Voto: 6.5/10 Titolo originale: Longlegs , uscita: 31-05-2024. Budget: $10,000,000. Regista: Osgood Perkins.
Longlegs: la recensione del film satanico di Osgood Perkins con Cage e Monroe
26/08/2024 recensione film Longlegs di Marco Tedesco
Il regista torna sulle scene con un'opera che mescola soprannaturale e orrore psicologico, diretta con crudo realismo
Sono molti gli horror che riescono a creare un senso di angoscia, ma pochi quelli che riescono a evocare il male palpabile che emana da Longlegs. Il quarto lungometraggio del regista e sceneggiatore Osgood ‘Oz’ Perkins avvolge infatti lo spettatore nella storia di una talentuosa agente dell’FBI che dà la caccia a un serial killer sfuggente, riuscendo nel non semplice compito di trasmettere al pubblico l’ansia e il disorientamento crescenti della protagonista.
La 31enne Maika Monroe (It Follows), continua a dimostrare il suo talento all’interno del genere thriller, interpretando ora una giovane donna il cui passato tormentato fornirà indizi cruciali per l’indagine. Il collega Nicolas Cage offre invece una delle performance più inquietanti mai tentate nel ruolo di un maniaco omicida che naviga nell’occulto.
Mescolando satanismo e l’angoscia strisciante di procedurali alla Il Silenzio degli Innocenti e Se7en, Longlegs – su cui la distribuzione italiana ha deciso, non insolitamente, di non scommettere troppo forte – garantisce quel tipo di cruda cupezza che potrebbe forse tener lontano il grande pubblico. Ma quelli che si azzarderanno a testarlo potrebbero uscire dalla visione soddisfatti.
A metà degli anni ’90, in Oregon, l’agente dell’FBI Lee (Monroe) viene incaricata di scovare un serial killer conosciuto con il soprannome di ‘Longlegs’. Lasciando messaggi criptici, Longlegs ha un modus operandi peculiare: uccidere giovani donne nate il 14 del mese, oltre a eliminare i loro genitori nelle loro case, senza però lasciare alcuna traccia del crimine (sembra sempre che il padre abbia ucciso il resto della famiglia prima di suicidarsi).
La riservata ma brillante Lee, che possiede poteri psichici incostanti, si rende presto conto che il pluriomicida è lo stesso uomo terrificante (Cage) che proprio lei ha incontrato da bambina.
Osgood Perkins (Gretel & Hansel, February – L’innocenza del male) crea un universo di cieli perennemente grigi e interni cupi che contribuiscono all’atmosfera di disperazione implacabile del film.
Il direttore della fotografia Andres Arochi Tinajero utilizza una palette cromatica tenue per enfatizzare la sensazione che la vita sia stata risucchiata via da questa comunità, con l’ondata di terrore portata da Longlegs che lascia una cicatrice anche nel paesaggio.
Omicidi casuali — alcuni legati a questo assassino di massa, altri no — costellano il film, sottolineando quanto sarà tesa, imprevedibile (e, occasionalmente, macabramente divertente) l’indagine di Lee. Anche quando arriverà inevitabilmente a confrontarsi direttamente con Longlegs, il film avrà tutt’altro che finito con le sorprese, poiché Lee dovrà anche determinare il movente del serial killer — e se possa aver un complice.
La performance sobria di Maika Monroe si adatta perfettamente al tono generale teso e fosco. Lee è molto brava nel suo lavoro, ma emana un’aura quasi paralizzante, come se non fosse completamente presente, lottando con ricordi repressi della sua infanzia (i montatori Greg Ng e Graham Fortin donano a Longlegs un’energia frammentata, inserendo micro-flashback per suggerire cosa le è accaduto da bambina).
L’attrice interpreta i poteri psichici inaffidabili di Lee come un dono e una maledizione, costruendo un personaggio determinato la cui compostezza nasconde un silenzioso disfacimento interiore. Il film cresce in intensità man mano che questa agente dell’FBI comprende che arrivare al fondo dei crimini di Longlegs significherà anche affrontare i misteri della propria infanzia.
Ma, in definitiva, sono i piccoli dettagli che rendono Longlegs una rappresentazione avvincente della depravazione morale.
Il sound designer Eugenio Battaglia e il compositore Zilgi creano un tappeto sonoro minaccioso, con l’occasionale inserimento dei T. Rex nella colonna sonora ad aumentare il senso di disagio.
Il merito va anche a Nicolas Cage, molto noto per le sue interpretazioni sopra le righe. Non è il caso però di Longlegs, dove la sua prova bizzarra è al servizio di un personaggio così privo di umanità che non c’è alcuna esuberanza nella performance.
Piuttosto, il suo maniaco è una creatura sgradevole e miserabile — quando dichiara con noncuranza, “Ave Satana!”, non c’è alcun sottofondo ridicolo. Alcuni dei momenti più avvincenti del film sono i più semplici, con Lee e ‘Longlegs’ che si affrontano in una conversazione a un tavolo, con lei che cerca di comprendere il male inspiegabile che contrasta con il caos serpeggiante di lui.
Nonostante il fatto che Longlegs giochi col satanismo e i poteri psichici, Oz Perkins si appoggia a un realismo crudo che rende l’horror, a tratti grafico, molto più sconvolgente. Con il tempo, Lee sbloccherà il suo passato e dedurrà il piano di Longlegs, e le spiegazioni saranno sorprendentemente solide; un risultato impressionante considerando che molti horror faticano a spiegare dignitosamente i loro enigmi.
Il regista esercita un controllo tonale quasi fincheriano sul materiale a disposizione, e gli attori di supporto — in particolare Blair Underwood nei panni del capo esausto di Lee e Alicia Witt nel ruolo di sua madre religiosa e conservatrice — sono usati superbamente.
Insomma, in Longlegs, Lee potrà pur arrivare a risolvere il mistero, ma non troverò alcuna soddisfazione lungo il cammino. Qualcosa di malvagio è ancora là fuori — e si sta solmente avvicinando.
Di seguito trovate il full trailer internazionale di Longlegs:
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