

The Covenant: la recensione del film di guerra diretto da Guy Ritchie (su Prime Video)

28/07/2023 recensione film di Marco Tedesco

Jake Gyllenhaal è il protagonista di un'opera insolita per il regista, più matura e meditativa

the covenant film 2023 Jake Gyllenhaal

The Covenant – appena finito dritto nel catalogo di Prime Video senza passare dai nostri cinema – offre a Guy Ritchie l’opportunità di uscire dalla sua ‘zona di comfort’ e di provare qualcosa di più sostanzioso rispetto al solito. Spariscono le battute sarcastiche e le esagerazioni che sono ormai diventate il suo marchio di fabbrica. E, sebbene ci sia certamente una buona dose di machismo, è di una varietà più sottile e riflessiva (almeno fino al climax …). Insomma, il regista inglese ha cercato di realizzare un’opera più ‘significativa’ e matura di quanto fatto prima.

A dirla tutta, il titolo completo è Guy Ritchie’s The Covenant, il che suona abbastanza autocelebrativo, anche se lo studio sostiene che la ragione apparente di questa scelta è per evitare confusione con l’omonimo horror del 2006. In ogni caso, senza l’aggiunta di quel ‘di Guy Ritchie’, non c’è nulla di davvero specifico che possa identificare The Covenant come un prodotto frutto della mando del regista già dietro a Lock & Stock – Pazzi scatenati o Sherlock Holmes.

the covenant film 2023 posterGli eventi si svolgono in Afghanistan nel 2018. Diciassette anni dopo l’inizio degli scontri frutto della scioccante rappresaglia degli Stati Uniti in seguito all’11 settembre, l’occupazione si è trasformata in una brutale guerra di logoramento senza una fine in vista.

Da tempo è evidente che qualsiasi tipo di tradizionale ‘vittoria’ è impossibile; il meglio che si può sperare è di evitare ciò che è successo in Vietnam e, per raggiungerlo, è necessaria una consistente forza militare e ciò comporta una continua perdita di vite.

Inoltre, il governo degli USA non sempre mantiene le promesse fatte agli afghani che aiutano gli sforzi bellici. In cambio del loro aiuto e cooperazione, viene loro offerta la cittadinanza statunitense e un ‘passaggio sicuro’, ma non sempre.

Il sergente John Kinley (Jake Gyllenhaal) è responsabile di una piccola unità di uomini incaricati di individuare e distruggere gli IED (ordigni esplosivi improvvisati). Il suo interprete, Ahmed (Dar Salim), porta con sé non solo esperienza di combattimento, ma anche una comprensione della mentalità del nemico.

Riesce a prevedere con successo un’imboscata e il suo avvertimento precoce permette all’unità di Kinley di evitare la trappola. Quando una spedizione in una miniera dove i talebani producono e conservano gli IED si trasforma in un bagno di sangue, Ahmed e Kinley sono gli unici sopravvissuti.

E quando l’americano viene gravemente ferito, l’interprete lo trasporta attraverso dozzine di miglia di territorio pericoloso e ostile per farlo curare. La ricompensa di Ahmed: finire nella lista dei ‘più ricercati’ dai talebani, il che costringe lui e sua moglie, Basira (Fariba Sheikhan), a nascondersi. Tornato in California, Kinley scopre di non poter convivere con se stesso mentre l’uomo che lo ha salvato è in costante pericolo di vita. Lotta allora con la burocrazia per ottenere i visti per Ahmed, Basira e il loro neonato, poi torna in Afghanistan ‘in borghese’ per facilitare la loro fuga.

Almeno fino all’ultimo atto, The Covenant può sembrare un film d’azione tradizionale, ma poi diventa qualcosa di diverso. Si concentra meno sugli aspetti patriottici di un classico war movie hollywoodiano e sceglie la strada del tono più cupo e contemplativo. Inoltre, non si trasforma in una generica esperienza di solidarietà tra uomini dai background molto diversi (non siamo davanti a un aggiornamento de La parete di fango).

the covenant film 2023Kinley e Ahmed diventano per un po’ una squadra dispersi nel brullo Afghanistan, ma la loro collaborazione è più incentrata sulla sopravvivenza che sul conoscersi a fondo a vicenda. Quando poi Ahmed agisce per salvare il menomato Kinley, non lo fa perché sono diventati ‘amici’, ma a causa del suo personale codice d’onore.

The Covenant non suscita allora il tipico entusiasmo che molti film di guerra riescono a scatenare negli spettatori, ma neanche è una discesa nichilistica nell’insicurezza della battaglia.

La trama racconta di una storia di doppio eroismo, ma alla fine prevale una sensazione di tristezza sopra al trionfo. Guy Ritchie pone domande difficili e scomode che sono rimaste sospese su quella guerra per la gran parte della sua durata, fino al caotico ritiro delle truppe americane. E lo fa senza incolpare alcuna amministrazione in particolare. La sua condanna va oltre e sottolinea il costo umano, anche quando le cose alla fine vanno ‘bene’.

È improbabile che The Covenant diventi un film di grande successo (in Italia, come detto, nemmeno si è azzardata l’uscita in sala, nel resto del mondo ha raccolto appena 21 milioni di dollari). Nonostante il nome di Guy Ritchie sulla locandina, c’è poco che possa avere un forte appeal sulle masse: non abbastanza azione spettacolare per stordire lo spettatore medio, troppo focus su una guerra recente, tragica e fallimentare, e una catarsi contenuta.

Tuttavia, è anche una delle cose più interessanti dirette fin qui da Guy Ritchie, il che dovrebbe valere da sola la visione.

Di seguito trovate il trailer internazionale di The Covenant, finito direttamente nel catalogo di Prime Video il 27 luglio: