Voto: 7/10 Titolo originale: Lionheart , uscita: 07-06-1990. Budget: $6,000,000. Regista: Sheldon Lettich.
Riflessione: Lionheart – Scommessa vincente, l’eroe muscoli ma anche famiglia di Van Damme
19/08/2024 recensione film Lionheart - Scommessa vincente di Marco Tedesco
Nel 1990 la star belga e il regista Sheldon Lettich collaboravano per dar vita a un film insolito nel panorama dell'action dell'epoca, premiato dal pubblico
Lionheart – Scommessa vincente del 1990 è un film d’azione e arti marziali che ha avuto un ruolo fondamentale nella carriera di Jean-Claude Van Damme. Nato da una collaborazione tra il campione belga e il regista/sceneggiatore Sheldon Lettich, rappresentò con inusuale equilibrio dramma e azione, contribuendo a consolidare JCVD come una delle principali star del cinema action degli anni ’90.
Dopo il successo di Senza esclusione di colpi, Jean-Claude Van Damme era determinato a costruirsi una carriera a Hollywood. Tuttavia, per quanto il film del 1988 avesse catturato l’attenzione del pubblico grazie alle sue spettacolari scene di arti marziali, JCVD voleva dimostrare che poteva essere più di un semplice “combattente”. Cercava infatti ruoli che esplorassero anche il lato umano e drammatico dei personaggi che interpretava.
Sheldon Lettich, già sceneggiatore proprio di Senza esclusione di colpi, riconobbe il potenziale di Van Damme e decise di collaborare con lui per creare un progetto che sfruttasse non solo le sue abilità fisiche, ma anche la sua supposta capacità di incarnare personaggi emotivamente complessi.
L’idea alla base di Lionheart era quella di raccontare la storia di Lyon Gaultier, un soldato francese della Legione Straniera che diserta per aiutare la sua famiglia, partecipando a combattimenti clandestini nelle strade di Los Angeles.
Lionheart presenta così una trama che cerca di bilanciare scene d’azione e dramma familiare. Lyon Gaultier, il protagonista, è un uomo che affronta dilemmi morali e una crisi personale mentre cerca di aiutare la cognata e la nipote dopo la morte del fratello. Lyon fugge dalla Legione Straniera e arriva a Los Angeles, dove, senza risorse, entra nel circuito dei combattimenti clandestini per guadagnare denaro (gestito dall’algida Cynthia di Deborah Rennard) .
Questa premessa consente a Jean-Claude Van Damme di mostrare non solo le sue abilità nelle arti marziali, ma anche il suo lato più vulnerabile (senza scomodare Arnold Schwarzenegger, pensiamo solo a titoli dello stesso periodo come Programmato per uccidere o Duro da uccidere con Steven Seagal, o a Drago d’acciaio con Brandon Lee).
La decisione di creare un protagonista che combattesse per una causa personale e non per mera gloria o vendetta fu un elemento innovativo per il cinema d’azione dell’epoca, rendendo Lionheart più accessibile a un pubblico più ampio rispetto ad altre pellicole di arti marziali.
Durante la lavorazione di Lionheart, Van Damme e Lettich svilupparono un rapporto di stretta collaborazione. Il campione belga non era infatti solo l’attore protagonista, ma si impegnava anche nella coreografia delle scene di combattimento, portando tutta la sua esperienza nel campo delle arti marziali. La sua dedizione era evidente sul set, dove supervisionava personalmente molte delle sequenze per assicurarsi che fossero visivamente spettacolari e realistiche.
Un interessante aneddoto riguarda il titolo, che variò a seconda del mercato di distribuzione. Negli Stati Uniti, il film fu lanciato col titolo Lionheart, in riferimento al soprannome del protagonista e al suo coraggio (‘cuor di leone’). In Italia, fu ad esempio distribuito come Scommessa vincente, ad accentuare la sfida e l’elemento competitivo della trama.
Le scene di combattimento, girate principalmente in location urbane a Los Angeles, come parcheggi sotterranei e cortili abbandonati, furono ideate per conferire al film un senso di realismo. Una delle sequenze più memorabili è quella del combattimento in una piscina vuota, che richiese lunghe ore di riprese e grande impegno fisico da parte di JCVD.
Sheldon Lettich, oltre a dirigere, contribuì anche alla sceneggiatura, cercando di dare a Lionheart una narrazione che combinasse emozione e adrenalina. Il regista era consapevole che Van Damme aveva bisogno di ruoli che andassero oltre le semplici scene di lotta, e così creò un personaggio che poteva suscitare empatia nel pubblico.
Il film è quindi caratterizzato da momenti di forte tensione emotiva, in cui Lyon deve affrontare scelte difficili per proteggere la sua famiglia, nonostante il suo passato e le circostanze avverse.
Lionheart fu un successo commerciale, incassando circa 24 milioni di dollari negli Stati Uniti. Questo risultato, considerato il budget relativamente modesto (6 milioni), consolidò ulteriormente la reputazione di Van Damme come star del cinema d’azione.
Mentre la critica lo accolse con opinioni prevedibilmente contrastanti, lodando in particolar modo le performance fisiche di JCVD e il ricercato equilibrio tra azione e narrazione emotiva, il pubblico fu molto più benevolo ed esaltato. Lionheart divenne rapidamente un cult tra i fan delle arti marziali, grazie alle sue scene di combattimento realistiche e coreografate con cura, e alla storia di redenzione e sacrificio del protagonista.
L’affermazione di Lionheart giocò di conseguenza un ruolo cruciale nella carriera di Jean-Claude Van Damme. Dimostrò che l’attore belga poteva interpretare ruoli che richiedevano più di semplici capacità fisiche, mostrando al pubblico e all’industria cinematografica hollywoodiana il suo potenziale anche come attore a tutto tondo. Questo gli aprì le porte a ruoli più complessi nei film successivi, come Double Impact (1991) e Universal Soldier (1992), che consolidarono a loro volta il suo status di star internazionale.
Di seguito trovate la clip di un combattimento da Lionheart – Scommessa vincente:
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