Voto: 6.5/10 Titolo originale: ゾン100~ゾンビになるまでにしたい100のこと~ , uscita: 03-08-2023. Regista: Yusuke Ishida.
Zombie 100: la recensione del film live action di Yusuke Ishida (su Netflix)
04/08/2023 recensione film Zombie: 100 - Cento cose da fare prima di non morire di Marco Tedesco
Una trasposizione del manga horror comico di Haro Aso e Kotaro Takata meno superficiale e banale di quanto si potrebbe pensare a un primo sguardo, che dice molto del nostro presente
Quando si concepisce una storia, il narratore è spesso influenzato da ciò che sta accadendo intorno a lui, oppure è un distillato di tutto ciò che ha vissuto nella sua vita. Allo stesso modo, quando lo spettatore si ‘sintonizza’ su un film, la sua esperienza di visione non è solo influenzata da ciò che sta vedendo sullo schermo in quei momenti, ma anche da come è andata la sua giornata, la sua settimana, il suo mese o il suo anno.
Se il nostro umore è cattivo, un film tecnicamente brillante può avere un impatto minimo – o nullo – su di noi. Se il nostro umore è invece buono, un film mediocre – o addirittura pessimo – può sembrarci un capolavoro. Soprattutto, se ritroviamo noi stessi nel film o addirittura un riflesso della nostra vita, questo ci offre una prospettiva che non avremmo potuto ottenere se avessimo continuato a essere un ingranaggio del ciclo della vita.
Per farla breve, Zombie 100 – Cento cose da fare prima di non-morire, appena finito in esclusiva nel catalogo di Netflix, riesce in questo non scontato compito, pur essendo una horror comedy divertente e ricca di azione, che strizza l’occhio a My name is Earl e Benvenuti a Zombieland.
In realtà, Zom 100 Bucket List of the Dead di Haro Aso e Kotaro Takata è un manga che è stato recentemente trasformato in una serie televisiva animata (sempre su Netflix). Contemporaneamente, è stato però adattato anche come film live-action dal regista Yusuke Ishida e dallo sceneggiatore Tatsuro Mishima.
In questo caso specifico, il film dal vivo racconta di Akira Tendo (Eiji Akaso), che lavora per un’azienda pubblicitaria chiamata Master Shot. È molto entusiasta di essere stato assunto da un’istituzione così prestigiosa. Ma a un certo punto si rende conto che il suo capo, Kosugi, è un idiota tirannico e disumano che non ci pensa due volte a far fare a Tendo gli straordinari e a insultarlo per niente.
E proprio quando il giovane sta per completare il suo primo anno di lavoro, il Giappone viene colpito da un’epidemia di zombie. Tuttavia, invece di farsi prendere dal panico, Tendo la vede come una strada verso la libertà.
Così, inizia a compilare la lista del titolo nel tentativo di fare tutto ciò che ha sempre voluto fare prima di diventare cibo per i non morti. Questo lo porta a incontrare la sopravvissuta Shizuka (Mai Shiraishi) e a ricongiungersi con il suo vecchio amico Kencho (Shuntaro Yanagi), coi quali intraprende un viaggio che porterà Tendo alla rovina o alla gioia
Guardare Zombie 100 in un momento in cui varie parti del nostro paese stanno bruciando a causa di incendi e la gente agisce in modo irragionevole o senza empatia potrebbe colpire lo spettatore in modi diversi rispetto a periodi meno turbolenti.
L’ignoranza dilagante dei tempi in cui viviamo avrebbe diminuito l’impatto di Zombie 100, col rischio di incasellarlo semplicemente come ‘un altro film coi morti viventi’.
Ma poiché le bandierine rosse sono così facilmente visibili intorno a noi e i campanelli d’allarme sono così forti, il film appare inquietantemente attuale.
È vero che il mondo non sarà colpito da una vera e propria pandemia di non-morti, ma guardando al modo in cui il capitalismo sta risucchiando le nostre anime, al modo in cui i politici, i canali di informazione propagandistici e la tossicità dei social media hanno riempito l’aria di veleno, non pensate che ci troviamo già dentro una versione molto realistica di un’apocalisse zombie?
L’insicurezza finanziaria e la crisi d’identità sono così dilaganti che la gente ha bisogno di una figura forte dietro cui rannicchiarsi. E se qualcuno osa mostrarci lo specchio, cerchiamo immediatamente di farlo a pezzi.
La differenza tra Tendo e gli zombie che si aggirano per le strade di Tokyo è che gli zombie sono infettati da un vero e proprio virus, mentre Tendo può scegliere se vivere la vita alle sue condizioni o cedere ai capricci del suo capo, Kosugi. Ma quando il gioco si fa duro, Tendo crolla.
