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Voto: 9/10 Titolo originale: The Goonies , uscita: 07-06-1985. Budget: $19,000,000. Regista: Richard Donner.

Riflessione: I Goonies di Richard Donner, un horror sfiorato

13/03/2020 recensione film di William Maga

Il regista ha disseminato il suo classico del 1985 di momenti ben poco adatti ai più piccoli, cui teoricamente dovrebbe rivolgersi

Robert Davi, Joe Pantoliano, Anne Ramsey e Jeff Cohen in I Goonies (1985)

Il recente adattamento cinematografico in due parti di IT, diretto da Andy Muschietti (la recensione), è stato un enorme successo critico e commerciale (specie il primo capitolo). Il mastodontico romanzo di Stephen King aveva comunque già fornito il materiale di base per la nota produzione televisiva del 1990 che aveva terrorizzato a morte una generazione – chi potrà mai dimenticare l’interpretazione di Tim Curry nei panni del terrificante Pennywise il clown? – e il film ha giustamente puntato forte sul trucco e le efferate gesta di Bill Skarsgård, al punto che negli Stati Uniti la professione del clown ha riportato un drastico declino negli affari.

Questa premessa per dire che alcuni hanno definito il nuovo IT non un semplice film horror, ma un ‘horror avventuroso‘. E questo non può che inevitabilmente riportarci alla mente un classico come I Goonies (The Goonies) di Richard Donner del 1985. Le similitudini sono evidenti. Un gruppo di ragazzini ‘disadattati’ si ritrova suo malgrado coinvolto in un’odissea irta di pericoli, in una piccola città della provincia statunitense, contro quel tipo di nemici che – vista la giovane età – non dovrebbero affatto essere costretti ad affrontare. Eppure lo fanno, senza esitare troppo.

i gooniesGuardando I Goonies con un occhio specificamente rivolto alle sue sfumature horror, non ci vuole davvero molto tempo prima che le prove inizino a palesarsi limpide. Vale la pena cominciare già dalla scena di apertura, in cui Jake Fratelli (Robert Davi) mette in scena il proprio suicidio in una cella della stazione di polizia solo per potersi garantire la fuga. Certo, i toni sono sostanzialmente leggeri, ma resta ugualmente un inizio curioso per un film che viene spesso percepito come ‘adatto alle famiglie’. È quella scena di impiccagione, per inciso, che ha spinto il BBFC (British Board of Film Classification) a riclassificare I Goonies come ‘V.M. 12‘ a partire dal 2004.

Originariamente si era infatti guadagnato un onesto PG, anche se per ottenere tale visto censura erano stati necessari 16 secondi di tagli (addirittura, una delle versioni televisive passate negli Stati Uniti dura quasi 20 minuti in meno rispetto alla theatrical cut vista nei cinema!). La versione che troviamo in commercio ora – su DVD/Bd o digital HD – non è invece censurata.

Tuttavia, molti di noi che sono cresciuti con I Goonies probabilmente ricordano una versione televisiva che ometteva i sottotitoli sul lavoro di traduzione dallo spagnolo di Clark “Mouth” Devereaux (povera Rosalita …). In ogni caso, in quasi ogni versione è ugualmente passata una quantità abbastanza sorprendente di materiale piuttosto da brividi. C’è una buona fetta di I Goonies che lo vede avvicinarsi pericolosamente ai confini dei territori dell’horror puro.

Il regista Richard Donner ha spaziato senza soluzione di continuità tra i generi molte volte, e dal punto di vista dell’horror, a quel punto della sua carriera ci aveva già regalato Il Presagio nel 1976. E, in effetti, si possono notare le sue inquadrature e gli angoli di ripresa attinti da un certo tipo di cinema proprio attraversando le quasi 2 ore di I Goonies, specialmente quando il nostro gruppo di giovani eroi scopre per la prima volta il ristorante della famiglia Fratelli.

