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Intervista esclusiva | Shinya Tsukamoto: “Ho delle idee per un film di mostri; Shin Godzilla parla di Fukushima”

18/09/2018 news di Alessandro Gamma

Abbiamo fatto quattro chiacchiere con il regista giapponese, parlando del suo rapporto coi kaijū eiga, della visione giapponese e di quella americana sul genere, del finale del film di Shinji Higuchi e Hideaki Anno e di animazione

shinya tsukamoto venezia 75

Giunto alla 75a Mostra del Cinema di Venezia per presentare in concorso Zan / Killing (la nostra recensione), abbiamo avuto la possibilità di incontrare faccia a faccia per una intervista esclusiva il regista Shinya Tsukamoto, profeta del cyberpunk e del cinema underground giapponese, con all’attivo film seminali del calibro di Tetsuo: The Iron Man (1989) e Tokyo Fist (1995).

Invece che chiedergli informazioni sulla sua ultima fatica cinematografica, abbiamo però optato per approfondire il suo rapporto con i film ‘di mostri’ (i kaijū eiga) e della sua partecipazione al recente Shin Godzilla di Shinji Higuchi e Hideaki Anno (la nostra recensione). Dovete sapere infatti che nel momento in cui suo padre portò a casa una cinepresa Super8, il giovane Shinya Tsukamoto se ne appropriò e iniziò a sperimentare. Ispirato proprio dai film di mostri che amava, il primo vero film che ha realizzato in maniera casalinga assieme a suo fratello riguardava un uomo che diventava un mostro e distruggeva Tokyo.

Come è stato coinvolto in Shin Godzilla?

Uno dei due registi, Shinji Higuchi era da tempo che cercava di coinvolgermi come attore in un suo film e questa volta, trattandosi oltretutto di un film su Godzilla, non ho saputo dirgli di no.

Che interpretazione dà lei dell’immagine finale di quel film?

Bisogna partire dal presupposto che tutti questi film coi mostri, che sono un riferimento preciso a invasioni, eserciti ecc., quasi sempre finiscono con la sparizione del mostro in mare, oppure che viene ucciso e smembrato. Nel caso di Shin Godzilla, col mostro che rimane ‘immobile’, ‘fossilizzato’, si ha un po’ il simbolo di quello che è successo a Fukushima, dove tutto è ancora esattamente lì [come quando è successo il disastro l’11 marzo del 2011]. Una situazione che non si è risolta e che sta lì ferma, a testimonianza di quanto accaduto, creando in questo modo un forte senso di ansia [in chi guarda].

Ha mai pensato di dirigere personalmente un kaijū eiga e, nel caso, quanto è stato vicino a dirigerne uno?

In realtà, agli inizi della mia carriera da regista la mia idea era proprio quella di girare un film di mostri. Poi, per un motivo o per l’altro non ci sono mai riuscito, ma resta uno dei miei obiettivi e ho anche qualche idea in merito. Vorrei realizzare un film che la gente, specialmente i ragazzini, vada a vedere durante il periodo delle vacanze estive, che sia un’esperienza particolare e che li porti a desiderare di scegliere di andare nei cinema a vedere il mio film invece che andare al mare o in montagna a divertirsi! [ride]

Può dirmi qualcosa in più su questo progetto? Si tratta di mostri classici tipo Godzilla o – conoscendola – di tutt’altro?

E un segreto! [ride] Godzilla è un mostro molto tradizionale, non è lui il soggetto che mi interessa affrontare. La mia idea riguarda piuttosto un mostro che è l’eroe e un altro mostro che sarà il suo avversario

Per caso ha avuto modo di vedere la versione animata di Godzilla messa negli ultimi mesi online da Netflix (Il Pianeta dei Mostri e Minaccia sulla Città)?

Ho visto soltanto il primo episodio della trilogia. Credo che questa scelta dell’animazione sia molto interessante e che potrebbe essere sviluppata in modi fruttuosi nel prossimo futuro.

Concludendo invece con le versioni americane di Godzilla arrivate nel corso degli anni, da quella diretta da Roland Emmerich nel 1998 alla più recente di Gareth Edwards del 2014, cosa pensa del differente approccio di Hollywood nei confronti di uno dei simboli più amati del Giappone’

Il primo Godzilla diretto da Ishirō Honda nel 1954 era strettamente legato all’episodio della bomba atomica della Seconda Guerra Mondiale. Poi però, questa sua valenza è andata via via a scomparire nel tempo, con Godzilla che è diventato molte altre cose con gli anni. Per quanto riguarda le interpretazioni americane, quelle versioni sono sempre state maggiormente vincolate dall’idea di qualcosa di chimico. Manca cioè tutta quella ‘evoluzione’ del dinosauro che c’è stata in Giappone. Sono rimasti più fedeli all’idea originale.

E se è vero che lui stesso anni addietro aveva dichiarato che Tetsuo era già il suo ‘film di mostri’, chissà che il sibillino progetto di un kaijū eiga ‘atipico’ che ha in mente Shinya Tsukamoto non sia una qualche sorta di ‘evoluzione’ di quel primissimo progetto in Super8 girato col fratello tempo fa. 

Di seguito il trailer originale di Shin Godzilla, mentre più sotto un esperimento animato realizzato dal regista giapponese per Ca’ Foscari nel 2011: