Voto: 6/10 Titolo originale: Nine Lives , uscita: 03-08-2016. Budget: $30,000,000. Regista: Barry Sonnenfeld.
Una Vita da Gatto: la recensione del film diretto da Barry Sonnenfeld
08/12/2016 recensione film Una vita da gatto di Teresa Scarale
Kevin Spacey si trastulla nel doppio ruolo di attore e doppiatore, ma in tal modo nella versione italiana del film di lui non resta quasi traccia
Quel micione di Frank Underwood. Fra i film per bambini sfornati in questo quasi Natale 2016, sicuramente c’è da annoverare l’innocua e bambinesca pellicola di Barry Sonnenfeld, Una vita da Gatto (Nine Lives). Innocua e bambinesca. Punto.
Perché, se invece si pensa di andare a vedere una frizzante commedia col geniale Kevin Spacey (qui, il palazzinaro senza tenerezza Tom Brand), si resterà molto delusi.
Per la maggior parte del tempo infatti il nostro eroe starà disteso su un letto d’ospedale, in una sorta di grottesco crossover con certe puntate di House Of Cards, e allo spettatore ultra dodicenne non resterà che sbadigliare davanti alla carineria di Jennifer Garner (Lara, la moglie di Tom) e alla “cattiveria” di Mark Consuelos (qui, il socio traditore Ian Cox); il tutto mentre il gattone Mr. Fuzzypants, ricostruito al computer da Craig Hayes, si servirà del buon bourbon in un attico newyorkese (ricostruito però nella meno costosa Montreal).
Ah, la storia. Il miliardario Tom, ama più costruire grattacieli che passare il tempo con la propria famigliola. Per questo motivo, ha già un matrimonio concluso alle spalle. Gli converrà allora, per il compleanno della secondogenita Rebecca (Malina Weissman) prevenire ulteriori disfatte con un bel regalo. Un gatto. Il felino però è stato acquistato in una bottega gestita dall’enigmatico Felix Perkind (Christopher Walken), il quale si accorge subito che Tom non è esattamente un amante dei quadrupedi con cui lui invece riesce addirittura a parlare.
Così, in seguito ad una caduta avvenuta lungo il tragitto che dovrebbe portarlo a casa, l’anima di Tom si ritrova nel pelo del gatto appena adottato, mentre il suo, di corpo, giace in coma. Nei panni del micio, il dispotico palazzinaro tornerà ad accorgersi degli affetti sempre trascurati, incluso l’adorante primogenito David (Robbie Amell).
Anche se non dichiarato, lo spunto narrativo del soggetto di Una vita da Gatto è tratto, in chiave contemporanea, da un amabile racconto di Edith Nesbit: Maurice, da gatto. Nella Gran Bretagna del diciannovesimo secolo, il pestifero fanciullo Maurice ne combina di ogni al bel gattone di casa, e il caso vorrà che i due ad un certo punto si scambieranno i corpi… Ma si tratta purtroppo di un’altra storia; sapida, avvincente e ironica, di cui questa pellicola non serba niente.
Di seguito il trailer ufficiale italiano di Una Vita da Gatto, nei cinema dal 7 dicembre:
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