Voto: 6.5/10 Titolo originale: Jennifer's Body , uscita: 18-09-2009. Budget: $16,000,000. Regista: Karyn Kusama.
Riflessione: Jennifer’s Body di Karyn Kusama, una fantasia rape & revenge mascherata e mal pubblicizzata
30/04/2020 recensione film Jennifer's Body di William Maga
Nel 2009, Megan Fox e Amanda Seyfried erano le protagoniste del film scritto dal Diablo Cody, un horror femminista bollato troppo in fretta come deludente
A oltre 10 anni dal non esattamente soddisfacente – e criticatissimo (da pubblico e stampa) – debutto (poco più di 30 milioni di dollari incassati complessivamente a fronte di un budget di 16), la horror comedy femminista Jennifer’s Body della regista Karyn Kusama (Aeon Flux) ha negli ultimi tempi stata soggetto di pesanti e sorprendenti rivalutazioni postume.
In realtà, il film non è mai stato il disastro che tutti dicono, soltanto la maggior parte della gente ci ha messo del tempo per comprenderne veramente la natura.
Jennifer’s Body ha avuto la ‘sfortuna’ di arrivare nei cinema nel 2009, proprio al culmine della simultanea reazione culturale alle figure di Diablo Cody, autrice dell’intelligente, triste ed iperstilizzata sceneggiatura e di Megan Fox, interprete della Jennifer del titolo in quella che avrebbe dovuto essere una svolta di carriera. All’epoca, fresca di un’Oscar per Juno, la prima era infatti acclamata come uno dei più imprevedibili e irriverenti astri nascenti di Hollywood, mentre la seconda era per lo più considerata un’insulsa cover girl di riviste pruriginose come Maxim, qualificata più che altro per lavare languidamente una macchina in bikini nei film Transformers.
Quindi, quando uscì Jennifer’s Body, l’accoglienza preventiva era già schierata: la sceneggiatura si sforzava troppo; era troppo sessualizzato, o forse non abbastanza sexy; era un film horror di serie B vuoto con manie di grandezza. La critica americana lo massacrò senza troppi complimenti.
Lentamente, ma inesorabilmente, negli anni si è tuttavia fatta largo una nuova consapevolezza: il 2009 non era pronto per questo film.
Rivedendolo oggi, ci si accorge facilmente di come Jennifer’s Body sembri accennare all’inizio di qualcosa che non si era ancora affermato, affrontando molti dei problemi di cui le donne di Hollywood hanno cominciato a parlare a seguito di #MeToo e Times Up. Sostanzialmente, si tratta di una fantasia da rape & revenge sotto mentite spoglie, uno sguardo acutamente tagliente e intelligente sull’abuso, la responsabilizzazione e la responsabilità, silurato sulla fiducia a causa dei pregiudizi misogini contro la sceneggiatrice e la protagonista.
Cerchiamo di capire meglio questo ‘cambiamento’ radicale di giudizio.
Un film pubblicizzato come piccante e allusivo
Una delle critiche più diffuse nel 2009 descriveva Jennifers’ Body come un “Twilight per ragazzi” – in altre parole, una stupida fantasia sessuale adolescenziale progettata esplicitamente per ragazzi etero, con la burrosa Megan Fox al posto del pallido Robert Pattinson come oggetto designato per le cotte del pubblico accorso in sala. Ma mentre Twilight attinge a una fantasia per ragazze nota e ben codificata nella cultura popolare, il film di Karyn Kusama non è altrettanto riconoscibile.
Il film si concentra su due migliori amiche: la disperata, nerd Anita o “Needy” (Amanda Seyfried) e la popolare cheerleader del liceo Jennifer (Fox). Nonostante i loro diversi ‘status’, sono inseparabili – almeno fino a quando non vanno a un concerto indie rock in un bar, il locale prende fuoco e, nel caos che ne segue, le ragazze si separano. La bionda Needy torna a casa da sola, mentre una disorientata Jennifer, scioccata, sale su un furgone con la band che stava suonando sul palco e va via con loro. Quando ritorna, lei è molto cambiata. Ora è posseduta da un demone e brama carne umana. Comincia a dare letteralmente la caccia ai ragazzi, attirandoli in luoghi appartati con la promessa del sesso e poi facendoli a pezzi. E tocca a Needy fermarla.
L’intera faccenda non è necessariamente poco sexy di per sé – è pur sempre Megan Fox, dopo tutto – ma “la cheerleader demoniaca che uccide e mangia i ragazzi” non è esattamente una tipica fantasia sessuale per i ragazzi quanto lo è il “vampiro sexy e tenebroso” per le ragazze.
Quindi, perché così tanti critici sembrano pensare che questo film scritto, diretto e interpretato da donne stia cercando di essere un soft porn destinato a un pubblico maschile?
In parte, possiamo incolpare il reparto marketing del film, che si appoggiava fortemente sull’idea che Megan Fox fosse hot. Il poster del film mostrava Fox in minigonna da scolaretta, canottierina, scarpe e labbra rosso fuoco con enfasi sulle lunghe gambe accavallate e “HELL YES” scarabocchiato sulla lavagna dietro di lei. Il trailer era principalmente composto da immagini di Jennifer che si aggira per i corridoi del suo liceo; nei filmati promozionali e nelle interviste, il team pubblicitario puntava forte sull’idea che Megan Fox e Amanda Seyfried si sarebbero baciate (cosa che in effetti succede). Se c’era una certezza in merito a Jennifer’s Body nel 2009, probabilmente era che avremmo visto un film piccantello, con una protagonista super sexy alle prese con amore etero e saffico.
E quella campagna di marketing era nata da due anni di implacabile copertura mediatica di Megan Fox, proposta come nuovo sex symbol di Hollywood. Dalla sua apparizione nel primo film di Transformers nel 2007, l’attrice e modella era stata considerata l’erede di Angelina Jolie: una bambola da capogiro dalla bellezza aggressiva la cui semplice presenza in un film poteva essere usata per significare ‘sesso’ (lei stessa, in un’intervista dell’epoca disse: “Sono in mostra affinché gli uomini paghino per guardarmi“). In questo contesto, era logico farsi certe idee prima di entrare in sala.
Tuttavia, se provate ad affrontare Jennifer’s Body come un giocattolino per titillare gli appetiti sessuali dei maschietti, non potrete che rimanerne per lo più delusi. Nessuno degli uomini del film ha abbastanza minutaggio o appeal perché i membri del pubblico possano immedesimarsi in loro, al contrario di quello che potrebbe succedere alle femminucce con la Bella idi Kristen Stewart in Twilight.
Gli attori qui – tra cui i giovani Adam Brody (The O.C.) e Chris Pratt (pre Parks and Recreation), sono per lo più solo corpi di cui disporre a piacimento e sono del tutto non minacciosi o allo stesso tempo minacciosi e patetici. Le seduzioni / omicidi di Jennifer sono troppo campy per essere davvero sexy, e il bacio lesbico così pubblicizzato tra Jennifer e Needy è più imbarazzante che bollente, un confuso atto di manipolazione tra due ragazze legate allo stesso modo dall’affetto e dalla codipendenza basata sull’ego.
Insomma, Jennifer’s Body è molto più bizzarro e disorientante di quello che si diceva.
Al tempo, Karyn Kusama si era mostrata ben poco elettrizzato dalla campagna di marketing voluta dallo studio:
Spero che tra alcuni dei loro materiali [dello studio] e alcuni dei materiali che abbiamo generato noi, il pubblico là fuori possa vedere che si tratta di un film un po’ più complicato di una semplice commedia, un semplice horror, un semplice film di liceo e vederlo per quello che è una nuova interpretazione di tutte queste cose. È complicato.
Anche Diablo Cody mostrava qualche perplessità sulla promozione fuorviante:
Questo film è un commento sull’odio tra ragazze, sulla sessualità, sulla morte dell’innocenza e anche sulla politica, specie nel modo in cui la cittadina risponde alle tragedie [le morti sanguinose di diversi giovani del posto]. Ogni persona che osa rispondere in modo non convenzionale è bollata come traditrice. È anche divertente, volevo scrivere un popcorn movie solamente spassoso.
Tuttavia, questa cornice in cui regista e sceneggiatrice cercarono di vendere il film – come qualcosa che cercava di essere divertente ma che fosse al contempo più difficile e complesso – fu in gran parte messo da parte, e dalla miope interpretazione dei segnali scaturì fraintendimento e confusione.
Questo doveva essere un film per uomini. Allora, dov’erano gli uomini? Dov’erano i momenti hot? Dov’erano le oscenità e il divertimento?
La rivalutazione in corso di Jennifer’s Body tende adesso a leggerlo più che come una fantasia per soli uomini, come una fantasia per le donne. E, se adottate questa chiave di lettura, il film cambia completamente.
Il post #MeToo offre nuovi spunti
Il mistero centrale di Jennifer’s Body ruota attorno alla questione di cosa sia successo a Jennifer nel furgone con i membri della band. Se la risposta la scopriamo solo alla fine del film, viene inquadrato dall’inizio come un potenziale attacco di natura sessuale: Needy descrive il furgone della band come “uno di quei furgoncini bianchi da molestatore senza finestrini” e la prima volta che rivediamo Jennifer è coperta di sangue e lividi e ha un’espressione stordita e vacua sul viso, come se avesse appena vissuto qualcosa di orribilmente traumatico.
Poi, Jennifer ci racconta cosa le è realmente successo: i musicisti l’hanno portata nel bosco, l’hanno legata e l’hanno offerta in sacrificio a Satana in cerca di fama e fortuna. Ma, poiché Jennifer non era vergine, il rituale è andato storto, e si è concluso con la sua possessione da parte di un demone e con la fame insaziabile di carne umana.
In un mondo post #MeToo, le implicazioni di questa trama sembrano scomodamente familiari. È la storia di un gruppo di uomini che sacrificano il corpo di una ragazza sull’altare del proprio progresso professionale – ed è anche la storia di individui che usano il di lei tormento come attività per legare.
Uno dei momenti più disturbanti del film arriva quando la band ha legato Jennifer e lei sta implorando pietà. Loro cominciano a ridere. Si lanciano in un coro di gruppo cantando la canzone 867-5309 / Jenny, con il leader che intona le strofe nel suo coltello sacrificale come fosse un microfono. Quindi, iniziano a infilzarla a morte.
Guardare quel momento nel 2020 suscita inevitabili echi della testimonianza di della piscologa – e vittima – Christine Blasey Ford sulla presunta aggressione da parte di Brett Kavanaugh contro di lei quando era un’adolescente, con particolare riferimento alla frase “Indelebile nell’ippocampo è la sua risata”. Il dolore di Jennifer è divertente per questi uomini. Per loro è uno scherzo. Ma per lei, è un momento di trauma che la cambierà per sempre.
Ciò che Jennifer’s Body offre in risposta allo shock e alla tragedia di ciò che è accaduto a Jennifer nel furgone è la fantasia catartica horror di ciò che accade dopo, di Jennifer che trasforma il suo trauma e lo rivolge contro i suoi aggressori / stupratori, di lei che usa il suo corpo vittimizzato e violato per scatenare una sanguinosa vendetta contro il patriarcato.
E così, improvvisamente, Jennifer’s Body non è più una fantasia sessuale – è una fantasia di vendetta.
Questa fantasia di vendetta è fondata sulla verità emotiva dell’amicizia tossica, codipendente, profondamente significativa tra Needy e Jennifer. “L’amore dei tempi dell’asilo non muore mai”, afferma Needy all’inizio. E per tutto il resto del film, anche se Needy e Jennifer cominciano a diventare sempre più avversarie, anche se agiscono per ferirsi l’un l’altra il più possibile, è sempre chiaro che la loro è la relazione più importante nella vita di ogni donna.
Gli uomini in questo film sono davvero oltre i margini. Alcuni di loro sono vittime e altri sono antagonisti, ma nessuno di essi è importante quanto Jennifer e Needy – sia l’una con l’altra che per il pubblico.
Eredità e monito
Come si arriva, dunque, a questo spostamenti di opinioni? In che modo Jennifer’s Body passa da fallimento totale a manifesto del neo femminismo in 10 anni?
Parte della rivalutazione critica può essere fatta risalire agli ultimi anni di conversazioni a tema #MeToo, ma il film parla anche di un cambiamento più ampio in quello che dovrebbe essere lo sguardo di ogni critico cinematografico.
Nel 2009, era ragionevole che un recensore presumesse che l’obiettivo predefinito di un horror per adolescenti fossero i ragazzini con gli ormoni in subbuglio, quindi, una volta appurato che le aspettative di quel preciso pubblico erano state disattese amaramente, allora non si poteva che bollare tale titolo come un insuccesso su tutta la linea.
Da qualche tempo, altre voci critiche si sono fatte più forti e importanti. Lo sguardo preminentemente maschile sul mondo del cinema non è più lo sguardo principale e assoluto. Ciò significa che le storie pensate prima di tutto per le donne, che si sforzano di creare uno sguardo femminile inedito, non sono considerate fallimentari di default.
Di seguito una scena da Jennifer’s Body:
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Fonte: V