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Voto: 7/10 Titolo originale: Bullets of Justice , uscita: 10-07-2020. Regista: Valeri Milev.

Bullets of Justice | La recensione del film fanta-horror di Valeri Milev

20/10/2020 recensione film di Marco Tedesco

Il regista mette in scena un progetto tanto bizzarro quanto ambizioso, un B-movie esagerato e assurdo che vede nel cast anche Danny Trejo

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Da quanto i B movies e il cinema grindhouse degli anni ’70 e ’80 sono diventati una venerata formula per catturare i nostalgici, molti registi e sceneggiatori hanno iniziato a tentare di emularne e ricrearne quel fascino, con alterne fortune. A volte queste parodie auto consapevoli si dimostrano incredibilmente divertenti, spingendo chi le guarda a (ri)scoprire i cataloghi di pionieri come Roger Corman, Robert Rodriguez e Sam Rami.

Dall’altra parte, però, quell’umorismo vagamente satirico del passato può anche risultare irritante a causa proprio del compiacimento implicito, più preoccupato di ammiccare appunto al pubblico che di raccontare una storia divertente. Lo sceneggiatore e regista Valeri Milev (Wrong turn 6) ha una dichiarata affinità per i film di genere e il suo chiacchieratissimo – e rimandatissimo (era stato pensato nel 2017 come pilot per una serie TV, poi ‘riconvertito’ a lungometraggio) – progetto Bullets of Justice riesce nei suoi 79 minuti a catturare in modo autentico l’insolente gratuità di intenti di una tipica opera indipendente fanta-horror che strizza l’occhio al passato

La sua visione è ambiziosa, e se da un lato è emozionante da vedere per come è stata eseguita con un budget di circa 1 milione di dollari, dall’altro inevitabilmente soffre di bulimia da eccessivo entusiasmo, finendo per mettere in tavola molto più di quanto non possa masticare e digerire.

BulletsofJustice.jpgIn una parola, Bullets of Justice è assolutamente fuori di testa nel concept. Ci troviamo in mezzo a un conflitto distopico tra esseri umani e … maiali umanoidi. In sostanza, il governo americano anni fa ha aperto un progetto speciale chiamato “Army Bacon”, che consisteva nell’incrociare suini e uomini per creare un super soldato. Questi esseri erano stati progettati inizialmente per aiutare gli Stati Uniti a vincere la Terza Guerra Mondiale e sconfiggere gli storici rivali russi, ma – prevedibilmente – questi abomini hanno poi iniziato a crescere di numero, arrivando addirittura al potere.

Salto avanti veloce di 20 anni, con la Terra governata ormai dai maiali bipedi, ora chiamati Muzzles (Museruole), con i pochi uomini rimasti braccati. Non solo i Muzzles hanno il controllo completo, ma allevano, confezionano e vendono anche carne umana per i loro simili. In condizioni quasi insopportabili, i nostri eroi, la baffuta Raksha e il caucasico Rob Justice (Doroteya Toleva e Timur Turisbekov), fanno parte di un piccolo gruppo di combattenti della resistenza che si nascondono dai Muzzles in un bunker sotterraneo. I due sono determinato ad affrontare il tirannico nemico , ma deve prima scoprirne i punti deboli per distruggerlo.

A scanso di equivoci meglio chiarire subito che, nonostante ciò che alcuni poster e il trailer possano suggerire, Danny Trejo non è un personaggio principale in Bullets of Justice. Interpreta “Grave-digger”, il padre di Rob Justice. A occhio, il minutaggio complessivo dell’attore raggiunge forse i cinque minuti complessivi. Questa è una tendenza che si può osservare ormai da diverso tempo e, sebbene sia comprensibile dal punto di vista del marketing, sarebbe bello che il 76enne di Echo Park ricevesse ruoli migliori e più importanti.  Comunque, nonostante la brevità, le sue piccole apparizioni sporadiche sono tra le più gustose ed efficaci, e legittimano la bmovietudine del film, imprimendogli un marchio DOC.

Ci sono anche molte gag divertenti. Uno dei Muzzles che vengono catturati per un interrogatorio si chiama Benedict Asshole, e per una buona ragione. La bocca della creatura ha, come intuibile, la forma innegabile di un ano umano (un po’ come l’Arseface di Preacher). È greve, certo, ma tutto passa quando i sottotitoli traducono il suo linguaggio ‘flatulento’. Non ha pretese intellettuali, ma suscita risate, quindi poco importa no? Sfortunatamente, non tutto Bullets of Justice è un flusso costante di momenti irresistibili. Uno dei maggiori problemi è appunto l’incoerenza dell’umorismo messo in scena. Per ogni battuta che arriva a bersaglio, ce ne sono tre a seguire che non lo fanno.

