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Voto: 6.5/10 Titolo originale: That Dirty Black Bag , uscita: 10-03-2022. Stagioni: 1.

That Dirty Black Bag: la recensione degli 8 episodi della serie western (su Paramount+)

06/02/2023 recensione serie tv di Gioia Majuna

Dominic Cooper è tra i protagonisti di una coproduzione che omaggia i classici del genere, rinverdendone abilmente i cliché

that dirty black bag serie 2023 cooper

Intrappolare una mosca nella canna di una pistola? È un modo ingegnoso e non certo il peggiore immaginabile per aprire una serie di genere western di 8 episodi nel 2023. Questo ‘vezzo’ è utile sia per stabilire la probabile destrezza dell’uomo che impugna l’arma, sia per testarne la sua pazienza. Il ronzio frenetico dell’insetto graffia il silenzio incombente. Ma è anche un riferimento piuttosto palese e malizioso alla leggendaria sequenza iniziale di C’era una volta il West di Sergio Leone.

Qualcosa di molti simile si verifica infatti ora in That Dirty Black Bag, un deliberato omaggio / reboot ai lavori del regista romano, sebbene il creatore della serie Mauro Aragoni debba per forza di cose alzare la posta in gioco per poter raggiungere lo stesso tipo di effetto scioccante provocato dai film prodotti nel nostro paese negli anni Sessanta e Settanta.

Per intenderci, il sacco nero del titolo è pieno di teste mozzate. Come recita il nome del primo episodio, ‘A Head Weighs Less Than a Body’ / ‘La testa pesa meno del corpo’: come direbbe il cacciatore di taglie Red Bill (Douglas Booth), che si aggira per un territorio tipicamente brullo e bruciato dal sole raccogliendo parti di fuorilegge ricercati, si tratta solo di affari. E di carico da sollevare.

that dirty black bag serie 2023 posterIn realtà – la realtà ironicamente nichilista creata da Mauro Aragoni e soci – ogni personaggio è inseguito da un demone o da qualcos’altro nella non proprio verdeggiante Greenvale, dove non piove da cinque anni e l’oro su cui è stata costruita la cittadina si è ormai esaurito. O forse no?

Il ricco accaparratore di terre Thompson (Paterson Joseph) è convinto che sotto i terreni agricoli circostanti si nasconda infatti una ricca vena, che sta comprando da tutti tranne che da Steve (Christian Cooke), il quale sostiene che Dio gli ha detto di non spostarsi e di coltivare il suo terreno polveroso in attesa di ulteriori istruzioni dall’alto.

Steve si trova anche in una situazione peccaminosa con Eve (Niv Sultan), che gestisce il bordello locale e pure la cittadina, in combutta con lo sceriffo McCoy (Dominic Cooper), deliziosamente corrotto.

Nel perseguire la sua missione di rendere omaggio allo ‘spaghetti western’, That Dirty Black Bag mantiene fede ai canoni dell’ambiguità morale, del ricorrere agli ampi spazi aperti come scenario (la serie è stata girata in Italia, Spagna e Marocco) e della violenza, che può scoppiare bruscamente, anche se la crudezza è in gran parte nelle conseguenze – o nel preambolo – di qualsiasi orrore venga commesso sullo schermo.

Red Bill, dopo essersi imbattuto in McCoy, gli ruba il cavallo e finisce per essere drogato e torturato da Butler (Aidan Gillen), un pazzo che ha deciso di deviare i rituali dell’Eucaristia in direzioni cannibalistiche.

Quest’ultimo ha anche deciso di ‘organizzare’ la sua grande collezione di teschi e ossa in quello che sembrerebbe l’Occhio della Provvidenza, introducendo un ulteriore elemento di occultismo e di massoneria nella ricetta. Tra l’altro, Red Bill è tanto abile con l’accetta quanto con la pistola e l’orgoglio della scuderia di Eve, Symone (Rose Williams), viene brutalizzata in una sequenza che ricorda l’apertura di Gli Spietati di Clint Eastwood.

E sebbene proprio Clint Eastwood sia la punta dei molti riferimenti cinematografici presenti sul taccuino di Mauro Aragoni, i personaggi di  That Dirty Black Bag sono piuttosto inediti. Dominic Cooper, che interpreta McCoy in modo sia comico che minaccioso, sembra ispirato più ad Eli Wallach che allo ‘straniero senza nome’, mentre il Red Bill di Douglas Booth è perseguitato da ricordi opachi di violenze passate che lo rendono in qualche modo vulnerabile.

that dirty black bag serie 2023Ivan Shaw riesce invece ad elevare il vice di McCoy, Kurt, al di là del solito ruolo di spalla, con Niv Sultan che crea con Eve un personaggio tanto lunatico quanto sexy.

Insomma, ciò che rende That Dirty Black Bag un prodotto divertente e intrigante non è – come potrebbe sembrare dai trailer – la sua aderenza ai western del passato, ma le sue ‘modifiche’ al genere.

Alcune armi sono piuttosto originali, come quelle in stile steampunk collegate al flusso sanguigno, ad esempio. E il riconoscimento dell’autentica follia vigente in quei luoghi di frontiera dimenticati da Dio è abbastanza originale. Molti impazzivano dalla voglia di andare a ovest. Molti persero effettivamente il senno dopo esserci arrivati.

Se tollerate benevolmente ampie dosi di violenza e brutalità (condite con maniere spicce, improperi e scene di nudo), allora That Dirty Black Bag è la galleria della miniera in cui vale la pena di scavare, perché l’oro potrebbe in effetti nascondersi ancora lì tra quelle rocce.

Di seguito il trailer internazionale di That Dirty Black Bag, nel catalogo di Paramount+ dal 25 gennaio: