Voto: 6/10 Titolo originale: Flashback , uscita: 08-10-2020. Regista: Christopher MacBride.
Flashback | La recensione del film sci-fi di Christopher MacBride
27/06/2021 recensione film Flashback di Gioia Majuna
Dylan O'Brien e Maika Monroe sono i protagonisti di un fanta-thriller indie ambizioso, più affascinante che pienamente riuscito
L’ultima fatica sci-fi indipendente dello sceneggiatore e regista Christopher MacBride (The Conspiracy), intitolata semplicemente Flashback (ma nota anche come The Education of Fredrick Fitzell), è un’esplorazione sconvolgente del tempo e di come ogni cosa si sommi per dar vita all’esistenza di ciascuno. Il co-protagonista Dylan O’Brien (Maze Runner) conferma di essere uno dei giovani più interessanti in circolazione, nonostante il tentativo fallito del film di neutralizzarne il talento dall’inizio alla fine, e va comunque ammirata la visione creativa del filmmaker per i suoi audaci metodi di narrazione che vanno quasi a bersaglio, salvo atterrare da qualche parte al di sotto di storie simili venute prima.
Fredrick ‘Fred’ Fitzell (O’Brien) è intrappolato in una vita senza apparente scopo. Sua madre è sul letto di morte e la sua ragazza lo implora di scegliere un colore per la vernice dei muri, mentre al lavoro continua sulla strada della mediocrità, immotivato e semplicemente indifferente agli eventi che si stanno svolgendo intorno a lui.
Tutto però cambia quando Fred ricorda una persona specifica della sua giovinezza (interpretata con curiose intenzioni hitchcockiane da Maika Monroe). Improvvisamente, la sua passata ossessione per questa ragazza della sua adolescenza si conficca nel centro della sua esistenza e lo costringe a dover scoprire assolutamente cosa le sia successo. Fred chiede così l’aiuto di alcuni volti familiari, tra i quali spicca per la sua interpretazione losca ma efficace Emory Cohen (Come un tuono).
La prossima cosa che scopriamo è che Fred ha in qualche modo ‘sbloccato’ la capacità di viaggiare nel tempo come e quando vuole. Ed è proprio in questo momento nascono sia i punti di forza che di debolezza di Flashback. Partendo dai meriti, Christopher MacBride riesce a costruire un’opera intrigante e stilisticamente interessante nonostante il basso budget che si tuffa in profondità nelle molteplici linee temporali, con la narrazione che essenzialmente saltapicchia un po’ dappertutto mentre il protagonista impara come navigare la timeline quasi senza sforzo.
Flashback passa dall’essere un thriller di fantascienza un po’ sommesso circondato più dal fitto mistero che da un qualsiasi tipo di spiegazione, a forza disorientante e ambiziosissima, una versione molto più disordinata di qualcosa come The Butterfly Effect o del recente – e passato semi-inosservato – Synchronic (la recensione).
Se Christopher MacBride si fosse concesso qualche revisione extra dello script, forse Flashback sarebbe davvero diventato un ‘caso’ all’interno della comunità di appassionati, o magari sarebbe in poco tempo assurto a classico di culto, proprio come successo a Donnie Darko o Primer (la recensione).
Invece, così com’è, Flashback crolla sotto il peso del suo stesso genio. Il regista non si preoccupa infatti minimamente di spiegare come Fred possa riuscire improvvisamente attraversare le sabbie del tempo, ma veniamo semplicemente catapultati in una sequenza durante il terzo atto in cui vediamo molti differenti possibili risultati che si verificano tutti in una volta.
Nel bene o nel male (sta a voi deciderlo), come spettatori dobbiamo quindi ciecamente accettare che questo stia accadendo e poi iniziare a formarci le nostre personali opinioni sul significato più profondo dietro al film. Christopher MacBride sta cercando di sottolineare l’importanza del passato o forse ci sta dicendo che abbiamo il potere di alterare il futuro attraverso le nostre azioni nel passato? Magari Flashback è solamente una grande simulazione e il vero focus sono i danni a lungo termine che le droghe hanno sul nostro sistema nervoso? Sarebbe interessante leggere un saggio su come quest’opera sia solo un grande trip e che Fred si è da tempo ‘bruciato’ a causa di una droga che crea estrema dipendenza conosciuta come Mercury.
Resta il fatto che alla fine dei titoli di coda è difficile scuotere via la sensazione di sbalordimento che Flashback emana per tutta la sua durata. Ci sono sicuramente momenti di assoluta incredulità e altri in cui ci si ritrova a pensare che il picaresco Christopher MacBride avrebbe potuto adoperare un po’ più di pazienza e di comprensione, ma vanno applauditi lui e il cast (e il montatore Matt Lyon) per aver messo insieme un’opera così inusuale e sfrenata da riuscire a canalizzare l’attenzione di chi guarda per tutto il tempo.
Come avrete intuito, Flashback – che è stato peraltro classificato Rated-R negli USA – non è adatto a coloro che cercano un prodotto ordinato e di facile o immediata comprensione. È piuttosto uno di quei film che chiede al suo pubblico di azionare il cervello, che chiede agli spettatori di trarre le proprie conclusioni, come scusa per la mancanza di idee su come concludere le cose o perché Chistopher MacBride volesse davvero che ciascuno vivesse un’esperienza unica durante lo svolgimento, con l’aggiunta dei nostri commenti personali in chiusura, giusti o errati che siano.
A volte sono queste le migliori esperienze da provare col cinema, anche se possono lasciare una sensazione di vuoto o di mancanza di completezza. Scendere nella tana del Bianconiglio può avere i suoi vantaggi, basta essere di mente sufficientemente aperta per accettare quello che troveremo dall’altra parte.
Di seguito trovate il trailer internazionale di Flashback:
© Riproduzione riservata