Voto: 5.5/10 Titolo originale: Bones and All , uscita: 18-11-2022. Budget: $16,000,000. Regista: Luca Guadagnino.
Bones and All: la recensione del film cannibalico di Luca Guadagnino
05/09/2022 recensione film Bones and All di Giovanni Mottola
Timothée Chalamet e Mark Rylance sono i protagonisti ai poli opposti di un'opera insolita e ardita, gravata però da una sceneggiatura troppo modesta
La prima parte di questa Mostra del Cinema di Venezia 2022 ha offerto film piuttosto deludenti o, in assenza di aspettative, semplicemente ‘brutti’. Al punto che, per avere la garanzia di vedere qualcosa di bello, ci si è dovuti recare alle Gallerie dell’Accademia, dove è conservata la più numerosa e importante collezione al mondo di pittura veneta. Tra i tanti capolavori scelgo di segnalare soltanto La Tempesta di Giorgione. Non tanto perché sia l’opera più bella – impossibile e e sciocco stilare simili classifiche – ma perché il riferimento al maestro di Castelfranco permette di ricollegarsi a un curioso fatto accaduto l’altro ieri nel suo paese natale.
Un operaio di 56 anni, in preda a un raptus di follia, ha staccato un dito con un colpo di forbici a un suo connazionale di 27 anni, anch’egli operaio, al quale alcuni mesi prima aveva subaffittato una parte del proprio alloggio. A scatenare la furia dell’uomo è stata la visione del coinquilino intento ad abbeverare il proprio gatto con dell’acqua minerale, evidentemente ritenuta da lui troppo preziosa per essere donata a un felino.
La notizia, al di là dell’aspetto folkloristico, sarebbe trascurabile se non fosse diventata, per un gioco di rimandi iniziato con Giorgione, un’incredibile coincidenza rispetto al film di Luca Guadagnino – presentato nel Concorso principale – Bones and all, che adatta più o meno liberamente l’omonimo romanzo del 2015 di Camille DeAngelis.
Per chi come il sottoscritto si è recato alla proiezione subito dopo essere venuto a conoscenza del fattaccio di Castelfranco, è stata una vera sorpresa scoprire che il film cominci anch’esso con lo staccamento di un dito umano. Stavolta, però, a morsi.
Anni ’80. Siamo in Virginia, dove una ragazzina, Maren (Taylor Russell), durante una festicciola con alcune amiche, mangia il dito a una di esse intenta a mostrarle lo smalto appena messo. Il fatto, come si può immaginare, non viene preso benissimo dalle altre e così Maren è costretta a fuggire lesta con l’aiuto del padre, che però poco dopo la abbandona, non sentendosi in grado di aiutarla.
La madre non c’è: essendo anch’essa una cannibale, per proteggere la figlia e il marito si era dileguata molto tempo prima. Maren si mette allora sulla sue tracce e durante il viaggio incontra altri suoi simili, che riesce a riconoscere dall’ ‘odore’ (nemmeno fossero lupi mannari).
Il primo è l’inquietante Sully (Mark Rylance), con il quale condivide come pasto una vecchia appena morta. Il secondo è lo scheletrico Lee (Timothée Chalamet), “63 chili bagnato”: si imbatte in lui al supermercato (evidentemente questi cannibali mangiano anche cibo non prettamente ‘umano’ …), le ispira fiducia e allora rimangono insieme, vivendo così il loro primo grande, ‘diverso’ amore.
Motivi per apprezzare Bones and All ce ne sarebbero: innanzitutto il coraggio di Luca Guadagnino nell’affrontare un tema ardito, pur con velleità evidentemente più metaforiche che di genere (siamo negli anni ‘pre AIDS’, fate due più due —), cosa che il nostro cinema preferisce di solito evitare pigramente (e infatti Guadagnino è da considerarsi ‘americano’).
Poi, il regista palermitano sa indubbiamente dove posizionare la macchina da presa, cosa non scontata a vedere alcuni altri film di questa Mostra del Cinema. La terza ragione di elogi a Bones and all è infine l’ottima interpretazione del 62enne Mark Rylance, che esalta tutte le scene in cui è presente, purtroppo poche.
I problemi, tuttavia, prevalgono.
La sceneggiatura di Bones and All (del fidato David Kajganich, già dietro a Suspiria e A bigger splash) è costruita male: l’incontro con la madre (Chloë Sevigny), che sembrerebbe inizialmente essere il traguardo di Maren, sfocia in un momento deludente; la natura cannibale dei protagonisti risulta erratica e altalenante, finendo spesso per apparire soltanto un escamotage per rendere Bones and All ‘differente’ dal tipico, abusato, viaggio di formazione on the road; e il finale suona un po’ forzato e meno potente di quanto avrebbe potuto – e dovuto – osare (a rischio di incappare nel temuto V.M. 18).
Anche la banalità dei dialoghi costituisce spesso un limite di Bones and All, INIZIO SPOILER tra la retorica della protagonista che pretende di cibarsi solo di persone cattive (ma buone da mangiare …) e punte di ridicolo involontario, come quando Lee racconta commosso di quando ha mangiato il padre FINE SPOILER: un momento che riporta alla mente il monologo in cui Felice Andreasi affermava di aver bruciato la moglie per la fine dell’anno, capolavoro di umorismo stavolta volontario.
Come ultima nota negativa, i due protagonisti risultano troppo poco espressivi, soprattutto il tanto decantato Timothée Chalamet, anche se a quanto pare, visti pure i pregressi, questa è la sua cifra, prendere o lasciare.
Il ragazzo, in ogni caso, se come attore si dimostra piuttosto deludente, come persona si è invece riscattato grazie alla sua inaspettata generosità. La star più acclamata del Lido, soprattutto dalle folle di ragazzine, non si è limitato infatti soltanto a dimostrarsi disponibile sul tappeto rosso con i fan che ambivano a una foto o un autografo.
Siccome gli osannanti erano in numero impossibile da accontentare tutti nel rispetto dell’orario d’inizio della proiezione, il 26enne Timothée Chalamet è entrato in sala con la delegazione, come da protocollo, poi, una volta iniziato il film, è sgattaiolato fuori per tornare a soddisfare quelli rimasti a bocca asciutta.
Non solo: alla sera ha fatto sorprendentemente atto di presenza anche al meno blasonato PalaBiennale, dove nessun divo si reca mai perché mancano i fotografi, per salutare il pubblico al termine della seconda proiezione di Bones and all. Tanto di cappello quindi per un giovane che, nonostante il grande successo, sembra non essersi montato la testa ed è anche capace di affermare concetti non banali. Resta però la grande pecca del suo orrendo modo di vestire.
Di seguito il trailer italiano di Bones and All, che arriverà nei cinema il 23 novembre:
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