Home » Cinema » Horror & Thriller » William Friedkin sul finale di Cruising: “Coinvolti un capo mafia, il killer Paul Bateson e Jack Lo Squartatore”

Titolo originale: Cruising , uscita: 15-02-1980. Budget: $11,000,000. Regista: William Friedkin.

William Friedkin sul finale di Cruising: “Coinvolti un capo mafia, il killer Paul Bateson e Jack Lo Squartatore”

17/10/2017 news di Redazione Il Cineocchio

Il regista ha ricordato il controverso thriller del 1980 con Al Pacino, ambientato nei leather bar S&M di New York

william friedkin sitges 2017

Ospite all’ultimo Festival di Sitges, in Spagna, William Friedkin ha aperto il cassetto dei ricordi sui film più importanti della sua carriera. Uno di questi è Cruising, thriller dai risvolti drammatici arrivato nelle sale nel 1980 che vedeva protagonisti con Al Pacino e Paul Sorvino (la recensione).

cruising friedkin posterConcentrandosi sul finale ambiguo e aperto della pellicola, il regista ha raccontato:

Posso essere soltanto onesto e dire che quel finale non era presente nella sceneggiatura. Quel finale ambiguo l’ho scoperto solo in sala di montaggio, a causa degli omicidi e delle morti misteriose che avvenivano nei leather bar S&M di New York.

Stavano accadendo a quel tempo e io vivevo proprio lì … e credo che nessuno dei delitti sia stato mai realmente risolto e che ci fosse più di un killer per le strade. Il film non parlava della comunità gay, ma dei leather bar S&M, una sottocultura molto differente. Le morti misteriose, si scoprì poi che venivano causate dall’AIDS, ma a quel tempo non avevano ancora dato questo nome al perché le persone morivano così, non era stato spiegato.

Quando Cruising uscì nei cinema, la scoperta fu che erano state causate proprio dall’AIDS. Il killer è un uomo che era comparso nel film L’Esorcista, il vero omicida. C’è una scena, quando Linda Blair viene portata in ospedale, in cui vediamo un neurochirurgo che deve eseguire l’arteriogramma e c’è il suo assistente, un uomo di nome Paul Bateson.

E’ stato il primo giovanotto che ho visto con un orecchino e un bracciale in pelle al polso. Un ragazzo simpatico e amichevole. Quattro anni dopo l’uscita di L’Esorcista, abitavo ancora a NY, sfogliando un quotidiano mi trovai davanti a tutta pagina una sua fotografia, con l’accusa di essere colpevole di omicidio multiplo.

Mi dissi: ‘Lo conosco!’ e capii che era il giovane dottore al pronto soccorso. Non era un attore, era proprio un dottore. Vidi tra le righe il nome del suo avvocato e lo chiamai, per chiedergli se potessi incontrare il suo cliente, perché prima del processo era stato incarcerato a Rikers Island, una prigione molto dura. Un paio di giorni dopo mi dissero che lui aveva acconsentito e ci incontrammo in una cella piccolissima.

Gli chiesi subito se avesse davvero ucciso quelle persone e lui rispose che si ricordava di aver commesso soltanto il primo omicidio, ma che se ne avesse confessati altri otto, la polizia avrebbe ridotto la pena. Io rimasi sorpreso, ma mi disse che lo richiedevano per mettere dei grandi titoli sui giornali, per far risaltare il grande lavoro della polizia di New York. Alla mia domanda se avrebbe confessato davvero, mi disse che ci stava pensando.

Alla fine confessò tutto e scontò 35 anni di prigione e ora vive a Nord di New York da uomo libero. Quello che accadde è che adescò dei giovanotti in un qualche leather bar S&M, li aveva condotti nel suo appartamento, colpiti in testa con una padella pesante e poi ne aveva tagliato alcune parti del corpo, infilate in buste di plastica e gettate nell’East River di New York.

Questi sacchetti di plastica, che galleggiavano sul fiume, all’interno contenevano però delle piccole targhette con inciso ‘Proprietà del New York University Medical Center – Surgical Division’. Quando vengono ritrovati delle parti di cadaveri che non si sappia a chi appartengono, queste vengono portate all’obitorio e viene apposta l’etichetta C.U.P.P.I. (Circumstances Undetermined Pending Police Investigation), quindi vennero chiamati i ‘CUPPI MURDERS’.

cruising friedkin pacinoWilliam Friedkin ha continuato:

Io avevo un amico che era tra i capi delle mafia di New York, il suo nome era ‘Matty the Horse’ Ianniello ed era un grande fan mio e di Il Braccio Violento della Legge. Era il proprietario di tutti questi club in cui stavano avvenendo gli omicidi, un’attività molto lucrativa.

Andai a casa sua, i suoi nipoti giocavano in cucina – sembrava Tony Soprano – e gli chiesi se potessi girare alcune scene del film nei suoi club, dicendogli che era fiction ma che era ispirato agli omicidi che stavano realmente avvenendo.

Acconsentì e in quelle sequenze che vedete, solo Al Pacino e un paio di altri sono veri attori, il resto delle comparse sono membri effettivi del club, che si chiamava The Mineshaft. Quando montai il film, non ero affatto sicuro che tutti gli omicidi fossero stati commessi dalla stessa mano.

Magari otto furono effettivamente compiuti da Bateson, ma altri avrebbero potuto pure essere stati compiuti dal personaggio di Pacino, il detective. Tutto questo uscì fuori durante il processo di montaggio. E’ stato proprio per questo motivo. Come nel caso di Jack Lo Squartatore nel 1888, quando avvennero cinque omicidi a lui attribuiti a Londra.

Era un killer con uno stile molto particolare, che colpiva solo prostitute disagiate. Si verificarono molti omicidi simili durante l’epoca vittoriana, con le vittime uccise nelle strade, senza che la polizia riuscisse a risolverli. Pensate che nell’East End di Londra dell’epoca c’erano oltre 80.000 donne, che potevano solo lavorare nelle aziende di fiammiferi o nella prostituzione, quindi fu semplice etichettarne un tale come ‘Jack Lo Squartatore’, ma ce ne furono sicuramente molti altri e questo mi ha influenzato nel pensare a diversi assassini in Cruising.

Di seguito il trailer:

Carrie - Lo sguardo di Satana film spacek
Horror & Thriller

Dossier: Carrie – Lo sguardo di Satana, De Palma ci insegna come si adatta King

di William Maga

Nel 1976 il regista dirigeva un classico dell'horror che esplorava la repressione adolescenziale e la vendetta attraverso una potente combinazione di terrore soprannaturale e simbolismo visivo, impreziosito dalle interpretazioni di Sissy Spacek e Piper Laurie

Kevin VanHentenryck in Basket Case (1982) film
Horror & Thriller

Dossier: Basket Case di Frank Henenlotter, non aprite quella cesta

di William Maga

Nel 1982 il regista esordiva con la strana e inquietante storia di Duane e Belial, intrecciando horror, satira sociale e surrealismo e confezionando uno dei titoli underground più audaci e iconici del decennio

Horror & Thriller

Intervista a Lauren LaVera su Terrifier 3: l’evoluzione delle final girl, i cliché negli horror, bilanciare dramma e grottesco

di Alessandro Gamma

Al Festival di Sitges ci siamo seduti con la protagonista della saga slasher, parlando del suo personaggio e di come è cambiato il genere

Werewolves (2024) film grillo