Danny Trejo in Bullets of Justice (2019)Non è questione di eccessiva ‘scorrettezza’, soltanto vengono offerte dai personaggi in modo goffo o non sono così intelligenti come si vorrebbe far credere, tanto per cominciare. I tentativi andati a vuoti suonano un po’ come quando si guarda un comico che racconta una barzelletta poco divertente e, poiché il pubblico non ride, ti senti in imbarazzo per lui.

Inoltre, Bullets of Justice è strutturato come una satira o una farsa, ma ci si ritrova a domandarsi cosa stia effettivamente criticando e prendendo in giro. In ogni caso, le scene riuscite lo sono ampiamente, il che ripaga almeno in parte le controparti deboli.

La linea comica ‘irregolare’ non è però l’unica colpevole. Bullets of Justice ha infatti una trama confusionaria. La storia stessa è inutilmente contorta, quando avrebbe potuto essere facilmente semplificata per servire al meglio i punti di forza della sceneggiatura. Ci sono diverse scene infarcite di informazioni da parte di personaggi che vedremo solo una volta, e si tratta di quel tipo di spiegazioni che confondono più che aiutare a contestualizzare.

Semplicemente, Valeri Milev avrebbe dovuto seguire la classica lezione narrativa del “mostrare, non dire”, da cui Bullets of Justice avrebbe potuto trarre grande beneficio. La successione delle scene a volte sembra casuale e questo contribuisce solamente a ingarbugliare una vicenda già di base incoerente e sopra le righe. Mentre le singole sequenze sono in sé impressionanti, sembra che siano state progettate prima che la storia e il copione fossero effettivamente ultimati. L’impressione è che – come probabilmente è stato – siano stati fatti dei ‘sacrifici’ per riassumere il contenuto di una tela più grande (la potenziale serie TV).

Ciò che Bullets of Justice perde nella struttura narrativa e nella storia, compensa però abbondantemente in termini di stile, splatter ed effetti speciali. Dal primo fotogramma è chiaro che Valery Milev non ha badato a spese per assicurarsi che la sua peculiare visione fosse realizzata su pellicola. Il lavoro con la mdp è intenzionalmente ruvido e instabile, con sequenze action girate con la shaky cam, ma differenza di altri film, si riesce a capire sempre cosa sta succedendo. Senza dubbio è stata una sfida trasmettere sia l’energia frenetica dell’azione che la coerenza di ciò che sta realmente accadendo sullo schermo.

bullets of justice filmAnche i costumi e il make-up sono sorprendentemente impressionanti. I combattenti della resistenza dilaniati dalla guerra indossano più che semplici stracci e lacci emostatici. Ogni personaggio ha un look distinto, ma sembra appartenere allo stesso universo desolato e condannato degli altri. Dovendo usare riferimenti familiari, pensate a un Fuga da Los Angeles in salsa steampunk.

Il vero spettacolo di Bullets of Justice, tuttavia, sono i Muzzles. Il loro design generale è piuttosto semplice, ma quando sono ricoperti di sangue, escrementi e dio sa cos’altro, il loro aspetto aggressivo raggiunge l’apice. E, per tornare al buon vecchio Benedict Asshole, gran parte della sua efficacia deriva proprio dall’aspetto. La foto a lato parla da sola.

Il resto è un miscuglio di sparatorie, corpi umani sbrindellati e macellati con seghe e coltellacci, CGI approssimativa, cyborg trattati male, nudi frontali (maschili e femminili), liquami vari, guerriere bellissime votate al sacrificio, canti russi, un villain dalla sessualità dubbia e musiche enfatiche.

In definitiva, Bullets of Justice più o meno mantiene quello che promette. È profondamente imperfetto, e delude soprattutto nel finale, ma è difficile pensare che avremo un’altra possibilità di vedere un film in cui uomini con la testa di maiale fanno la guerra all’umanità a colpi di grugniti e proiettili e tanto basta per renderlo una visione consigliabile.

Di seguito il trailer internazionale di Bullets of Justice: