Voto: 7/10 Titolo originale: BEASTARS , uscita: 10-10-2019. Stagioni: 3.
Beastars (stagione 2) | La recensione dei 12 episodi della serie animata (su Netflix)
15/07/2021 recensione serie tv BEASTARS di Gioia Majuna
Prosegue al meglio l'adattamento per il piccolo schermo del manga di Paru Itagaki
Una curiosità sull’adattamento di Beastars da parte dello Studio Orange è che, mentre il manga di Paru Itagaki partiva con l’ ‘incidente predatorio’ in cui Tem veniva sbranato, la controparte animata iniziava con il primo incontro tra Haru e Legoshi. A un livello puramente strutturale, questa scelta rendeva la stagione 1 una storia molto più raffinata (la recensione), dato che restava incentrata in gran parte proprio sulla relazione tra i due personaggi. A sua volta, che il ‘misfatto’ giocasse un ruolo secondario diventava un ottimo gancio in vista dei nuovi 12 episodi, appena finiti del catalogo di Netflix dopo oltre un anno e mezzo di attesa, che finalmente risolvono il mistero di chi abbia mangiato quella povera pecora e perché.
Detto questo, la stagione 2 di Beastars non riguarda solo il mistero dietro il brutale omicidio di Tem. Piuttosto, è un sequel diretto in tutti i sensi: continuando non solo la storia, ma anche lo sviluppo dei protagonisti e dei rispettivi percorsi intrapresi. Il manga di Paru Itagaki è – per chi non lo avesse letto – tanto uno studio sui personaggi quanto qualsiasi altra cosa, quindi è positivo che lo Studio Orange non abbia cambiato nulla di questa impostazione.
Tutto quello che c’era di buono nella prima stagione qui migliora, rendendo piena giustizia al materiale di originario.
L’ultima volta che abbiamo visto i nostri adorabili animali antropomorfi, la situazione generale non era esattamente delle più rosee. Louis si era immerso nel lato oscuro uccidendo il capo degli Shishigumi, Legoshi aveva rifiutato Juno in favore di Haru, e il suo incontro serale con un coniglio nano non era andato precisamente secondo i piani. Gran parte del primo episodio – A Teen’s Never-Ending Alarm – è appunto dedicato a ricapitolare questi fatti, ma dal secondo in poi, è tutto materiale nuovo.
Sfortunatamente, non tutti hanno la possibilità di brillare nella stagione 2 di Beastars. In particolare, Haru e Juno vengono lasciati in disparte, principalmente perché l’attenzione è concentrata su Louis e Legoshi. Non preoccupatevi, però, perché entrambi i personaggi avranno uno sviluppo futuro: Juno, soprattutto, prenderà una strada che gli spettatori ignari del manga potrebbero non aspettarsi affatto.
In ogni caso, probabilmente non è una sorpresa sapere che questa volta Legoshi è al centro dell’attenzione. È il personaggio principale, dopotutto, ma Louis? Questo arco narrativo nel manga, comunemente indicato come “Murder Incident Solution“, è stata probabilmente la prima indicazione per la maggior parte dei lettori che Beastars fosse in realtà una storia con due protagonisti, che è infatti qualcosa che la seconda stagione dell’anime cattura magnificamente. Al lupo grigio e al cervo viene assegnato un minutaggio sullo schermo praticamente uguale.
Moderati – ma necessari – SPOILER. Dopo aver ucciso il leader degli Shishi-gumi, Louis finisce per diventare il loro capo. Come mai? Perché il mondo del Mercato clandestino sta cambiando e fare di un erbivoro il volto della banda dei leoni potrebbe permetter loro di adattarsi. Questo, almeno, è quello che pensa Ibuki.
Pensando a un quadro più ampio, il nuovo status di Louis come capo degli Shishi-gumi si adatta perfettamente al suo percorso come personaggio. Dopo che Haru è stato catturato da loro e le autorità si sono rivelate impotenti, si è reso conto di quanto potesse essere inefficace operare all’interno della legge: a cosa sarebbe servito diventare un Beastar se il sistema non è nemmeno in grado di proteggere le persone che ami? Per fare un confronto, è un po’ come il viaggio di Sasuke in Naruto, ma senza il ‘bagaglio’ aggiuntivo.
Potremmo arrivare a dire lo stesso di Legoshi. Nella stagione 2 di Beastars, continua la sua traiettoria da adolescente goffo a giovane sicuro di sé, sospinto soprattutto dal suo amore per Haru. Il suo compito principale è risolvere il mistero dietro all’omicidio di Tem, affidatogli da Rokume, ma si tratta ancora comunque di ‘prendersi la responsabilità’ della sua forza (per usare una frase di Louis) e trovare un utilizzo giusto per essa. E, proprio come nella prima stagione, scopre che non gli dispiace abbracciare il suo istinto se significa proteggere la persona a cui tiene di più.
Per chi fosse invece più interessato alla soluzione dell’omicidio, basti dire che è soddisfacente: nel dover aspettare un paio di anni per scoprirlo il rischio della delusione era dietro l’angolo ma, sia in termini di costruzione che di tematiche impegnate, ha perfettamente senso.
Alcuni nuovi personaggi servono anche a variare il roster a disposizione dei registi che si sono alternati negli episodi (soprattutto Mie Ōishi e Keiya Saitō). Pina la pecora è delizioso nella sua favolosa e completa incapacità di leggere le situazioni, principalmente derivante dalla sua ossessione per il romanticismo. Anche Ibuki il leone è una figura paterna convincente per Louis, e Riz l’orso è delizioso ‘cibo per gli occhi’.
Nel complesso, il fatto che la stagione 2 di Beastars sia positiva deriva principalmente dal fatto che anche la parte del manga originale che viene adattata nei 12 episodi è molto valida. I primi due archi narrativi su carta, in particolare, soffrivano di una mancanza di messa a fuoco e di un disegno un po’ grezzo, due motivi per cui un paio di anni fa erano stati apportati così tanti cambiamenti.
Questa volta non è così, il che si traduce in pochissime modifiche. Sono stati effettuati dei tagli qua e là, ma l’anime trova addirittura il tempo di portare sullo schermo la storia breve ma efficace su “Beastbook” e la lotta di Shiela il ghepardo per relazionarsi con gli erbivori. Avrebbe potuto essere facilmente epurata, quindi è significativo che non lo sia stato, un segnale che lo Studio Orange si è dedicato a catturare ciò che rende Beastars così popolare, anche se significa allontanarsi – per un momento – dalla narrazione principale.
Nel complesso, il Beastars in CGI offre agli appassionati un’altra stagione solida e di qualità. Una terza stagione – qualora dovessero auspicabilmente annunciarla – metterebbe sul piatto ulteriori intriganti contenuti da affrontare, in particolare nel settore del worldbuilding, anche se forse farebbe meglio a divergere maggiormente rispetto al manga di Paru Itagaki, per evitare di incorrere nella stessa parabola discendente.
Di seguito il trailer internazionale della stagione 2 di Beastars, nel catalogo di Netflix dal 15 luglio:
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