Voto: 7/10 Titolo originale: John Wick: Chapter 3 - Parabellum , uscita: 15-05-2019. Budget: $55,000,000. Regista: Chad Stahelski.
John Wick 3 – Parabellum: la recensione del film di Chad Stahelski
14/05/2019 recensione film John Wick 3 - Parabellum di William Maga
Il regista alza l'asticella dell'azione di parecchie tacche per il terzo capitolo della saga, con Keanu Reeves in fuga costante e al centro di combattimenti forsennati e clamorosamente coreografati
I tre elementi chiave del franchise di John Wick sono pallottole, spargimenti di sangue e badassaggine, una ricetta semplice ma efficace che ha generato una notevole quantità di contanti al botteghino, creato una fanbase elettrica e ha fermamente ristabilito Keanu Reeves come superstar del cinema d’azione. Ora, John Wick 3 – Parabellum, prende dal cassetto i medesimi ingredienti e li porta al livello successivo. Di molto.
Proprio come John Wick – Capitolo 2 (la recensione), questo terzo capitolo riprende poco dopo gli eventi del suo predecessore. L’aver condotto affari sul terreno sacro dell’Hotel Continental ha lasciato John Wick (Reeves) in severa violazione delle rigide regole in base alle quali gli assassini dovrebbero dimettersi, con Winston (Ian McShane) che ha ordinato la sua scomunica. John Wick ha meno di un’ora prima che venga aperto un nuovo contratto sulla sua testa, e la bella somma di 14 milioni di dollari assicura che ogni tipo di killer, tagliagole e tirapiedi della malavita della città si metta presto sulla sua strada.
Mettere il suo eroe in fuga per la maggior parte dei 131 minuti di durata dà a John Wick 3 – Parabellum un senso quasi permanente di pericolo, infondendo ogni sequenza action di selvaggia energia cinetica. Quando il protagonista affronta un collega opportunista (il gigantesco Boban Marjanovich, star del basket NBA) tra gli angusti scaffali della biblioteca pubblica di New York – trasformando un grosso libro rilegato di racconti popolari russi in un’arma ferocemente efficace – ogni pugno, calcio e spinta sembra progettato per portarlo più vicino alla sua destinazione.
Durante questa schermaglia d’apertura, sia lui che il pubblico rimangono ben consapevoli delle lancette che corrono, col countdown dei minuti scandito prima che il vero pericolo inizi realmente. “Tic tac, signor Wick.”
Nel frattempo, una severa ‘Giudicatrice’ (Asia Kate Dillon) inviata dal Gran Tavolo – l’organizzazione oscura che governa il mondo criminale – arriva al Continental. Dopo aver rimproverato Winston per aver avvantaggiato John Wick e fatto la ramanzina al Bowery King (Laurence Fishburne) per gli aiuti concessi al fuggiasco, la donna intima ai due di ‘abdicare’ dalle rispettive cariche entro 7 giorni, pensa il dover affrontare delle serie ripercussioni, che arriveranno sotto forma di Zero, un killer cuoco e amante dei gatti scelto accuratamente (Mark Dacascos), il quale sta cercando di ingraziarsi i vertici e che, sorprendentemente regala inattesi sprazzi di gelido umorismo e di grottesco.
Il matrimonio tra brutali combattimenti corpo a corpo e colpi di arma da fuoco incredibilmente precisi sono stati da subito alla base della serie, e Chad Stahelski vuol dimostrare una volta di più che il passato da stuntman ha il suo bel peso nei film che gira, infarcendo la pietanza con alcune delle più folli, originali, energetiche coreografie mai viste prima a Hollywood.
Ognuno di questi momenti – e sono tanti – è magnificamente catturato dalla cinepresa e girato con perizia per garantire che gli spettatori non abbiano problemi a seguire i movimenti – un piacevole diversivo dall’usuale dipendenza tutta americana dal tagliare rapidamente tra più angolazioni di filmati tremolanti e con camera a mano – e per mostrare quanto del lavoro sugli stunt sia stato eseguito personalmente dallo stesso Keanu Reeves.
Ancora più impressionante è però il numero di queste sequenze che si verificano in lunghi e ininterrotti piani sequenza, la cui logistica realizzativa è davvero sbalorditiva da considerare (ma c’è sicuramente il trucco …).
Il sempre delizioso cast di supporto vanta alcune nuove aggiunte qui, tra cui Anjelica Huston nelle vesti di un’istruttrice di balletto collegata strettamente al passato di John Wick; Jerome Flynn (Il trono di spade) come figura malavitosa di alto rango che il protagonista cerca di contattare; e Halle Berry nei panni di Sofia, un’assassina trasformata in albergatrice che ha un grande debito nei confronti del nostro eroe.
L’attrice premio Oscar per Monster’s Ball – L’ombra della vita ha un ruolo di primissimo piano nel secondo atto del film, un lungo scontro a fuoco su larga scala nelle strette vie di un mercato marocchino in cui Sofia, John Wick e un paio di cani molto ben addestrati ad attaccare si ritrovano a dover respingere con ogni mezzo alcune dozzine di guardie armate. Da notate che anche Halle Berry sembra aver compiuto la maggior parte delle acrobazie senza controfigura.
E se le corse / duelli sulle moto brandendo katane o i cavalli utilizzati come imprevedibili armi scalcianti rientrano nel ‘contratto’, non sembra una caso che Chad Stahelski abbiamo voluto sul suo set – direttamente dal seminale The Raid 2 – Yayan Ruhian e Cecep Arif Rahman, impegnandoli, giustamente, in una delle migliori sequenze di combattimento corpo a corpo che John Wick 3 – Parabellum ha da offrire.
Ambientata in un’enorme stanza piena di vetrine – dove anche pareti, pavimento e soffitto sono fatti di vetro – la fluidità del prolungato – quasi estenuante – duello a tre sarebbe già da solo sufficiente, ma il contesto sbalorditivo (quasi una sorta di versione 3.0 della stanza degli specchi di I 3 dell’Operazione Drago) aggiunge un ulteriore grado di splendore visivo.
Come detto, il regista 50enne continua con la tradizione di alzare nuovamente il tiro e creare ‘livelli di gioco’ fantasiosamente ingegnosi videoludici in cui infilare scene d’azione complesse e articolate, come uno stretto corridoio fiancheggiato da vetrine piene di coltelli antichi dove John Wick respinge assalitori da ogni parte.
Chad Stahelski abbraccia pienamente anche una tavolozza cromatica vivace, con vicoli oscuri e strade intrise di pioggia bagnate da neon rossi e blu, e sfrutta il sound design in modo esemplare.
Aspettatevi quindi di essere assaliti da ogni angolo dai tonfi sordi dei pugni, dallo scricchiolio delle ossa che si spezzano e dal rumore secco di ogni colpo di pistola. Per farla breve, John Wick 3 – Parabellum risuona altrettanto brutale di quanto appare sullo schermo.
Come i suoi predecessori, il terzo film espande la mitologia di questo universo spietato, ma non si preoccupa di spiegare ogni nuovo pezzetto del puzzle, optando invece per mostrare solo ciò che è rilevante per la storia. Ogni dettaglio è come un sorso di un whisky raffinato, non uno shottino di bourbon che brucia la gola.
Il passato è importante, fondamentale, ma non ci soffermiamo su ciò che non sta accadendo sullo schermo. Il protagonista è riuscito nell’impresa impossibile di lasciarselo alle spalle, ma ora che è tornato è altrettanto impossibile fuggire in questo mondo di assassini governati da regole legate al sangue con conseguenze mortali ogni volta che una viene infranta. E questo soltanto conta.
E ad essere onesti, un risultato di questo tipo era difficilmente prevedibile. Fino ad oggi, i film della saga si sono appoggiati a una serie di punti di forza molto specifici (i tre elementi chiave sopra menzionati), e finora sono stati in grado di utilizzarli per consegnare al pubblico pagante alcuni degli sparatutto più divertenti a memoria recente. Se Chad Stahelski e Keanu Reeves saranno in grado di continuare a elargire questo tipo di qualità e coerenza, allora bene vengano altri sequel.
Di seguito trovate il trailer in versione italiana di John Wick 3 – Parabellum, nei nostri cinema dal 16 maggio:
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