Titolo originale: KAOS , uscita: 29-08-2024. Stagioni: 1.
Riflessione: Netflix ha cancellato la serie KAOS per una sola, cruda, ragione
21/10/2024 news di Redazione Il Cineocchio
Non sempre la qualità e le buone recensioni ripagano
Tutti ricordano la prima volta che la loro serie TV preferita è stata cancellata, lasciandoli sbigottiti e arrabbiati. Al giorno d’oggi, però, l’interruzione di una serie nuova viene spesso accolta con proteste da parte di persone che dovrebbero saper gestire un po’ meglio questo tipo di situazioni.
Prendiamo come esempio KAOS, la serie di Netflix lanciata ad agosto e basata su una rielaborazione della mitologia greca. Nonostante le recensioni generalmente positive e la presenza di star del calibro di Jeff Goldblum, Janet McTeer e David Thewlis, è stata cancellata dopo una sola stagione (la recensione).
Comprensibilmente, i fan si sono mostrati delusi. “State scherzando?” si legge in un tweet diventato virale nelle ultime settimane. “Questa serie era fantastica e si è conclusa con un enorme cliffhanger!”. Alcuni hanno lanciato petizioni per salvarla, mentre altri hanno minacciato di disdire il loro abbonamento a Netflix in segno di protesta.
Nonostante il clamore mediatico, tuttavia, i dati delle visualizzazioni suggeriscono che KAOS non sia stata seguita da un pubblico abbastanza numeroso.
Nella sua prima settimana, sono stati guardati in totale 825 milioni di minuti, un numero che è crollato del 52% nella seconda settimana. Facendo un confronto con The Perfect Couple, serie mystery con Nicole Kidman rilasciata contemporaneamente a Kaos, quella ha registrato 1.91 miliardi di minuti guardati nella prima settimana, seguiti da 1.97 miliardi nella seconda. Questo confronto parla da sé.
La situazione di Kaos evidenzia alcuni problemi ricorrenti. La serie era creativa, eccentrica e piena di potenzialità, mentre The Perfect Couple è stata criticata per le parrucche pessime, gli accenti incomprensibili e una colonna sonora invasa da Meghan Trainor.
Che The Perfect Couple abbia ottenuto numeri così superiori è davvero deprimente. Alcune serie possono sopravvivere con un’audience relativamente ridotta, come Mad Men o Succession, ma devono compensare con un’abbondanza di premi e un favore massiccio della critica.
KAOS, al contrario, non ha ottenuto grande risonanza nei media, se non per qualche recensione e intervista, e non sembrava destinata a vincere Emmy o altri premi di prestigio. Ma ciò che più le è mancata erano spettatori.
La cancellazione di KAOS dimostra quanto il clamore online non si traduca sempre in successo ‘reale’. Un pubblico rumoroso, ma poco numeroso, può facilmente far sembrare una serie più popolare di quanto non sia realmente. Questo problema è amplificato dall’attuale sistema di raccolta dati nel mondo dello streaming.
Netflix, sin dal suo esordio, ha rilasciato intere stagioni in un colpo solo, accelerandone il consumo da parte del pubblico. Se una serie viene lanciata un venerdì, molti spettatori avranno già visto gran parte degli episodi entro lunedì, decidendo se amarla o meno.
Tuttavia, i dati di visualizzazione su Netflix richiedono tempo per essere raccolti – i dati di KAOS sono stati resi noti un mese dopo la sua uscita. Durante questo periodo, il pubblico vive in una sorta di bolla televisiva, dove può sembrare che tutti stiano guardando la stessa serie, mentre in realtà il suo successo è tutt’altro che garantito.
Nel mondo della televisione tradizionale, come per la BBC o ITV, i dati di ascolto vengono diffusi il giorno successivo alla messa in onda di un programma. Allo stesso modo, le vendite degli album musicali vengono conteggiate in circa sei giorni, e i film sono classificati come successi o flop già nel primo fine settimana. Con la TV tradizionale, è facile capire subito se qualcosa funziona o meno.
Con una serie come KAOS, tutto tranne i numeri avviene in modo accelerato: la visione degli episodi, la formazione della potenziale fanbase e l’annuncio della cancellazione. E dato il clima di paranoia collettiva che oggi caratterizza ogni piccolo cambiamento nello status quo – dalle calamità naturali alle celebrità come Diddy, fino alla riduzione delle dimensioni delle barrette di cioccolato – non mancano le teorie del complotto.
Alcuni si chiedono se Netflix abbia mai avuto fiducia in KAOS fin dall’inizio o se la piattaforma abbia voluto cancellarla intenzionalmente, magari senza promuoverla adeguatamente.
La verità, però, è molto più semplice: non abbastanza persone l’hanno guardata. Per i dirigenti di Netflix, infatti, è più conveniente produrre otto stagioni di reality show come Selling Sunset che un costoso e ambizioso progetto fanta-mitico come Kaos. Allo stesso modo, se non vediamo la nuova romcom di Laura Dern sul nostro account Netflix, è perché, dal punto di vista demografico, noun uomo trentenne e non una madre di mezza età.
A volte, le cose sono semplici e non esistono complotti elaborati: una serie TV viene cancellata semplicemente perché non ha avuto abbastanza successo.
Di seguito trovate il trailer italiano di KAOS, su Netflix dal 29 agosto:
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