Voto: 6.5/10 Titolo originale: Vincent doit mourir , uscita: 15-11-2023. Budget: $4,340,000. Regista: Stéphan Castang.
Vincent deve morire: la recensione del film tragicomico di Stéphan Castang
30/05/2024 recensione film Vincent deve morire di Sabrina Crivelli
Il regista francese esordisce al lungometraggio con un'opera weird e inquietante, ma velate di malinconica e tetra poesia
La fine del mondo può assumere infinite forme, almeno nella finzione cinematografica. A volte si è trattato di un morbo che minaccia l’umanità, come in Virus letale o Contagion. Altre, un’epidemia zombie ha decimato la popolazione e lasciato i sopravvissuti a combattere per la propria sopravvivenza, come in 28 Giorni dopo o in Resident Evil.
Oppure, una sindrome d’origine virale porta chiunque la contragga a perdere ogni inibizione diventando violenti psicotici come in The Sadness. Sono stati esplorati insomma sul grande schermo molti possibili scenari catastrofisti, ma il repertorio non sembra ancora essersi esaurito del tutto: ce lo dimostra Vincent deve morire (Vincent doit mourir) del francese Stéphan Castang, ingegnosa dark comedy a tinte mistery che fonde lo spettro della degenerazione sociale nella violenza incontrollata con la verve umoristica francese.
La narrazione si apre con una premessa surreale, quanto inquietante. È un giorno come un altro quando il Vincent del titolo, incarnato da un cupamente comico Karim Leklou, viene assalito, apparentemente senza alcun motivo, da uno stagista nello studio di design dove lavora. Dopo averlo fissato per qualche minuto, il ragazzo lo colpisce con violenza con un computer portatile alla testa e sul volto
. E non si tratta di un caso isolato. Nei giorni a seguire, molti conoscenti o sconosciuti, apparentemente senza motivo, attaccano il povero Vincent con chiaro intento omicida. Una volta passata la foga, non ricordano più nulla.
Perché il povero Vincent viene aggredito senza aver fatto nulla di male? Il concetto alla base del notevole debutto alla regia di un lungometraggio di Stéphan Castang è intrigante.
Vincent deve morire materializza una delle peggiori paranoie, o manie di persecuzione: non solo tutti fissano in cagnesco l’uomo, ma dopo poco passano all’azione e si gettano contro di lui con il chiaro intento di uccidere. Cancelleria e dotazioni d’ufficio diventano armi letali in mano a stagisti e colleghi impazziti.
Un clochard occhieggia da lontano Vincent seduto in un locale, intento in un appuntamento romantico, per poi gettarsi in un farsesco assalto. I figli dei vicini in età scolare si buttano su di lui, parendo indemoniati, in un corpo a corpo tragicomico, e quando li getta via con una certa veemenza, viene accusato di violenza su minori.
In Vincent deve morire, diverse scene risultano angoscianti, almeno inizialmente, ricordando vagamente It Follows, con sconosciuti che puntano la vittima da lontano e poi inesorabili lo inseguono con intenti omicidi. Il ritmo incalzante e sintetico della colonna sonora di John Kaced le rende frenetiche e acuisce il senso di concreto pericolo. Al contempo, però, con il crescendo della violenza, spesso i momenti più crudi si tingono di ridicolo, risolvendosi in lotte rocambolesche.
Il risultato finale perde allora, almeno in parte, il suo tono drammatico, o meramente orrorifico, e la tensione è stemperate e insieme, paradossalmente, acuita dall’effetto comico che assumono le sequenze.
A un livello più sottile, inoltre, l’assenza di un luogo sicuro che affligge sempre più il protagonista, e lo porta a una fuga nella remota casa di campagna di famiglia, sembra concretizzare quel senso di malessere generazionale che affligge i Millenial. Attraverso il registro e gli scenari assurdi che lo contraddistinguono, Vincent deve morire traduce la loro accettazione passiva delle avversità accompagnata da stati psicologici alterni, oscillanti tra paura del futuro e paranoia.
Ne emerge così la sensazione di una tetra impotenza contro la ciclica e indefinita sopraffazione, calata dall’alto e impossibile da fronteggiare, che nel caso del film prende la forma di aggressione fisica gratuita. Il tutto è collocato poi nei territori della satira che definisce la sagace sceneggiatura scritta a sei mani dal regista insieme a Mathieu Naert e Dominique Baumard: scambi di battute sapide e situazioni kafkiane rendono con cinica lucidità e ghigno divertito l’ipocrisia della società contemporanea.
Tuttavia, Vincent deve morire esula dall’incubo individuale senza alcuna via di uscita. Anzitutto, nella sventura Vincent non è solo: lo strano fenomeno che lo vede tristemente protagonista ha già afflitto altri prima di lui.
Quando si rende conto della sua peculiare condizione e cerca online di che cosa si tratti, viene in contatto con un certo Joachim (Michaël Perez), un bizzarro individuo che vive da tempo ai limiti della società perché è oggetto di simili assalti immotivati.
Non solo, via via, l’epicentro della violenza si allarga esponenzialmente. Non si sa bene quale ne sia la causa o le dinamiche, ma il male si estende e diventa epidemico, quasi fosse un episodio depotenziato in termini di gore di Crossed di Garth Ennis, o del suo già citato omologo cinematografico spurio The Sadness.
Se inoltre con il passaggio da estrinsecazione di un malessere personale a fatto sociale, l’epidemia di follia dilaga senza motivo peggiorando ulteriormente l’esistenza di Vincent, per lui non tutto è perduto: a mitigare la lotta contro un mondo ostile e la sua dolorosa solitudine c’è la presenza di un altro essere umano. Anche qui però Vincent deve morire mantiene alto il suo dark humor. Lungi dal mellifluo romanticismo della commedia rosa, o del dramma distopico, il rapporto con una cameriera incontrata per caso, Margaux (Vimalas Pons), è maldestro e disfunzionale, quanto tenero e divertente. Benché poi le parentesi ridicole siano molte, serpeggia una nota di disperata poesia malinconica.
Insomma, Vincent deve morire riesce a combinare in maniera armoniosa una sottotrama weird con elementi piuttosto inquietanti, un umorismo tagliente e una storia d’amore sullo sfondo di una civiltà in rapida degenerazione.
Di seguito trovate il trailer ufficiale di Vincent deve morire, in uscita nelle sale italiane il 30 maggio:
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