Voto: 5/10 Titolo originale: Monstrous , uscita: 13-05-2022. Regista: Chris Sivertson.
Monstrous: la recensione del film horror anni Cinquanta con Christina Ricci
03/12/2022 recensione film Monstrous di Gioia Majuna
Il regista Chris Sivertson torna sulle scene con un'opera diligente ma troppo standard per lasciare un segno
La presenza della sempreverde e deliziosa Christina Ricci nel ruolo di protagonista sarà senza dubbio fonte di attrattiva per Monstrous, un horror thriller sfilacciato che si basa su convenzioni ben collaudate, ma che si diverte a farlo. Ci sono alcune idee intriganti sul trauma, la fiducia e il senso di colpa materno in questa storia di una madre single che inizia una nuova vita con il figlio piccolo nella California degli anni Cinquanta ma, come è tipico del regista Chris Sivertson (All Cheerleaders Die), il film privilegia in gran parte gli spaventi di genere rispetto a qualcosa di più profondo.
Presentato al Glasgow Frightfest e poi a Sitges, Monstrous dovrebbe attirare l’attenzione degli appassionati sia per la protagonista che per i suoi effetti speciali, mentre le sue svolte narrative potrebbero creare ulteriore passaparola.
Nell’America degli anni Cinquanta, Laura (Ricci) e suo figlio di sette anni, Cody (Santino Barnard), si dirigono verso una piccola città della California per sfuggire all’ex marito violento di lei e iniziare una nuova vita. Laura si innamora della nuova casa e si tiene occupata nel suo lavoro di dattilografa; la sera guarda la televisione e sogna nuovi elettrodomestici da cucina.
Per Cody, invece, è più difficile ambientarsi: fatica a inserirsi a scuola e desidera tornare a casa. E quando inizia a parlare della “bella signora” dello stagno esterno che viene a trovarlo di notte, Laura capisce che i suoi problemi sono solo all’inizio.
Monstrous ha un’atmosfera efficacemente inquietante fin dall’inizio; nonostante l’America da cartolina in mostra – una gloriosa tavolozza in technicolor fatta di Chevrolet scintillanti, coppe di gelato e gonne sgargianti – nulla sembra del tutto ‘a posto’. Le ombre oscure del passato li hanno chiaramente seguiti fin nel Golden State; nonostante gli sforzi di Laura, Cody è introverso e distante, il legame tra i due è a tratti intimo e teso.
E così come suo figlio sembra andare alla deriva, senza legami, nel nuovo ambiente, Laura ne è spesso sopraffatta, ripetendo slogan pubblicitari per placare il dolore fisico che sente nello stomaco, chiudendo gli occhi per sfuggire a bizzarre visioni di muri intrisi d’acqua e quadri che si dissolvono.
Christina Ricci si impegna e coinvolge, mentre la fotografia di Senda Bonnet offre un lavoro di grande effetto, contrapponendo l’ampio orizzonte californiano e le distese d’erba sussurrante agli opprimenti e scricchiolanti interni notturni della casa di Laura e all’ambiente pressante del suo lavoro in ufficio e della scuola di Cody.
Nonostante il suo tono stravagante, non si può tuttavia sfuggire al fatto che Monstrous praticamente si regge su alcune convenzioni di genere piuttosto ovvie e numeroso volte già esplorate, anche nel recentissimo passato: la madre single disperata che cerca di salvare il proprio figlio; il mostro gocciolante che emerge dal lago vitreo nel bosco; una minaccia domestica inarrestabile; il fatto che, nonostante le suppliche sempre più spaventate di Laura, nessuno sia disposto a crederle.
Per merito della sceneggiatrice Carol Chrest, rimane comunque in gran parte ambiguo se questo squallido stalker soprannaturale sia autentico o una manifestazione di un trauma collettivo; il fatto che Laura non riesca a trovare aiuto per nessuna delle due possibilità è una frustrazione palpabile.
In effetti, è proprio con l’idea della persecuzione di donne vulnerabili – un pilastro del cinema horror – che Monstrous compie le sue esplorazioni più interessanti. Man mano che la storia procede e gli elementi più disparati cominciano ad essere messi a fuoco, infatti, la situazione di Laura inizia ad assumere una forma molto diversa. E quando la vera natura dei suoi demoni viene finalmente rivelata, la vicenda inizia ad addentrarsi in un territorio molto più intrigante, esaminando come il passato possa arrivare a perseguitare il presente, come il peggior tipo di incubi possa venire dall’interno e come non sia sempre meglio fidarsi delle proprie prospettive.
Eppure, non è abbastanza per elevare Monstrous al di sopra dei semplici risultati standard del sottogenere. Twist shyamalaiano spiazzante del terzo atto incluso.
Di seguito trovate il full trailer internazionale di Monstrous, disponibile a noleggio su Prime Video:
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