Titolo originale: The Idol , uscita: 04-06-2023. Stagioni: 1.
The Idol (2023): guida ai messaggi nascosti e poco lusinghieri sull’industria musicale americana
21/11/2024 news di Redazione Il Cineocchio
La serie HBO è stata disprezzata dai critici per il suo continuo bombardamento di scene di sesso degradanti e inutili ma, in modo crudo e poco velato, ha effettivamente comunicato qualcosa di molto chiaro agli spettatori
La serie The Idol lo scorso anno ha ricevuto una valanga di recensioni negative, con la maggior parte dei giudizi sui 5 episodi della prima e unica stagione avrebbero dovuto piuttosto intitolarsi “Il lato B di Lily-Rose Depp in vari outfit mentre The Weeknd si ricopre di sudore e si strafà di droghe”.
In effetti, avrebbe descritto fedelmente ciò che si vede nella serie. Gran parte dello show è infatti dedicata a inquadrature ravvicinate del lato B della provocante Lily-Rose Depp, quasi sempre scarsamente coperto. Questa scelta stilistica ci porta inevitabilmente a chiederci: è una critica deliberata all’industria musicale o semplicemente il frutto delle inclinazioni personali del regista Sam Levinson?
Probabilmente entrambe le cose. The Idol racconta la schiavitù all’interno dell’industria musicale americana, ma lo fa dal punto di vista di chi quella schiavitù la perpetra.
Un cambio di direzione cruciale
The Idol non è nato come il prodotto che abbiamo visto sullo schermo. Inizialmente, la regia era affidata ad Amy Seimetz, che aveva completato circa l’80% delle riprese. Tuttavia, secondo numerosi report, la sua versione presentava un tono più empatico e meno voyeuristico. Quando Seimetz è stata sostituita da Sam Levinson, la sceneggiatura è stata riscritta e la serie completamente rigirata.
Questa scelta non sorprende, dato che Levinson è noto per il suo lavoro su Euphoria, una serie altrettanto controversa e criticata per la rappresentazione ipersessualizzata di adolescenti. Con The Idol, Levinson sembra aver portato questa tendenza all’estremo, creando un prodotto volutamente provocatorio.
Lily-Rose Depp: l’idolo sotto i riflettori
Al centro di The Idol c’è Lily-Rose Depp, figlia di due sex symbol iconici: Johnny Depp e Vanessa Paradis. Fin dall’infanzia, Lily-Rose è stata plasmata per diventare un’icona sexy a sua volta, con un percorso attentamente curato dai genitori. Nonostante alcune apparizioni in film e sfilate, The Idol rappresentava la sua grande occasione per consolidare la sua carriera.
Un momento cruciale della serie è quando il personaggio di Lily-Rose, Jocelyn, dice a Tedros (interpretato da The Weeknd):
“Non si tratta di te. Si tratta di me.”
Questa frase rappresenta un punto di svolta nella dinamica di potere tra i due personaggi, ma riflette anche il tema centrale della serie. Sebbene The Weeknd sia uno dei produttori principali dello show, The Idol ruota interamente intorno alla creazione della stella Lily-Rose Depp.
La serie, in molti modi, è una dichiarazione d’intenti: trasformare Lily-Rose in una figura centrale dell’intrattenimento contemporaneo, anche se a costo di una rappresentazione estremamente sessualizzata.
La trama: umiliazione, controllo e sfruttamento
La trama di The Idol ruota attorno a Jocelyn, un’ex stella bambina che, dopo la morte della madre abusiva, subisce un crollo psicologico.
Questo trauma, comune a molte celebrità reali, è il punto di partenza per una storia che mescola voyeurismo, controllo mentale e dinamiche di potere tossiche.
Il primo episodio si apre con un’immagine simbolica: Jocelyn è ripresa in primo piano mentre un dispositivo le copre un occhio, un chiaro riferimento al “one-eye sign”, simbolo ricorrente associato all’élite occulta. Questo dettaglio visivo preannuncia i temi della serie: manipolazione, sfruttamento e controllo totale.
Tedros: il manipolatore al centro della trama
Tedros, interpretato da The Weeknd, è un personaggio subdolo che rappresenta il tipico “handler” del controllo mentale. Possiede un club con una chiara estetica satanica e si circonda di un culto di seguaci che eseguono i suoi ordini. In una scena, proclama:
“Questo è un tempio per tutti voi peccatori!”
Questa battuta non è casuale: il club di Tedros è un microcosmo dell’industria musicale, un luogo dove il potere viene esercitato attraverso la sottomissione e il degrado. Jocelyn, che è stata controllata per tutta la vita, è attratta da Tedros proprio per la sua natura manipolatoria.
Un dialogo tra Jocelyn e la sua assistente sottolinea questa dinamica:
“Mi dà vibrazioni da stupratore”
“Sì, è una cosa che mi piace,” risponde Jocelyn.
Questa battuta evidenzia la mentalità disturbata della protagonista, una vittima che sembra desiderare ulteriori abusi.
La mercificazione del trauma
Durante un servizio fotografico nel primo episodio, Jocelyn indossa un braccialetto ospedaliero. Quando il suo manager spiega questa scelta stilistica, dice:
“La malattia mentale è sexy”
Questa frase cattura perfettamente il tono della serie: la vulnerabilità e il trauma vengono mercificati, trasformati in un prodotto da vendere. Jocelyn è costantemente spinta verso situazioni degradanti, che riflettono il modo in cui l’industria musicale sfrutta i suoi artisti.
La schiavitù nell’industria musicale
Uno dei temi centrali di The Idol è la riduzione degli artisti a strumenti dell’industria. Le performance di Jocelyn sono accompagnate da testi che riflettono la schiavitù psicologica e fisica degli artisti. Un esempio:
“Spreco tutta la mia vita solo per essere al top del mondo, ma non sono ancora libera.”
Le performance culminano in spettacoli sessualmente espliciti, con Jocelyn e gli altri artisti che si esibiscono in lingerie o costumi minimali. Queste scene rappresentano una critica brutale, ma non esplicita, al modo in cui l’industria riduce gli artisti a oggetti.
Simbolismo occulto e controllo mentale
Il simbolismo occulto è onnipresente in The Idol. Oltre al “one-eye sign”, la serie utilizza colori, immagini e dialoghi per trasmettere messaggi subliminali. Tedros manipola Jocelyn attraverso tecniche di controllo mentale, come l’umiliazione pubblica e l’elettroshock, che ricordano le pratiche associate al programma MK Ultra.
In una scena, Tedros dice a Jocelyn:
“Questo farà davvero male. Ma se superi il dolore, sarà bellissimo”
Questa frase, che riecheggia i metodi di manipolazione utilizzati nell’élite occulta, è un esempio del modo in cui The Idol mescola realtà e finzione per rappresentare l’industria musicale come una macchina di sfruttamento.
Conclusione: una normalizzazione inquietante
The Idol è una serie difficile da guardare, piena di momenti cringe e fastidiosi. Tuttavia, è anche una delle rappresentazioni più spietatamente oneste dell’industria musicale.
Attraverso cinque episodi, il successo viene equiparato a un’obbedienza totale, accompagnata da torture psicologiche e fisiche.
Il messaggio finale della serie è inquietante: The Idol non denuncia questa realtà, ma la normalizza. Tedros, nonostante sia un manipolatore e sfruttatore, viene ritratto come un genio capace di tirare fuori il meglio dagli artisti attraverso metodi estremi.
Al centro di tutto c’è Lily-Rose Depp, che nei cinque episodi è trattata come un oggetto sessuale per il pubblico. È probabile che l’industria la ricompenserà per essersi esposta in questo modo, trasformandola nella stella che The Idol aveva promesso di creare.
Di seguito trovate il trailer di The Idol:
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