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Voto: 5/10 Titolo originale: No One Gets Out Alive , uscita: 29-09-2021. Regista: Santiago Menghini.

Nessuno ne uscirà vivo: la recensione del film horror di Santiago Menghini (su Netflix)

30/09/2021 recensione film di Gioia Majuna

Il premiatissimo romanzo di Adam Nevill arriva sul piccolo schermo in un adattamento un po' troppo derivativo e scarico di spaventi, che può però contare sulla prova magnetica di Cristina Rodlo

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Come scrittore, devi avere una certa dose di folle sicurezza in te stesso per intitolare un’opera di stampo horror Nessuno ne uscirà vivo (No One Gets Out Alive) e pretendere ancora di avere qualche asso nella manica come narratore per riuscire a stupire il lettore. Adam Nevill nel 2014 sembra aver agito esattamente così, ricevendo gli elogi dalla British Press e portando a casa l’August Derleth Award nel 2015, un premio annuale assegnato dalla British Fantasy Society per il miglior romanzo, che l’autore aveva già vinto anche nel 2012 per The Ritual, nel 2013 per Last Days e nel 2020 per The Reddening.

Seguendo le orme dell’adattamento di Il Rituale (la recensione), la Imaginarium di Andy Serkis e Netflix hanno ora unito nuovamente le forze, insieme a David Bruckner come produttore esecutivo, per adattare Nessuno ne uscirà vivo per il piccolo schermo.

Ambar (Cristina Rodlo) è una donna messicana-americana senza documenti che lotta per sbarcare il lunario dopo la morte della madre, da lungo tempo malata. Facendo lavori saltuari in giro per Cleveland per finanziare un documento d’identità falso e una piccola stanza in una pensione gestita dal freddo Red (Marc Menchaca), Ambar inizia a sperimentare vivide allucinazioni di sua madre e degli spiriti delle precedenti inquiline di quella pensioncina. Senza famiglia, amici o soldi, deve però trovare una via d’uscita dal suo nuovo incubo quando le cose con Red e suo fratello Becker (David Figlioli) degenerano, rivelando cose che vanno ben oltre le sue peggiori paure.

Nessuno ne uscirà vivo film netflix 2021 posterSe Il Rituale, con uno scheletro molto simile per quanto concerne il materiale originario e le circostanze di produzione, era riuscito a stupire quando venne presentato in anteprima nel 2018, non si può dire completamente lo stesso per Nessuno esce vivo. Ci sono elementi davvero ammirevoli in questo film, ma questi elementi non si sommano per sfociare in qualcosa di completamente coeso, con solo una piccola quantità di essi a brillare come davvero originale.

E questo non è necessariamente un problema in linea generale, poiché ci sono tonnellate di favolosi horror che traggono ispirazione direttamente, e talvolta palesemente, da altre fonti, e hanno comunque successo nel creare qualcosa di molto personale nel processo. Nessuno ne uscirà vivo, almeno nelle sue sequenze incentrate sul puro orrore (è stato addirittura classificato Rated R), non riesce a raggiungere quella distanza necessaria dalle sue limpide influenze, che vanno da James Wan fino a Mike Flanagan, passando persino, ironia della sorte, da David Bruckner.

Il risultato è un miscuglio di brividi di metà-fine anni 2010 cosparso di un tocco della desolazione tipica delle produzioni della A24 e una spruzzata di Arthouse.

Curiosamente, però, le sequenze non terrificanti funzionano meglio nel loro insieme, e questo semplicemente perché la scrittura è solida, e Cristina Rodlo è semplicemente magnetica come Ambar, un protagonista avvincente e simpatetica. Nessuno ne uscirà vivo soffre in modo completamente opposto, come peraltro la gran parte dei film horror, mentre i suoi elementi orrorifici passano in secondo piano e lo sviluppo dei personaggi si prende il posto in prima fila.

Se questa situazione potrebbe sembrare rinvigorente per un po’, quando la tensione deve iniziare a prendere il sopravvento si avverte una vera mancanza di slancio, che guida la storia verso un finale davvero stridente che, sebbene non senza meriti, sembra un po’ immeritato basandosi su quanto sembri inorganico il suo tono rispetto ai precedenti 70 minuti. Ritrova un afflato di vita nei suoi ultimi istanti, ma solo dopo essersi allontanato dalla strana svolta che aveva preso.

I più attenti non faticheranno inoltre a trovare non poche similitudini con il recente Amulet, diretto da Romola Garai (la recensione), al punto da iniziare a subodorare il plagio, almeno fino a quando non ci si rende conto che il romanzo da cui è tratto Nessuno ne uscirà vivo è precedente di circa sei anni.

Nessuno ne uscirà vivo film netflix 2021 horrorPur continuando a pensare che Amulet sia il più riuscito dei due (per quel finale cupissimo, l’oscurità del passato della protagonista e la cattiveria di fondo), non ci si può allo stesso modo fermare un attimo e domandarsi che giudizio si potrebbe dare a Nessuno ne uscirà vivo qualora non si fosse visto prima l’esordio della regista britannica e – inevitabilmente – pensato a un paragone.

Assomiglia un po’ alla diatriba verificatasi all’uscita di The Silence di Netflix (la recensione), un film denigrato per essere un’imitazione a buon mercato di A Quiet Place, anche se il romanzo originale alla base è stato pubblicato anni prima che A Quiet Place fosse mai scritto.

Detto questo, Nessuno ne uscirà vivo non è un film da disprezzare, semplicemente era lecito aspettarsi molto di più, vista la bontà del romanzo di Nevill e il team di produzione alle spalle. C’è una storia davvero interessante e pertinente che viene raccontata qui, intelligente e generalmente piuttosto avvincente per la vivace durata di 87 minuti, che tocca le corde del solito ‘sogno americano’ che diventa incubo per le immigrate, un po’ come facevano Culture Shock and Most Beautiful Island.

Il problema sta semplicemente nella grave carenza di spaventi autentici e, più ampiamente, di horror originali oggigiorno. Il regista Santiago Menghini infonde stile al suo lungometraggio d’esordio, ma sembra più lo stile preso a prestito da molti altri che qualcosa di nuovo e di unico, il che è un peccato visto che la narrazione – cosa non esattamente scontata – riesce a sostenere il peso per qualcosa del genere.

Di seguito trovate il trailer doppiato in italiano di Nessuno ne uscirà vivo, nel catalogo di Netflix dal 29 settembre: