Voto: 7/10 Titolo originale: Missing Link , uscita: 04-04-2019. Budget: $100,000,000. Regista: Chris Butler.
Mister Link | La recensione del film LAIKA di Chris Butler
03/10/2020 recensione film Mister Link di William Maga
Il regista torna dietro alla mdp dopo ParaNorman per una nuova avventura animata in stop-motion piena di personaggi eccentrici e splendidi paesaggi, che latita un po' in quanto a profondità, ma che fa bene agli occhi
LAIKA è uno dei pochi studi cinematografici al mondo dedicati all’animazione in stop-motion, che mantiene viva questa straordinaria forma d’arte con storie stravaganti come Coraline, ParaNorman e Kubo e la spada magica (la recensione). La loro ultima fatica, Mister Link (Missing link), spinge ancora più in là i confini di questo medium plasmato a mano in modi spettacolari, anche se la storia al centro del film non è all’altezza degli elevatissimi standard dell’animazione stessa.
Il Mister Link del titolo (doppiato in originale da Zach Galifianakis) è una versione adorabile e affascinante del Sasquatch / Bigfoot, una creatura pelosa alta otto piedi abitante nella zona del Nord-ovest Pacifico, che stringe un accordo con un avventuriero e cercatore disinvolto ma egoista di bestie mitiche di nome Sir Lionel Frost (Hugh Jackman). Mr. Link crede infatti che ci siano altri della sua specie che vivono dall’altra parte del mondo, nella leggendaria valle di Shangri-La, così Frost accetta di scortarlo là fintanto che gli sarà permesso essere il primo uomo a presentare il gigante irsuto al mondo, un’esclusiva che gli garantirebbe l’accettazione nell’Optimates Club, un collettivo di pomposi cacciatori ed esploratori che si riuniscono in una villa esclusiva nella Londra dell’epoca vittoriana.
La storia è quella del tipico ‘giro del mondo’, che sfreccia dall’Inghilterra, al Nord-ovest Pacifico, fino a Santa Ana California (dove incontrano l’impavida Adelina Fortnight, doppiata da Zoe Saldana), e infine all’Himalaya, anche se il film sembra più una scampagnata che un lungo e faticoso viaggio. La durata di 94 minuti sembra in realtà addirittura troppo breve: mentre i temi dell’identità, dei valori e della famiglia ‘scelta’ risuonano come veri, non vengono però esplorati abbastanza a fondo o in un modo unico. Inoltre, i personaggi sono fantastici, ma sarebbe stato bello vedere i realizzatori di Mister Link enfatizzare gli elementi ‘turistici’ della vicenda e darci più tempo per guardare il trio esplorare paesaggi e luoghi pittoreschi.
Anche se la storia sembra eccessivamente sfoltita, quello che c’è è profondamente sentito e, soprattutto, stupendo. È sempre un piacere essere portati altrove verso i mondi stravaganti che la LAIKA prepara all’interno del loro capannone di Portland, e gli ambienti naturali di Mister Link e gli interni riccamente dettagliati sono ispirati e strabilianti, al pari dei loro lavori precedenti. Il film si apre con una baruffa tra Frost e il mostro di Loch Ness che mette in mostra animazioni fluide, movimenti dinamici della cinepresa di Chris Butler (già regista di ParaNorman) e alcuni degli effetti acquatici più abbaglianti mai visti in qualsiasi film d’animazione.
È divertente perdersi in tutti i piccoli dettagli che gli animatori e i set designer si sono presi molta cura nella realizzare, come il modo in cui la pelliccia ramata di Mister Link si muove mentre cammina, o il modo in cui la luce del sole sembri proiettata da milioni di miglia di distanza invece che da una semplice lampadina a pochi metri di distanza dentro uno studio cinematografico. Il film non è un’ode herzogiana alla natura come lo è stato Il Viaggio di Arlo della Picar, ma la maestosità degli ambienti esterni ci fa desiderare che lo sia.
Ciò che è davvero eccezionale nel cast di personaggi di Mister Link è che sono così meravigliosamente eccentrici, come la scontrosa nonna himalayana che è ignara del pollo perennemente appollaiato sulla sua testa o l’assassino sfregiato e dai denti storti assoldato per far fuori Frost. In effetti, a parte la narrazione sincera ma un po’ troppo banale, ogni centimetro di questo film appare unico e speciale.
Il peloso protagonista è adorabile quanto si potrebbe chiedere. Il suo desiderio di trovare un posto a cui appartenere è profondamente comprensibile e la sua incapacità per il sarcasmo e le figure retoriche è accattivante e divertente. Frost è meno stratificato ed è al centro di un cambiamento gestito in modo inelegante nel terzo atto, ma l’energia e il carisma del doppiaggio riescono ad appianare alcuni dei punti più ostici della sceneggiatura. Anche le figure di contorno sono rese con personalità nonostante il minutaggio scarso, contribuendo a costruire un universo affascinante e simpatico.
In definitiva, Mister Link non avrà forse la risonanza emotiva dei migliori lavori della LAIKA, ma mette in mostra alcune delle immagini più fantasiose e incantevoli che probabilmente vedrete al cinema in questo difficile 2020, e mentre la storia è un po’ scarna, l’improbabile duo composto da Frost e Link lascerà in voi un’impressione duratura.
Di seguito trovate il trailer italiano di Mister Link, nei nostri cinema dal 17 settembre:
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