Home » Cinema » Horror & Thriller » Incontro con Dario Argento (Venezia 80): “Un tempo io ero diseducativo e i registi avevano due palle così”

Incontro con Dario Argento (Venezia 80): “Un tempo io ero diseducativo e i registi avevano due palle così”

09/09/2023 news di Giovanni Mottola

Alla Mostra del Cinema il regista 83enne si è lasciato andare a considerazioni varie ed eventuali sullo stato del cinema italiano, ha parlato di paura e dei suoi progetti futuri

dario argento venezia 80

Se si ottengono, bene. Ma non s’intervista Dario Argento per avere scoop, notizie o sorprese. In un incontro ti aspetti che non ti dica quel che già non ti aveva detto al precedente. A maggior ragione se l’intervista si svolge all’aperto e con il ronzio persistente di un elicottero a sovrapporsi ai mozziconi di parole che gli escono di bocca.

In realtà, però, ciò non inficia in alcun modo il risultato. Perché le sue risposte arrivano piuttosto attraverso silenzi, smorfie e sguardi. E così, anche quando non parla, o le sue parole risultano coperte, si può capire nitidamente tutto ciò che pensa, secondo lo stile tipico di chi, almeno ai suoi inizi, avrebbe desiderato di fare soltanto lo scrittore, per poter lavorare appartato e senza disturbatori intorno.

dario argento panico 2023Dev’essere per questo che per realizzare Dario Argento Panico, film documentario sulla sua persona e sulla sua carriera presentato a Venezia 80, il regista Simone Scafidi ha scelto come ambientazione una camera d’albergo, sapendola da sempre l’ideale buen retiro del Maestro.

Il documentario, prodotto da Giada Mazzoleni per Paguro Film, nelle sale italiane uscirà probabilmente per tre giorni come ‘evento speciale’ per poi passare al mercato dell’home video, ma ha già – com’era prevedibile – una distribuzione anche per il mercato nordamericano e ispanico. Cioè per quei paesi in cui, Oriente a parte, Argento gode della maggiore stima e del maggior numero di colleghi ispiratisi alle sue opere.

A titolo di esempio vengono intervistati sul punto il danese Nicolas Winding Refn e il messicano Guillermo del Toro, mostratisi preparatissimi, a detta di Scafidi, sulla carriera del Maestro. La presentazione di questo documentario coincide – fatto abbastanza incredibile vista l’età di Dario Argento – con il suo primo invito ufficiale alla Mostra di Venezia, ed è in questa occasione che lo incontriamo, iniziando subito a chiedergli spiegazioni circa questa trascuratezza nei suoi confronti.

“Cominciamo col dire che io non amo molto partecipare ai festival. A me interessa fare film. Poi ho un mio pubblico che va a vederli in sala. Riguardo alla mia prima volta a Venezia: non mi avevano mai invitato perché qui, storicamente, si sono sempre ospitati film politici, opere impegnate. Io fino a poco tempo fa venivo considerato diseducativo. Adesso il mondo della cultura è molto cambiato”.

In peggio o in meglio?

“In meglio: basta vedere l’attenzione per il cinema di genere, i fumetti e tante altre cose che prima venivano snobbate”. Quindi anche il cinema italiano è migliorato? “Ah questo no, non ne parliamo nemmeno! Una volta avevamo Fellini, Visconti, Zurlini. Avevamo Antonioni, che era straordinario nel suo racconto dell’incomunicabilità”.

argento celentano 5 giornate setAnche quando parla del suo genere è tutt’altro che ottimista. “Una volta c’era una valanga di registi con due palle così. Di quel che succede adesso, ripeto, non parliamone neppure”. Risposte lapidarie – e pienamente condivisibili – che contrastano con la gentilezza con cui le fornisce, quasi sorridendo.

Pur conoscendolo da anni, fa sempre una certa impressione vedere un tratto tanto garbato in un uomo che ha cercato per tutta la carriera d’infondere ansia, tensione e soprattutto paura.

Con la paura io convivo a meraviglia: spero che fare cinema non mi aiuti mai a sconfiggerla“. In realtà il documentario si domanda anche come sarebbe stata la carriera di Dario Argento se si fosse dedicato pure ad altri generi cinematografici. Un tentativo lo fece nel 1973 con Le Cinque Giornate, protagonista Adriano Celentano in luogo della prima scelta Ugo Tognazzi, il quale rifiutò.

La figlia Asia ricorda però che “il film non ebbe successo, perciò il papà decise di tornare al suo genere, dirigendo come film successivo Profondo Rosso“.

Tra i due lavori si dedicò a un telefilm per la Rai dal titolo La porta sul buio, composta di quattro episodi dei quali Dario Argento ne diresse uno ufficialmente (Il tram) e un altro senza essere accreditato, perché subentrato a Roberto Pariante, di cui resta la firma (Testimone oculare). La particolarità di questo lavoro consiste nel fatto che il regista svolgeva una presentazione di qualche minuto al pubblico prima dell’inizio di ogni opera, a ricalco di quanto realizzato da Alfred Hitchcock nella lunga serie televisiva da lui curata.

argento asia dario set sindrome tenhalIn questo modo egli divenne uno dei volti cinematografici più noti al pubblico italiano. Questo gli comportò però anche delle seccature, in quanto per parecchio tempo un pazzo, convinto di assomigliargli, andava in giro spacciandosi per lui, frequentando ristoranti e lasciandogli il conto da pagare, arrivando persino a minacciarlo se non lo avesse fatto.

Nonostante l’età – 83 anni compiuti proprio in questi giorni – e la rottura del femore nello scorso dicembre a seguito di una caduta, il Maestro non ha nessuna intenzione di mollare.

Ho da tempo un progetto per realizzare un noir alla francese, con protagonista la mia carissima amica Isabelle Huppert. Il film è già scritto, praticamente pronto. L’infortunio però mi ha costretto a diversi mesi di terapie tra ricoveri in ospedale e cure a domicilio, quindi mi sono dato un rinvio di sei mesi. Il problema vero è che quando si dice ‘Rinviamo di sei mesi’ non ci si riferisce al momento in cui s’inizierà a girare, ma a quello in cui s’inizierà a cercare i soldi per farlo…”.

Gli auguriamo di riuscire a trovarli. Anche perché, da come si alza dalla sedia al termine dell’incontro e dal passo con cui s’incammina senza nemmeno usare un bastone, corpo e spirito sembrano quelli di un ragazzo.

Di seguito trovate il trailer internazionale di Dario Argento Panico, la cui data di uscita è ancora misteriosa: