Voto: 6/10 Titolo originale: Cannibal! The Musical , uscita: 30-08-1996. Budget: $125,000. Regista: Trey Parker.
Cannibal! The Musical, l’anarchia formativa di Parker e Stone prima di South Park
12/05/2025 recensione film Cannibal! The Musical di Marco Tedesco
Tra western, cannibalismo e vendetta affettiva, un laboratorio ideologico datato 1993

Nel panorama del cinema indipendente americano degli anni Novanta, Cannibal! The Musical (1993), primo lungometraggio firmato da Trey Parker e Matt Stone, si configura come un oggetto filmico singolare, al tempo stesso derivativo e profondamente originale. Prodotto con un budget risicato mentre gli autori erano ancora studenti universitari presso la University of Colorado Boulder, il film nasce da un’operazione di mistificazione ironica: un musical ispirato alla vera vicenda del pioniere Alferd Packer, unico condannato ufficialmente per cannibalismo negli Stati Uniti.
Se la sua natura grottesca e lo humour adolescenziale potrebbero collocarlo nella tradizione della commedia demenziale, Cannibal! si distingue in realtà per una consapevolezza linguistica e una tensione ideologica che anticipano gran parte dell’estetica e della poetica che Parker e Stone porteranno a maturazione in South Park (1997–).
Il film si sviluppa come una rievocazione (comicamente inattendibile) del processo a Packer, interpretato dallo stesso Parker sotto lo pseudonimo di Juan Schwartz, e si struttura come una parodia del musical classico in stile Rodgers & Hammerstein. Sin dalle prime sequenze — una ricostruzione iperbolica e volutamente gore dei presunti atti di cannibalismo, immaginata dall’accusa — Cannibal! gioca sul contrasto tra orrore e leggerezza musicale, costruendo una grammatica del grottesco che trova nella canzone Shpadoinkle il suo emblema formale.
Si tratta di un numero musicale in chiave ottimista, che fa eco a Oh, What a Beautiful Mornin’ da Oklahoma!, ma ambientato tra montagne innevate e animali morti: un inizio volutamente stonato, che stabilisce sin da subito il tono dissacrante dell’intero film.
L’apparente ingenuità della messa in scena è in realtà una strategia consapevole. Il linguaggio visivo grezzo, la recitazione volutamente caricaturale e l’uso infantile della violenza sono elementi che permettono a Parker e Stone di decostruire i codici del genere musicale e del western, contaminandoli con una comicità anarchica che rifiuta qualsiasi forma di eroismo o redenzione morale. La figura di Alferd Packer viene svuotata di ogni aura tragica o epica: è un protagonista debole, ingenuo, incapace di leggere i segnali della realtà che lo circonda — un archetipo che verrà ripreso in personaggi come Stan Marsh e Butters in South Park.
Ma Cannibal! non è solo parodia: è anche un film profondamente personale. Il rapporto tra Packer e il suo cavallo, Liane — che nel film lo abbandona per un altro uomo — è una chiara allegoria del trauma personale di Parker, reduce da una rottura sentimentale.
Questo dolore privato, trasformato in farsa, non solo umanizza il protagonista, ma introduce un elemento di malinconia che tornerà più volte nell’opera dei due autori, fino a diventare tratto distintivo di personaggi come Randy Marsh o dello stesso Cartman. La scelta di battezzare con il nome dell’ex fidanzata anche la madre di Cartman sottolinea come Parker abbia sempre concepito la creazione artistica come una forma di vendetta simbolica e di catarsi personale.
Il rapporto con il corpo e con la morte, centrale nel film, si configura come il terreno privilegiato per l’elaborazione dell’umorismo più crudo. La violenza, pur ridotta all’essenziale rispetto a quanto il titolo prometterebbe, assume un valore performativo e teatrale. La scena d’apertura, in cui Packer viene mostrato mentre smembra i suoi compagni, è talmente esagerata da risultare farsesca; il sangue, i lamenti e le espressioni caricaturali diventano strumenti per ridicolizzare la morbosità dello sguardo spettatoriale, ribaltando la logica dello splatter a fini comico-satirici. In questo senso, Cannibal! prefigura l’uso dell’eccesso visivo e verbale che diventerà tratto distintivo di South Park, dove la violenza è sempre linguaggio e mai fine a sé stessa.
Anche la scelta distributiva rivela il posizionamento ideologico del film. Acquistato da Troma Entertainment, storica casa produttrice specializzata in cinema underground e trash autoironico, Cannibal! entra a far parte di un circuito alternativo di fruizione, lontano dalle logiche hollywoodiane. È proprio Troma a rilanciare il film nel 1996, approfittando del successo virale di The Spirit of Christmas (1995), cortometraggio animato che circolava su VHS clandestine a Hollywood, spinto da celebrità come George Clooney. Quando Comedy Central decide di produrre South Park nel 1996, Cannibal! viene riscoperto dal pubblico universitario e assume i contorni del cult di mezzanotte, oggetto di visioni collettive, adattamenti teatrali non autorizzati e citazioni continue.
Sebbene criticamente divisivo, il film offre oggi uno spaccato fondamentale per comprendere la genesi di una delle forme più radicali di satira audiovisiva contemporanea. La musica, l’eccesso, la dissacrazione e la contaminazione dei generi sono tutti elementi che trovano in Cannibal! una prima forma di sperimentazione. Il suo successo postumo conferma inoltre il ruolo centrale della circolazione non ufficiale e dell’economia della visione marginale nella costruzione del prestigio culturale di certe opere.
In conclusione, Cannibal! The Musical non è solo il bizzarro esordio di due futuri giganti dell’animazione televisiva: è un manifesto grezzo ma lucidissimo di un’idea di comicità che rifiuta ogni conformismo, che si nutre del trauma, della violenza simbolica e del gusto per l’assurdo per produrre uno sguardo critico sulla cultura americana. Nel corpo sanguinante e canterino di Alferd Packer si intravedono già le fattezze di Eric Cartman, di Mr. Garrison, di Kenny: Cannibal! è l’origine, non solo narrativa, ma teorica, di tutto ciò che Parker e Stone sarebbero diventati.
Di seguito trovate il trailer di Cannibal! The Musical:
© Riproduzione riservata