Per fortuna, Tendo ha un sistema di ‘supporto vitale’ sotto forma di Shizuka e Kencho, che gli indicano la strada giusta. Voi ne avete uno? Se sì, dovreste festeggiarlo/i di più. In caso contrario, dovreste imparare a essere autosufficienti.
Come mostrato in Zombie 100 – Cento cose da fare prima di non-morire, l’umanità sta precipitando verso la rovina. Non c’è più via d’uscita. Abbiamo superato il punto di non ritorno, come dimostra l’apocalisse zombie del film. Eppure, questo futuro inevitabile non dovrebbe dissuaderci dall’essere umani. Dovremmo avere la capacità di ragionare per discernere tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Dovremmo aiutare chi ne ha bisogno e chi non pensa di averne bisogno. E dovremmo sapere quando abbiamo bisogno di aiuto ed esprimere la nostra gratitudine nel modo più esplicito possibile. Perché le cose che vanno male non dovrebbero essere una scusa per scardarsi l’empatia.
E se, almeno basandosi sul trailer, la versione anime di Zombie 100 – Cento cose da fare prima di non-morire potrebbe essere più dinamica e pazzerella della cugina ‘dal vivo’, questo non significa che Yusuke Ishida e il suo team non abbiano tirato fuori il meglio da questo adattamento. Il tono del film è perfetto. È esagerato e stravagante, ma, trattandosi di una commedia horror, è adeguatamente teso e sgradevole all’occorrenza.
Il trucco, gli effetti speciali, gli effetti visivi e la CGI sono tutti di alto livello per una produzione minore giapponese. I cadaveri ambulanti hanno un aspetto fantastico, ma l’enorme squalo zombie (spoilerato dai trailer) va oltre. Anche il ricorso al rallentatore, di riquadri simili a quelli dei fumetti e di qualche piano sequenza è da apprezzare.
Zombie 100 – Cento cose da fare prima di non-morire appare più ricco di quel che è grazie all’ottima fotografia e alla color grading, e presenta anche alcune sequenze innovative, oltre alle tradizionali ambientazioni che sono sinonimo del sottogenere horror zombie. La musica e le canzoni sono utilizzate in modo efficace. E più che le scene d’azione, vanno sottolineati i momenti in cui Yusuke Ishida rallenta il ritmo per far respirare i personaggi e per farci apprezzare la loro presenza.
In termini di interpretazioni, l’intero cast di Zombie 100 – Cento cose da fare prima di non-morire è all’altezza del compito. Eiji Akaso è decisamente brillante. È difficile generare empatia per un personaggio che vede la ‘liberazione’ mentre il suo paese sta morendo. Un personaggio del genere può diventare fastidioso o anche offensivo.
Ma più a lungo si resta con lui, più si nota che sta sottilmente alludendo al pozzo di disperazione che si trova al centro di Tendo. E l’attore ritrae bene la transizione del personaggio da ‘fuggiasco’ a persona che vuole veramente migliorare le cose. E se questa non è la cosa più comprensibile che esista, cosa può esserlo?
Mai Shiraishi è una forza della natura e rappresenta magnificamente la vulnerabilità che Shizuka nasconde sotto la sua corazza di sicurezza. Shuntaro Yanagi, infine, ha il compito di essere il membro più impulsivo del trio. È quindi bello vederlo trasformarsi in un individuo responsabile che non commette errori nei momenti decisivi. Kazuki Kitamura ha la faccia più ‘malleabile’ e la sfrutta al meglio per creare un personaggio che è un’amalgama di tutti gli amministratori delegati oppressivi in ogni parte del mondo.
Insomma, pur non raggiungendo le vette del sottogenere, coi suoi 129 minuti complessivi Zombie 100 – Cento cose da fare prima di non-morire si rivela comunque una piacevole sorpresa.
Va dato atto a Yusuke Ishida e Tatsuro Mishima di aver cavato dalla gustosa premessa un’opera senza grossi compromessi in termini di violenza grafica, di lavoro sui personaggi o di efficacia nel trattare certi temi scottanti, finendo per realizzare un film così attuale che sicuramente (o auspicabilmente) parlerà alle orde di neolaureati che sono incastrati a svolgere lavori umili e sottopagati mentre i loro capi raccolgono i benefici del loro lavoro e i più ricchi tra i ricchi insistono a decimare ogni risorsa naturale esistente in nome del profitto.
Il messaggio di fondo, se non fosse abbastanza palese, è che sebbene non ci sia una soluzione facile e veloce alla situazione appena descritta, è molto importante svegliarsi da questa abitudine assodata di accettare ogni cosa senza ribellarsi e lottare per il nostro diritto di vivere la vita come la vogliamo e la meritiamo.
Di seguito trovate il trailer con sottotitoli in italiano di Zombie 100 – Cento cose da fare prima di non-morire, nel catalogo di Netflix dal 3 agosto:
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