Home » TV » Horror & Thriller » Red Rose: la recensione degli 8 episodi della serie teen horror, che è più drama (per Netflix)

Voto: 6.5/10 Titolo originale: Red Rose , uscita: 15-08-2022. Stagioni: 1.

Red Rose: la recensione degli 8 episodi della serie teen horror, che è più drama (per Netflix)

20/02/2023 recensione serie tv di Gioia Majuna

Isis Hainsworth e Amelia Clarkson sono le brave protagoniste di un prodotto solo all'apparenza già visto, capace di mettere sul piatto tematiche pesanti e portarle avanti con dedizione e realismo

red rose serie 2023

Si sa, i social media sono cattivi e spaventosi, le ragazze si comportano spesso in modi orribili l’una con l’altra e tutti quanti passano troppo tempo al cellulare. Nonostante l’apparenza, quella appena descritta non è la ‘morale’ portante di Red Rose, serie di genere young adult immersa in atmosfere horror, diffusa inizialmente da BBC Three e ora approdata in eslcusiva su Netflix.

In realtà il quadro è molto più sfumato di così in un prodotto che – almeno inizialmente – appare come un qualsiasi altro mash up di teen horror degli anni ’10 e di teen drama degli anni ’90 spruzzati di quel senso dell’umorismo grezzo e veloce alle Derry Girls. Per quanto possa sembrare una strana combinazione, in Red Rose sorprendentemente funziona, scegliendo il meglio di quegli stereotipi, popolando la trama di personaggi simpatici e credibili e gettando nel calderone quel pizzico di ‘realismo sociale’ che oggi non guasta.

Ambientata a Bolton, Regni Unito, ai giorni nostri (lo sappiamo solo perché tutti possiedono uno smartphone), un gruppo di amici ha appena terminato gli esami di maturità e sta pianificando un’estate all’insegna dello sballo totale. Rochelle (Isis Hainsworth) è la leader de facto, goffa, divertente, ma dal passato oscuro. La sua migliore amica è Wren (Amelia Clarkson), anche lei con problemi familiari da gestire ma un po’ più accettata nella società scolastica.

Quando Wren inizia a frequentare Noah (Harry Redding), Roch inizia così a sentirsi esclusa dalla loro amicizia. Inoltre, il fatto che la sua famiglia sia al verde e debba fare affidamento sui banchi alimentari e che Roch non riesca a trovare un lavoro perché deve prendersi cura delle sue due sorelline gemelle mentre il padre lavora, non aiuta.

red rose serie 2023 posterIn vista di una festa cool a cui Roch è invitata solo per il rotto della cuffia, le viene inviata una App chiamata appunto Red Rose, che inizialmente le offre aiuto – e sembra – esaudire i suoi desideri. Naturalmente, l’effetto ‘magico’ sparisce presto, perché l’App comincia a creare scompiglio nel gruppo di amicizie di Roch, allontanandola ulteriormente da Wren attraverso messaggi sbagliati e post involontari sui social media, e persino sconvolgendo Roch con un contatto da parte della madre morta.

Questa la premessa di Red Rose. A voi il compito di scoprire se ci sarà davvero qualcosa di soprannaturale o meno.

Ciò che è chiaro è che la serie non ha paura di correre dei rischi (c’è un’importante scolpo di scena alla fine del secondo episodio), arrivando a sfruttare a suo vantaggio le aspettative del pubblico su ciò che accade di solito nei teen horror per spiazzarci fino in fondo.

Red Rose è stata creata dai produttori di Sex Education, ma laddove quest’ultima prendeva una struttura liceale statunitense e la ‘incastrava’ nella campagna britannica, Red Rose è british in tutto e per tutto.

Questi liceali hanno terminato i loro esami e si recano nella brughiera per autografarsi le magliette a vicenda e passarsi una bottiglia di Sherry di contrabbando. Non si tratta di ragazzi benestanti e le ‘fazioni’ scolastiche non sono chiaramente delineate (anche se è meglio non far incazzare le due Jenna …). Tutti vogliono solamente ubriacarsi (nonostante abbiano 16 anni …), ma qui non c’è il tipico beer pong dei college americani. Piuttosto, la gang si siede a giocare a un gioco alcolico in stile ‘Indovina Chi’, facendo domande del tipo “Ti sembra che siano un peso per la società?” e “Ti sembra che vogliano parlare con il preside?”.

L’ambientazione di Bolton è stata fondamentale per gli sceneggiatori Michael e Paul Clarkson, che in un comunicato stampa hanno sottolineato: “Bolton è stato un luogo affascinante in cui crescere e lì la gente è davvero stimolante. Di solito, quando si sente l’accento del nord dell’Inghilterra in televisione, si tratta di persone che lavorano nelle cucine di Downton Abbey o di tossicodipendenti di The Bill. Così abbiamo pensato: ‘Perché non possiamo vedere dei veri esseri umani?’ “.

I dialoghi di Red Rose, molto naturali, spiccano. È proprio qui, nei personaggi idiosincratici e molto credibili, che lo show ricorda Derry Girls. Anche se lo sfondo e il periodo storico sono diversi, questi ragazzi e i loro genitori hanno a che fare con la loro parte di difficoltà, che si tratti di povertà, depressione, alcolismo o criminalità. E proprio come in Derry Girls, questi grandi problemi non affossano affatto la serie. Anzi, con l’avanzare degli 8 episodi emergono problemi ancora più grandi.

Sebbene Roch e Wren siano le protagoniste, anche il cast di supporto è ottimo. Natalie Blair, nel ruolo della barista non pagata Ashley, è bravissima e ha molte delle battute migliori, lo sfacciato intruso nel gruppo Taz (Ali Khan) offre momenti di buon sollievo comico e c’è anche una sottotrama con l’Anthony di Ellis Howard che inizia a svilupparsi dal terzo episodio.

Isis Hainsworth e Amelia Clarkson sono entrambe notevoli nei panni di Roch e Wren, con la prima che all’inizio è esplosiva e l’amica che si fa rapidamente strada quando viene spinta troppo oltre i limiti. Il loro rapporto è molto efficace anche nel delineare uno studio dell’amicizia femminile in un’età estremamente vulnerabile.

Piuttosto che interpretare queste adolescenti come le classiche stronze bisticcianti, sono invece persone che si amano, che cercano di trovare il loro posto nel mondo e di testare i loro confini. Il fatto che sia una App malvagia a incasinare la loro relazione e a distorcere le loro comunicazioni, oltre al già delicato equilibrio di migliori amiche, non può quindi che aggiungere un ulteriore livello di tensione. E, senza dubbio, anche una metafora, fortunatamente non troppo sfacciata.

Resta da capire se un prodotto che come colonna sonora adotta hit come Barbie Girl, Rhythm is a Dancer e Better off Alone e mostri ragazzini che si divertono a rubare tutto quello che riescono dall’armadietto degli alcolici dei genitori e a sedersi in un campo sia davvero appetibile per un pubblico di adolescenti del 2023. Ma se è vero il detto “Più le cose cambiano, più rimangono uguali” …

In ogni caso, Red Rose rimane una serie piuttosto diversa dalla media, sebbene sia anche comodamente familiare e fedele alla realtà. Riuscire a mettere in scena un horror adolescenziale basato sui social media e farlo sembrare un sabato sera in birreria senza tempo con gli amici non è certo un’impresa da poco.

Di seguito trovate il trailer internazionale della prima stagione di Red Rose, nel catalogo di Netflix dal 15 febbraio: