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Voto: 8.5/10 Titolo originale: Meet the Feebles , uscita: 12-08-1989. Budget: $750,000. Regista: Peter Jackson.

Riflessione | Meet the Feebles: il senso di Peter Jackson per il disgusto e l’eccesso

29/10/2018 recensione film di William Maga

Perché, ancora oggi, il film coi pupazzi del 1989 è ancora ampiamente la splatter comedy più allucinante e irriverente mai portata al cinema

Il recente Pupazzi Senza Gloria (The Happytime Murders) sembra aver riportato in auge nelle ultime settimane le commedie volgari e sfrontate con protagonisti i pupazzi (almeno in parte, visto che ci sono anche umani in scena), ma sono poche quelle riconducibili direttamente al genere horror, almeno in senso lato. Meet the Feebles, diretto da Peter Jackson nel lontano 1989 e ancora clamorosamente inedito in home video in Italia, ne è senz’altro l’esponente più celebre. Autodefinitosi un film spluppet (splatter + puppet), venne girato tra Fuori di testa (Bad Taste) e Splatters – Gli schizzacervelli.

Originariamente inteso per essere una serie TV, il sorprendente entusiasmo degli investitori giapponesi lo trasformò invece in un lungometraggio per il cinema che seguiva il cast e la troupe nel dietro le quinte dello spettacolo di varietà più famoso del mondo, in stile Muppet Show.

Non c’è davvero una linea narrativa preminente, Meet the Feebles è puramente un’esplorazione del meschino ventre molle del mondo dello spettacolo. Anche se l’attenzione si concentra principalmente sull’anziana star Heidi l’ippopotamo e sul nuovo e innocente arrivato Robert il riccio, il pubblico ha modo di familiarizzare comunque con quasi tutti i personaggi, assaporando le diverse sfaccettature dello show  e … ogni possibile fluido corporeo nel processo.

Comincia abbastanza docilmente, introducendo tutti i protagonisti, per lo più mostrando solo sesso e imprecazioni, ma gradualmente si trasforma nel più stupefacente film con pupazzi probabilmente mai arrivato – e che mai arriverà – sul grande schermo.

Col passare dei minuti assistiamo così a tentativi di stupro, uso di droghe, battaglie per la paternità, un flashback sulla guerra del Vietnam che rimanda a Il Cacciatore di Michael Cimino, pornografia con pupazzi, sesso con pupazzi, omicidi, nudità e quasi ogni possibile battuta o situazione rozza e offensiva si potrebbe immaginare. È anche estremamente volgare. Harry il coniglio, l’MC dello spettacolo di varietà, inizia a mostrare pericolosi sintomi di una brutta malattia dopo una scena di sesso a tre.

Gli viene infatti diagnosticata un’orribile STD (Malattia sessualmente trasmissibile), il possibile equivalente per pupazzi dell’AIDS per gli uomini e trascorre il resto dei suoi quasi 100 minuti attraversando un inevitabile decorso sempre più tremendo, tra abbondanti dosi di vomito e colate di altre sostanze liquide e scoppi di bolle dappertutto. C’è poi Fly-in-the-sky, una mosca paparazzo, che si ciba giustamente di escrementi, l’elefante Sid che urina sui personaggi più piccoli e molto altro ancora. Dopotutto, Meet the Feebles è un film del periodo splatter di Peter Jackson.

Il gran finale è uno strabiliante numero musicale sulla sodomia (lo proponiamo in chiusura), completo di grandi statue falliche luccicanti e cantanti di supporto. È inframmezzato da una scioccante sparatoria di massa all’interno del teatro; un personaggio spinto al punto di rottura dopo un suicidio fallito, che poi opta per uccidere tutti gli altri. Considerando il clima attuale, rivedendo ora questa conclusione il suo impatto scioccante risulta ancora maggiore di allora.

Gli scarni valori di produzione (750.000 dollari di budget) e l’approccio senza esclusione di colpi di Peter Jackson alla selvaggia e squallida natura dello showbiz lo rendono una cruda variante del Grand Guignol. È tanto sovversivo quanto sfrontato, e il regista ricorre ai pupazzi per farla franca più o meno su qualsiasi argomento o tema considerato tabù. Meet the Feebles pigia sul pedale della misoginia, delle turpitudini e dello squallore più di molte altre opere, proprio perché i suoi attori non sono umani. Tra l’altro, i fan più attenti avranno sicuramente anche scovato un inside joke: quando finalmente il The Feebles Variety Hour va in scena, mescolata nel pubblico c’è una creatura con indosso un costume da alieno di Bad Taste.

Esponente tipico di questo periodo artistico del filmmaker neozelandese e così stravagante, grafico e inquietante da risultare assolutamente inimitabile e irripetibile, Meet the Feebles è pensato per coloro che hanno un senso dell’umorismo demenziale, ben poco perbenismo e uno stomaco forte.

Di seguito una clip originale di Meet the Feebles:

Fonte: BD