A livello tecnico, la fotografia di Richard Donner per questa scena in particolare è brillante (anche qui l’associazione a qualcosa che si vedrebbe in un horror piuttosto che in un film di avventura). La luce che fluisce attraverso gli spazi vuoti nelle pareti alleggerisce l’oscurità altrimenti opprimente, la polvere nell’aria, le assi del pavimento che scricchiolano per da un maggiore impatto. Dona un’atmosfera ansiogena, che ulteriormente aumenta quando i Fratelli si presentano. Mamma Fratelli in particolare.

i goonies 1985 l'orboLa compianta Anne Ramsey è, scandalosamente, una figura raramente ricordata, eppure negli anni ’80 era una presenza formidabile e luminosa. Getta la mamma dal treno (per il quale venne anche nominata all’Oscar) e S.O.S. fantasmi sono i primi titoli che affiorano alla mente, ma nei panni della rude Mamma Fratelli in I Goonies, è capace di raggelare le ossa.

Spesso nei film lo spettatore non crede affatto che un personaggio farà davvero seguito alle sue minacce. Ma quando Anne Ramsey sputa intimidazioni con quella voce incredibilmente burbera e lo sguardo torvo è difficile credere che non terrà fede a quanto detto. La sua prematura scomparsa all’età di 59 anni nel 1988 ha davvero privato il cinema di una memorabile interprete.

In più, quello che davvero accresce il senso di minaccia in I Goonies è il pericolo parecchio percepito dai protagonisti. Se è vero che Marty McFly, nello stesso periodo, stava a un certo punto di Ritorno al futuro svanendo letteralmente dall’esistenza, è altrettanto vero che non ha mai rischiato la vita cadendo in una trappola su alcuni spuntoni acuminati, salvato all’ultimo istante soltanto da una (brillante e bislacca) invenzione, una dentiera allungabile. Inoltre, non ci sono dubbi sul fatto che gli adulti uccideranno i ragazzini per raggiungere il favoloso tesoro di Willy l’Orbo (sul doppio senso a sfondo sessuale in inglese del nome One-Eyed Willy è meglio sorvolare, confidando nella buona fede dello sceneggiatore Chris Columbus …).

Eppure, se c’è un momento horror di I Goonies che non può non dare i brividi ad ogni visione, è quando il simpatico Chunk – e la sua scena di confessione gareggia con quella in cui Phoebe Cates spiega perché Babbo Natale non esiste in Gremlins di Joe Dante (non è un caso che anche quello script fosse di Chris Columbus) – si ritrova rinchiuso in una cella frigorifera, e pochi attimi dopo scopre che dietro di lui c’è un cadavere congelato. Alzi la mano chi non la continui a trovare terrificante, resa ancora più reale dalla performance dell’11enne Jeff Cohen. Quando Chunk urla, è un momento genuinamente da pelle d’oca se ci siamo immedesimati in lui.

i goonies 1985 trappolaSe la straordinaria colonna sonora di Dave Grusin è per lo più giocosa e melodica, anche lui non ha però saputo resistere al seminale lavoro del collega Bernard Herrmann per Psycho di Alfred Hitchcock. Sarebbe più giusto chiamarla una grossa influenza mascherata da omaggio ossequioso.

C’è molto di più, ovviamente. I tremendi e insensibili Fratelli che incatenano il mostruosamente adorabile Sloth (John Matuszak) nel seminterrato, gli scheletri dei pirati e degli cacciatori di tesori e le numerose e letali trappole disseminate lungo il percorso che potrebbero uccidere i nostri eroi in qualsiasi momento. Quel senso di disagio e di pericolo, in mezzo ai momenti più divertenti e leggeri, che Richard Donner semina subdolamente qua e là nella trama.

Tutti peraltro collegati a una posta in gioco concreta e drammatica – riusciranno alla fine a salvare le proprie case dall’esproprio? – che conta un milione di volte più di qualsiasi trama apocalittica.

Insomma, proprio come tutti i film speciali, la nostra percezione di I Goonies potrebbe cambiare un po’ ad ogni nuova visione, accentuandone maggiormente un aspetto o un altro, senza naturalmente intaccarne in alcun modo il ricordo.

Di seguito il trailer italiano per la versione 4K di I Goonies: